Sai cosa significano lettere e numeri delle targhe auto?

Simone Micocci

6 Agosto 2024 - 18:15

Targhe auto, quale è il significato? Una sequenza di sette caratteri, tra lettere e numeri, assegnati in misura progressiva. Ecco come fare per risalire a provincia e data di immatricolazione.

Sai cosa significano lettere e numeri delle targhe auto?

Ce ne sono di centinaia di migliaia di combinazioni di lettere e numeri, ma è importante sottolineare che ogni targa auto ha una composizione e un significato ben preciso.

Nel dettaglio, le attuali targhe auto seguono il regolamento in vigore dal 1993, ma solo dal 2002 venne abolita la possibilità per il proprietario del mezzo di scegliere se nella banda blu di destra inserire l’anno di matricolazione e la sigla della provincia. Opzione che oggi non è più consentita, con l’utilizzo di una specifica combinazione di lettere e numeri che vanno a identificare il veicolo con la possibilità comunque di risalire a data e provincia di immatricolazione.

A tal proposito, trattandosi di un elemento comune tanto che ogni giorno ne vediamo centinaia di combinazioni differenti, è bene conoscere cosa determina la sequenza di numeri e lettere sulla targa, nonché su che criteri ne viene assegnata una piuttosto che un’altra.

Come si compone la targa

Come è noto, la targa è lo strumento con cui vengono identificati i singoli veicoli che circolano sulle strade di ogni Paese.

In Italia la targa non è altro che una sequenza alfanumerica composta da un totale di 7 caratteri tra numeri e lettere solitamente assegnati in maniera progressiva. Ogni lettera dell’alfabeto viene utilizzata con la sola esclusione di I, O, Q e U al fine di evitare che venga fatta confusione con i numeri.

Nel dettaglio, nel sistema attuale si parte con due lettere, per poi proseguire con tre numeri e concludere con altre due lettere. Il tutto permette di procedere con 234.256.000 combinazioni diverse, il che dovrebbe essere sufficiente per coprire il fabbisogno almeno per i prossimi 80 anni.

Come si procede con l’assegnazione delle targhe

Alla luce del metodo utilizzato, quindi, la prima targa prevista dalle nuove regole è stata contrassegnata come AA 000 AA. Dopodiché si comincia a modificare i numeri. Le successive, saranno quindi: AA 001 AA, AA 002 AA e così via.

Solo una volta arrivati alla AA 999 AA, si procede col modificare l’ultima lettera: AA 000 AB.

E così via fino ad arrivare alla AA 999 AZ, a cui segue la AA 000 BA e così fino alla AA 999 ZZ. A questo punto si cambia ancora, modificando anche la seconda lettera: AB 000 AA. Solo quando si arriverà alla AZ 999 ZZ viene modificata anche la prima lettera arrivando così alla BA 000 AA.

A tal proposito, per le targhe attuali siamo arrivati alla combinazione GV (il passaggio dalla F alla G per la prima lettera c’è stato nel 2020).

Risalire a provincia e data di immatricolazione dalla targa

Alla luce delle suddette considerazioni, si può risalire dalla targa ad alcune informazioni essenziali come ad esempio la provincia e la data di immatricolazione? Ebbene, dal momento che non esistono numeri identificativi di una provincia piuttosto che un’altra, come pure vale per l’anno di immatricolazione, non si può avere un’informazione certa.

Questo perché per quanto sia vero che l’assegnazione della targa è progressiva, va considerato che queste vengono assegnate in blocco (per multipli di mille) agli uffici della Motorizzazione delle singole province e che solo in un secondo momento vengono montate sui singoli veicoli.

Tuttavia, ci sono automobilisti che raccogliendo le varie segnalazioni hanno offerto degli spunti utili per risalire all’anno di immatricolazione in base alle prime due lettere della stessa. Ad esempio, ecco un elenco che, per quanto passibile di errori visto quanto detto in precedenza, offre comunque un’indicazione su qual è la data di immatricolazione a seconda delle prime due lettere della targa:

Anno Prime due lettere
1999 BB, BC, BD, BE, BF, BG, BH
2000 BG, BH, BJ, BK, BL, BM, BN, BP, BR
2001 BK, BL, BP, BR, BS, BT, BV, BW, BX, BY
2002 BX, BY, BZ, CA, CB, CC, CD, CE
2003 CE, CF, CG, CH, CJ, CK, CL
2004 CJ, CK, CL, CM, CN, CP, CR
2005 CR, CS, CT, CV, CW, CX, CY
2006 CZ, DA, DB, DC, DD, DE, DF
2007 DD, DE, DF, DG, DH, DJ, DK, DL, DM
2008 DM, DN, DP, DR, DS, DT
2009 DS, DT, DV, DW, DX, DY, DZ, EA
2010 EA, EB, EC, ED, EF
2011 EF, EG, EH, EJ, EK
2012 EK, EL, EM, EN, EP
2013 EP, ER, ES, ET
2014 ET, EV, EW, EX, EY
2015 ET, EV, EW, EX, EY, EZ, FA
2016 FB, FC, FD, FE, FF, FG
2017 FH, FJ, FK, FL, FM
2018 FN, FP, FR, FS, FT
2019 FT, FV, FW, FX, FY, FZ
2020 GA, GB, GC, GD
2021 GD, GE, GF, GG, GH, GJ
2022 GH, GJ, GK, GL
2023 GK, GL, GM, GN, GP, GR
2024 GS, GT, GV

Più complicato invece risalire alla provincia, per quanto va detto che esistono diversi programmi per farlo. Basta fare, infatti, una visura recandosi a uno sportello ACI, o anche telematicamente dal sito dell’ente. Il costo è di 6 euro per ogni nominativo richiesto e per ogni visura su targa estratta, mentre per chi volesse una visura nominativa storica il costo è di 25,63 euro. Con questo strumento è dunque semplice risalire all’esatta provincia di immatricolazione del veicolo, come pure alla data e al proprietario.

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