Scarto modello F24 con compensazione IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate: è illegittimo

Francesco Oliva

8 Maggio 2017 - 07:45

Nei giorni scorsi il servizio telematico Entratel dell’Agenzia delle Entrate ha scartato diversi modelli F24 contenenti compensazioni di crediti IVA maggiori di 5.000 euro ma inferiori a 15.000: si tratta di un’anomalia. Ecco cosa sta succedendo.

Scarto modello F24 con compensazione IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate: è illegittimo

Nuova grave anomalia nei sistemi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Nei gironi scorsi, infatti, sono stati scartati diversi modelli F24 contenenti delle compensazioni con crediti IVA superiori a 5.000 euro. Com’è noto, si tratta di un limite modificato dal recente DL 50/2017.

Tale modifica - come esplicitato dalla stessa relazione di accompagnamento al DL 50/2017 - entra in vigore con la prima dichiarazione IVA successiva all’entrata in vigore del provvedimento, ovvero il modello IVA 2018. Di conseguenza, lo scarto del modello F24 contenente una compensazione con credito IVA superiore ad euro 5.000 ma inferiore ad euro 15.000 è da ritenersi assolutamente illegittima e rende ormai evidente lo stato di crisi estrema in cui professionisti e imprese si trovano ad operare.

La situazione è stata denunciata anche con un comunicato stampa congiunto delle principali sigle sindacali dei commercialisti e degli esperti contabili.

Scarto modello F24 con compensazione IVA superiore ad euro 5.000: la denuncia dei commercialisti

Ecco il comunicato stampa ufficiale congiunto con cui lo scorso 5 maggio le associazioni sindacali di categoria dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili denunciano le gravi anomalia riscontrate nel funzionamento delle procedure informatiche dell’Agenzia delle Entrate:

Sulle novità introdotte con il D.L. n.50/2017 in materia di visto di conformità e utilizzo in compensazione di crediti tributari, ieri l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 57/E e conseguente comunicato stampa, ha inteso fornire chiarimenti con particolare riferimento alla decorrenza delle nuove norme, che introducono per la compensazione di crediti superiori a 5mila euro l’obbligo del visto di conformità.

Ciò che i professionisti riscontrano è che purtroppo le parole di chiarimento dell’Amministrazione Finanziaria sono smentite dal funzionamento del sistema telematico della stessa Agenzia che presenta evidentemente delle anomalie.

Nella sua nota l’Agenzia delle Entrate, infatti, afferma che l’applicazione del nuovo limite delle compensazioni interessa le dichiarazioni presentate successivamente alla data del 24 aprile 2017 e che, pertanto, per i crediti derivanti da dichiarazioni già presentate entro il 23 aprile, prive del visto di conformità, restano applicabili le regole precedenti, in forza delle quali le deleghe di pagamento riferite a tali crediti non possono essere scartate.

Purtroppo diversi sono invece i casi in cui deleghe di pagamento che utilizzano in compensazione crediti per importi superiori a 5mila euro e comunque inferiori a 15mila euro, derivanti da dichiarazione presentate entro il 23 aprile, vengono scartate dal servizio telematico Entratel per mancanza del visto di conformità.

E’ evidente che la procedura telematica sta funzionando in modo difforme rispetto a quanto stabilisce la norma, con grave danno per i cittadini contribuenti e per i professionisti intermediari, costretti, ancora una volta, a fare i conti con ritardi e inefficienze.

All’Amministrazione Finanziaria le scriventi Associazioni nazionali degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiedono di intervenire con estrema tempestività per assicurare il corretto e regolare funzionamento delle procedure informatiche che interessano le compensazioni”.

Scarto illegittimo modello F24 contenente compensazione di crediti IVA superiori a 5.000 euro: cosa fare?

Resta adesso un dubbio: cosa fare con le deleghe di pagamento modello F24 che sono state oggetto di scarto illegittimo da parte dei sistemi telematici dell’Agenzia delle Entrate?

Ufficialmente su questo punto l’Agenzia delle Entrate non si è ancora espressa.

Tuttavia, appare evidente come sarebbero auspicabili due tipologie di soluzioni ipotetiche:

a) l’Agenzia delle Entrate stessa individua una modalità tecnica per convalidare ex post i modelli F24 oggetto di scarto illegittimo nei giorni scorsi;
b) l’Agenzia delle Entrate ed il MEF consentono di reinviare i modelli F24 oggetto di scarto illegittimo nei giorni scorsi con ravvedimento operoso a zero. Sarebbe assurdo, infatti, che tali importi fossero oggetto di ravvedimento operoso a pagamento nonostante sia palesemente corretta la procedura utilizzata per la compensazione.

Limite compensazione IVA 2017: cosa cambia e novità DL 50/2017

L’articolo 3 del DL 50/2017 modifica il limite di compensazione libera del credito Iva: limite massimo fissato a 5.000 euro, rispetto ai 15.000 euro precedentemente previsti.

Le modifiche sulle compensazioni Iva prevedono nuovi limiti stringenti per l’utilizzo in compensazione senza necessità di visto di conformità e garanzie rilasciati da un intermediario abilitato e questo, in buona sostanza, si traduce nella necessità di avvalersi di un professionista e di sostenerne il relativo costo di consulenza e servizio.

Ecco cosa prevede la nuova regola introdotta dall’articolo 3 del DL 50/2017:

A decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013, i contribuenti che, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, utilizzano in compensazione i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle ritenute alla fonte di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, alle imposte sostitutive delle imposte sul reddito e all’imposta regionale sulle attività produttive, per importi superiori a 5.000 euro annui hanno l’obbligo di richiedere l’apposizione del visto di conformità di cui all’articolo 35, comma 1, lettera a), del citato decreto legislativo n. 241 del 1997, relativamente alle singole dichiarazioni dalle quali emerge il credito. [...]

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