In molti colloqui di lavoro viene richiesto, e allo stesso tempo valutato, l’ottimo standing. Sapere di cosa si tratta e cosa fare per averlo è importante così da dare una buona impressione di sé.
Durante un colloquio di lavoro è molto importante dare una buona prima impressione: a tal proposito è bene avere un ottimo standing, prestando particolare attenzione ad alcuni fattori.
Lo standing, infatti, è fondamentale ai fini della buona riuscita ad un colloquio di lavoro: anche se il candidato si presenta con tutti i requisiti richiesti, infatti, è la prima impressione che dà ai recruiter che potrebbe rivelarsi decisiva. Avere un ottimo Curriculum Vitae (qui le regole per una corretta redazione) quindi potrebbe non essere sufficiente, ed è per questo che non bisogna assolutamente sottovalutare lo standing come invece in molti fanno.
Nonostante sia un aspetto molto importante, in pochi sanno qual è il significato di standing e quali sono le regole da seguire per dare una prima buona impressione durante il colloquio di lavoro. Le vedremo nel prosieguo di quest’articolo, nel quale trovate dei consigli utili per quando sarete chiamati a sostenere un colloquio di lavoro.
Cosa fare durante un colloquio di lavoro?
Prendiamo un caso tipo: una volta preparato il Curriculum Vitae (con eventuale lettera di presentazione) e dopo aver effettuato una ricerca delle migliori offerte di lavoro siete stati contattati per un colloquio. Già essere richiamati è un buon segno, tuttavia dovrete giocarvi le vostre carte migliori durante il colloquio se sperate di essere assunti.
È per questo che la maggior parte dei candidati cercano sul web cosa fare - e non fare - durante un colloquio di lavoro sperando di imbattersi in qualche “formula magica” per avere successo; altri invece cominciano a pianificare il proprio colloquio di lavoro, cercando di organizzare i pensieri e soprattutto le cose da dire.
Entrambe le abitudini sono corrette, ma in ogni caso ricordate che durante un colloquio di lavoro - sia se individuale che di gruppo (assessment) - è importante che ad emergere di voi siano soprattutto le informazioni concernenti a:
- esperienze professionali;
- formazione;
- capacità e competenze personali (linguistiche, informatiche, organizzative, tecniche);
- motivazioni, specificando chiaramente il perché vi state candidando per quella posizione.
In sede di colloquio sarete evidentemente valutati sulle informazioni fornite, ma non solo. Ciò che forse non sapete è che verranno valutate tante altre cose di voi, ad esempio lo standing, spesso sottovalutato.
Che cos’è lo standing?
In molti annunci lo standing è uno dei requisiti principali richiesti dalle aziende, ma spesso ai candidati sfugge il significato di questa parola, che racchiude diversi fattori.
Solitamente si crede che lo standing possa riassumersi semplicemente con la “bella presenza”, ma in realtà il significato di questo termine è più ampio perché comprende:
- il modo di porsi;
- l’approccio;
- stile nell’abbigliamento;
- tono di voce;
- capacità di ascolto;
- contatto fisico.
Tutti fattori che contribuiscono a trasmettere una buona impressione di sé. Lo standing è quindi utile per procurarvi un lavoro, ma lo è altrettanto dopo visto che ciò è molto importante per chi lavora in un team o a contatto con il pubblico, ma anche quando bisogna interagire con il proprio datore di lavoro.
Ecco perché l’ottimo standing dovrebbe accompagnarvi in ogni circostanza della vita, visto che in alcune occasioni questo potrebbe valere molto più di certificati e titoli di studio. Ma come si fa ad avere un ottimo standing? Ecco alcuni consigli utili da seguire.
Come avere un ottimo standing e dare una buona prima impressione
L’esito di un colloquio di lavoro dovrebbe essere determinato da fattori il più oggettivi possibile; tuttavia, anche il recruiter più in gamba potrebbe farsi condizionare, seppur per una minima parte, dalla propria valutazione soggettiva in base all’empatia che il candidato sarà riuscito a trasmettergli. Per questo motivo è importante dare una buona impressione, visto che questa gioca un ruolo fondamentale nelle varie fasi dell’iter selettivo.
A tal proposito ecco alcuni consigli da seguire per un ottimo standing:
- presentarsi al colloquio con un abito appropriato al contesto nel quale si andrà ad operare, con un’immagine curata e formale per la prima conoscenza;
- mantenere un atteggiamento consapevole ed energico fin da subito, così da manifestare entusiasmo verso la posizione lavorativa per la quale si concorre e allo stesso tempo un approccio proattivo al cambiamento. Questo aspetto è molto importante perché aiuta a mantenere sempre alta l’attenzione del recruiter verso di voi (non dimenticate infatti che un colloquio di lavoro può durare anche più di un’ora);
- un aspetto legato a quest’ultimo è quello concernente la postura: fate attenzione a non tenere braccia e mani conserte in quello che è un atteggiamento che descrive “rigidità” e “chiusura”, due aspetti che le aziende non cercano nei futuri dipendenti. È importante quindi avere una postura eretta per tutta la durata del colloquio, con il busto leggermente protratto verso il recruiter così da manifestare “apertura” e “proattività”;
- un colloquio di lavoro, come anticipato, può durare anche per un’ora durante la quale ci saranno sicuramente dei momenti in cui verrete messi in difficoltà. Ebbene, vi consigliamo di gestire l’emotività per tutta la durata del colloquio, evitando di divagare su argomenti non inerenti ai fini dell’offerta di lavoro. Concentratevi sugli aspetti più importanti della vostra persona, descrivendo pregi e obiettivi futuri;
- per descrivere al meglio la propria persona ma anche per rispondere alle domande che vi verranno poste è importante utilizzare un vocabolario appropriato, ricco di vocaboli e privo di inflessioni dialettali e gergali. Solo così il vostro messaggio sarà recepito in maniera pulita.
Vedrete che rispettando queste regole il recruiter sarà predisposto all’ascolto e avrete tutto il tempo necessario per descrivere le vostre potenzialità e dare quella buona prima impressione che potrebbe risultare determinante nella valutazione complessiva.
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