Cosa sono gli indicatori? Sono utili o sono soltanto linee colorate? La guida perfetta al loro utilizzo
Gli indicatori sono parte del trading così come i profitti, le perdite, i broker e i grafici. Quasi tutti i software di trading forniscono gratuitamente degli indicatori standard come la media mobile, l’indice di forza relativa e così via.
Non riusciremmo a immaginare il trading, o anche solo un grafico, senza questi indicatori colorati. A un certo punto, però, dobbiamo chiederci: perché la stragrande maggioranza dei trader usa gli indicatori? E quanto sono realmente utili?
L’approfondimento è a cura di Traders’ Magazine Italia
Gli indicatori hanno sui trader un effetto quasi magico. Più sono creativi, colorati e visibili sul grafico, più sono interessanti. Forniscono un po’ di movimento al grafico e fanno sembrare lo schermo molto più serio e pieno di lavoro nel caso in cui un amico o un familiare si ritrovi a guardarlo. Sono il nostro tormento e la nostra delizia.
Se applicati in modo scorretto, però, possono fare precipitare il nostro account di trading abbastanza rapidamente. Ma se invece sappiamo esattamente come gestire gli indicatori, possono rappresentare un grande sollievo nel nostro trading quotidiano.
Cosa sono gli indicatori? Molte persone non sanno rispondere con esattezza alla domanda “Cos’è un indicatore”. Lavorare con uno strumento che non si conosce bene è sempre pericoloso, così come lo è fare trading con prodotti che non si capiscono pienamente.
Per dirlo in termini semplici: un indicatore riassume le tendenze verificatesi nel passato. L’enfasi sta sul “passato”. Gli indicatori non possono vedere nel futuro: nessuno (neanche l’indicatore Ichimoku) può farlo. Un’altra informazione molto importante consiste nel fatto che tutti gli indicatori calcolati da un grafico si riferiscono agli stessi valori iniziali:
- Prezzo di apertura
- Prezzo di chiusura
- Minimo
- Massimo
- Volume
Immaginiamo un indicatore come una grande scatola. Facciamo entrare da un lato i dati relativi al passato. I dati vengono poi processati dentro la scatola (per esempio si prendono dieci valori e li si dividono per il prezzo più alto). L’algoritmo (in questo caso ciò che viene fatto dentro la scatola) varia da indicatore a indicatore.
Tuttavia, un indicatore non cambia mai il proprio algoritmo. Alla fine, la scatola ci restituisce un valore che possiamo usare. In breve, tutto ciò che gli indicatori fanno è semplicemente processare i prezzi passati ed ottenere da essi un nuovo valore. Indipendentemente dall’indicatore che utilizziamo, tutti si basano sulle stesse informazioni.
Usare male gli indicatori
Ricordiamo ancora una volta che gli indicatori non possono vedere nel futuro. Si limitano a riassumere il passato e ci permettono di comprendere la situazione attuale con un’occhiata (ad esempio, un prezzo al di sopra della Media Mobile a200 giorni indica un trend rialzista forte e lungo). Per queste stesse ragioni, non dobbiamo utilizzare gli indicatori come sola fonte di segnali.
Per esempio, non sarebbe furbo costruire una posizione long semplicemente perché il prezzo è al di sopra della sua media mobile, o una posizione short solo perché le analisi probabilistiche indicano un mercato saturo. Magari in passato queste strategie potevano funzionare. Oggi, però, il mercato è di gran lunga troppo efficiente per permettere di generare un profitto sul mercato azionario in modo così semplice.
Usare correttamente gli indicatori
Così come nella vita, nel trading non c’è niente di universalmente giusto o sbagliato. Alla fine, ognuno deve trovare la soluzione migliore per la propria felicità. Dunque, a questo punto l’autore mostra il metodo che ha perfezionato per sé stesso, con il quale lavora con gli indicatori.
A questo scopo ne utilizza due tipi:
- Media mobile a 20, 50 e 200 periodi
- Average True Range (ATR)
Questi indicatori non sono pensati per generare segnali di trading, ma servono soltanto a identificare immediatamente le caratteristiche del mercato senza utilizzare una calcolatrice.
Media Mobile
Con la media mobile semplice (Moving Average - MA), rispondiamo con una sola occhiata alle seguenti domande:
- Qual è la posizione macro (long o short)?
- Quanto è lungo il trend? (distanza temporale da adesso all’ultima intersezione con la MA)
- Quanto è forte il trend attuale? (distanza tra la MA e il prezzo)
Ciò ci permette di scorrere rapidamente i singoli mercati e ricevere immediatamente le informazioni che cerchiamo, nel giro di pochi secondi. Se non avessimo la MA come aiuto, potremmo comunque riuscire a riconoscere la situazione, ma impiegheremmo molto più tempo. Inoltre, molto spesso i neofiti non hanno ancora “l’occhio” per i grafici.
Average True Range
Prima di entrare in un trade, dobbiamo determinare un limite di perdita appropriato, che rientri nella nostra idea di trading. Supponiamo di volere costruire una posizione long nella coppia EUR/USD. Scegliamo come stop-loss il minimo delle ultime tre ore (per esempio 14 pip).
Guardiamo l’ATR e supponiamo, per esempio, che abbia valore 45. Ciò significa che la fluttuazione media negli ultimi X periodi per la coppia EUR/USD era di 45 pip per candela. Se utilizzeremo uno stop-loss di 14 pip, è molto probabile che si attiverà, anche se nel mercato non sarà effettivamente accaduto nulla. Il mercato si sarà semplicemente mosso in modo “normale”.
Vale dunque sempre la pena di assicurarsi che lo stop loss sia più grande dell’ATR, in modo da evitare che lo stop si attivi in seguito alle normali fluttuazioni del mercato. Se l’ATR è troppo alto per la nostra personale gestione del denaro, dobbiamo abbandonare il trade. Se non avessimo avuto a disposizione l’ATR, avremmo dovuto calcolare ogni singola candela con una calcolatrice. Dunque, l’indicatore permette di risparmiare moltissimo tempo.
Usare gli indicatori corretti
Una domanda che viene spesso posta all’autore e agli altri professionisti del trading è questa: che indicatori usi? Da questa domanda comprendiamo chiaramente come gli indicatori siano importanti per i trader. Solo perché noi utilizziamo la MA e l’ATR, ciò non significa che essi siano i soli indicatori significativi. Per esempio, un’altra possibilità consiste nell’utilizzare la SAR (stop and reverse) parabolica in modo da piazzare sempre gli ordini di ingresso a una certa distanza dal prezzo corrente.
Ci sono inoltre numerosi indicatori relativamente giovani con nomi creativi: come Oscillatore Mostro, Trend Spider e così via. Qui, nonostante i nomi eccitanti, dobbiamo essere consapevoli che spesso ci si riferisce a noti indicatori standard: il trend spider, ad esempio, non è che una media mobile.
Conclusioni
Gli indicatori non sono niente di più di un riassunto del passato. Non sono sfere di cristallo in grado di vedere il futuro, e non devono essere usati da soli come generatori di segnali. Sebbene alcuni indicatori siano belli e interessanti, i trader dovrebbero usarli con attenzione. Siate consapevoli della vostra possibilità di vedere il mercato in movimento senza indicatori, e focalizzatevi sulle singole candele.
Molti indicatori inoltre sembrano redditizi, perché si aggiornano all’interno di una candela: all’inizio il segnale è di vendita, e improvvisamente cambia e diventa un segnale di acquisto. Se guardiamo successivamente l’indicatore, vediamo solo l’ultimo segnale per ogni candela, ma non quelli intermedi.
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