2016: l’anno dei downgrade da record (e non sono finiti) - Fitch

Flavia Provenzani

13 Settembre 2016 - 17:13

Il 2016 non è ancora finito ed già un’annata da record per i downgrade sui titoli di stato a livello mondiale. L’analisi di Fitch Ratings.

2016: l’anno dei downgrade da record (e non sono finiti) - Fitch

Con altri tre mesi pieni alla fine dell’anno, il 2016 è in pista per essere un’annata da record in termini di downgrade sui titoli di stato, come sottolineato dalla Fitch Ratings.

Ben venti Paesi non sono riusciti a scappare dal taglio di rating dall’inizio del 2016 da parte delle maggiori agenzie di rating mondiali. Ad oggi si eguaglia il risultato di tutto il 2016 e il record annuo nei registri di Fitch dall’inizio delle rilevazioni nel 1994.

Inoltre, il numero di paesi con “outlook negativo” - a rischio downgrade - supera quelli con “outlook positivo” in tutto il mondo. Nei mercati sviluppati, per esempio, il Belgio, il Giappone e il Regno Unito sono sotto outlook negativo da parte di Fitch.

Durante una conferenza a Londra nella giornata di martedì, il direttore del settore titoli di stato di Fitch ha detto che i paesi sviluppati, in particolare quelli europei, si trovano ad affrontare delle dinamiche sfavorevoli sui propri titoli di debito nonostante i costi di finanziamento bassi.

James McCormack ha sottolineato che il prodotto interno lordo (PIL) reale nel Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia e Canada è inferiore al reale tasso di interesse effettivo, il che comporta delle sfide per il rimborso dei titoli di debito.

Nel frattempo, il Giappone, gli Stati Uniti, la Francia, la Spagna e il Regno Unito registrano deficit primari (il deficit fiscale, la differenza tra entrate e spese meno spesa per interessi).

Tra le sfide che attendono l’Europa troviamo l’austerità, l’euroscetticismo, gli alti livelli di migrazione e i problemi di sicurezza, prosegue McCormack.

Il Regno Unito, nel frattempo, si trova di fronte ad una prospettiva di na crescita più debole e di incertezza a livello giuridico e di regolamentazione dopo referendum Brexit dove ha vinto la volontà di lasciare l’Unione Europea.

«È chiaro che il governo inglese non avesse dei piani di emergenza efficaci per la Brexit»,

ha aggiunto Ed Parker, a capo della sezione Europa, Medio Oriente e Africa di Fitch durante la stessa conferenza.

Tra i maggiori paesi emergenti su cui Fitch ha un outlook negativo troviamo la Russia e la Turchia. L’agenzia ha rivisto l’outlook sulla Turchia il mese scorso a seguito del un colpo di stato militare fallito. Martedì scorso, l’agenzia ha riferito che il rating della Turchia sarà riesaminato nelle prime sei settimane del 2017.

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