Cos’è l’ARAN? È l’Agenzia che ha un ruolo di primo piano nell’ambito del rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione. Ecco quali sono i suoi compiti specifici.
ARAN, cos’è?
Con il DEF 2017 sono state confermate le risorse per l’aumento di stipendio promesso dalla Ministra Marianna Madia nei mesi scorsi e per questo nelle prossime settimane si potrà riaprire il tavolo delle trattative per il rinnovo dei contratti degli statali.
Dipendenti pubblici da una parte e Pubblica Amministrazione dall’altra dovranno trovare un accordo sul nuovo contratto per il pubblico impiego, bloccato illegittimamente (come stabilito dalla Corte Costituzionale) da circa 8 anni.
Nelle trattative un ruolo molto importante è ricoperto dall’ARAN, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Un organo che ha il compito di condurre le trattativa con i rappresentanti dei dipendenti pubblici, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che soddisfi entrambe le parti.
Quando leggiamo delle ultime notizie sul rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione ci imbattiamo spesso in quest’organo quindi è bene specificare cos’è l’ARAN e specialmente qual è il suo ruolo specifico nelle trattative. Solo così infatti potremo capire meglio quali saranno le prossime tappe che porteranno al rinnovo del contratto degli statali.
Cos’è l’ARAN?
Istituita con il Decreto Legislativo n°29 del 1993, l’ARAN è l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
Come possiamo facilmente intuire dal nome, quindi, l’ARAN è l’organo che rappresenta la Pubblica Amministrazione nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro, come quella che sta andando in scena in questi mesi.
Vista la personalità giuridica di quest’organo, l’ARAN dispone di un’autonomia:
- organizzativa;
- gestionale;
- contabile.
Quest’autonomia è molto importante poiché garantisce una corretta e funzionale dinamica negoziale.
Essendo l’unico organismo preposto alla negoziazione dei contratti statali, quindi, l’ARAN ricopre un ruolo molto importante perché si pone come il punto di riferimento nell’articolato processo della contrattazione collettiva.
Tuttavia, il ruolo dell’ARAN non si limita alla contrattazione, anche perché altrimenti non si spiegherebbe la sua esistenza in questi 8 anni nei quali il contratto è stato bloccato. I compiti dell’Agenzia infatti sono diversi, come possiamo vedere di seguito.
ARAN: qual è il suo compito?
Come abbiamo appena visto l’ARAN svolge ogni attività legata alla negoziazione e alla definizione dei contratti collettivi dei dipendenti pubblici. Negoziazione nella quale vengono stabilite tutte le clausole contrattuali, oltre alla disciplina delle relazioni sindacali nelle Pubbliche Amministrazioni.
Per svolgere al meglio il suo ruolo, l’ARAN conduce anche attività di studio, monitoraggio e documentazione utili ai fini della contrattazione.
Inoltre spesso può capitare che l’Agenzia costituisca delle delegazioni regionali o interregionali per assistere gli enti locali nella soddisfazione di particolari esigenze delle amministrazioni interessate.
L’ARAN quindi è il punto di raccordo tra la Pubblica Amministrazione e i propri dipendenti.
A tal proposito uno dei suoi compiti è quello di effettuare un monitoraggio costante dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali e sulla contrattazione integrativa, verificando eventuali criticità. Sarà poi compito dell’ARAN inviare un rapporto completo annuale al Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell’Economia e Finanze.
Inoltre, l’ARAN con cadenza semestrale riceve dal MEF e dall’ISTAT un rapporto sull’evoluzione delle retribuzioni dei pubblici dipendendenti e a sua volta lo rigira al Governo, ai Comitati di settore dei comparti Regioni e alle Commissioni parlamentari competenti.
Nel percorso che porterà al rinnovo del contratto per il pubblico impiego, quindi, l’ARAN avrà il compito di rappresentare tutta la Pubblica Amministrazione. Saranno i sindacati, invece, a rappresentare i dipendenti pubblici.
Rinnovo dei contratti statali: il ruolo dei sindacati
Se per la Pubblica Amministrazione è l’ARAN a sedersi al tavolo delle trattative, per i dipendenti pubblici sono i sindacati.
L’attuale normativa però prevede che possano partecipare alle trattative solamente i sindacati maggiormente rappresentativi, quelli che hanno un indice di rappresentatività non inferiore al 5%. Per calcolare l’indice basta fare la media tra il dato associativo e quello elettorale.
Per raggiungere l’accordo, però, non è necessario che tutti i sindacati che hanno partecipato alle trattative sottoscrivano il contratto collettivo. È sufficiente infatti un indice di rappresentatività pari almeno al 51%.
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Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.