Analisi simultanea sull’indice americano S&P500 ed il cambio valutario USD/JPY dopo la vittoria di Trump. Cosa aspettarsi ora?
Nell’ultima sessione della settimana in cui Donald Trump è diventato il nuovo presidente degli Stati Uniti, cerchiamo di seguito di dare un senso logico a quanto accaduto.
La notte fra martedì e mercoledì è stata molto sorprendente, visto che la maggior parte dei media aveva già dato per scontata la vittoria di #CrookedHillary. Alla fine invece il biondo tycoon da New York ha vinto!
Mi fermo qui, perché questo non vuole essere uno dei tanti articoletti sulla politica made in USA, ce ne sono già abbastanza in giro per la rete…
Passiamo invece a concentrare l’attenzione sui grafici: in questo articolo voglio mettere a confronto l’indice S&P500 con il cambio USD/JPY e individuare quali sono le prospettive per questi due asset.
S&P500: analisi nella settimana delle elezioni USA
Premessa: nella notte dell’elezioni, abbiamo visto il future scendere moltissimo e durante la giornata poi recuperare tutto.
Analizzando invece l’indice, come potete osservare dall’immagine allegata, recita quasi un’altra storia. Già nella seduta di lunedì, infatti, i movimenti al rialzo si sono dimostrati molto importanti generando un sentiment positivo; è interessante anche notare (evidenziato nel grafico) come nella seduta di venerdì 4/11 i prezzi, dopo una serie di sedute negative, si siano fermati in modo millimetrico sulla media a 200 periodi.
Dal punto di vista statico, inoltre, l’area di prezzo compresa tra i 2090-2072 punti era, è e rimane l’area di target ribassista primaria. Ulteriore dettaglio, a mio avviso: tali livelli, oltre ad essere un’area di target, possano anche assumere il ruolo di supporto. Dall’altra parte, invece, vedete tracciata una trendline decrescente che collega ed unisce tutti i massimi decrescenti che si erano formati da agosto 2016 e che è stata rotta al rialzo proprio nelle ultime sedute.
Scenari futuri
Il breakout rialzista confermato nelle ultime sedute riapre le porte ai tori, che possono spingere le quotazioni sui massimi in area 2194 punti. Si giocherà lì un’altra partita, che potrebbe far superare successivamente addirittura area 2200pti.
L’annullamento della view rialzista, a mio avviso, avverrà solo con una candela bearish ed un close daily della stessa al di sotto della trendline e meglio ancora se al di sotto di quota 2133pti.
USD/JPY: analisi nella settimana delle elezioni USA
L’altro attore di questo articolo è il cambio valutario dollaro-yen.
Vediamo di capire che succede. Dopo una lunga fase, partita circa un anno fa (trendline in blue in fig.), in cui lo yen giapponese si è apprezzato sul dollaro USA, nelle ultime settimane le quotazioni hanno fermato la loro corsa in area 100, disegnando addirittura un triplo minimo e avviandosi poi ad una risalita delle quotazioni ancora in atto. Come noterete, dall’ultimo minimo fatto a fine settembre ed i successivi swing di prezzo, mi è sembrato naturale tracciare sul grafico un trend rialzista di breve periodo.
Dove si trovano le quotazioni adesso?
Bene, trascurando leggermente la lower shadow della candela daily di mercoledì (queste shadow sono molto ricorrenti nelle sedute di eventi macro importanti), possiamo notare come i prezzi si stiano spingendo decisamente al rialzo, bucando momentaneamente (sempre al rialzo) anche la resistenza dinamica del canale; con questa spinta, posso individuare un target “naturale” posizionato in area 107.6. I successivi target che vedete nel grafico in area 109.8 saranno raggiungibili solo previo consolidamento e/o piccolo pullback al di sopra di area 105.35.
La tendenza rialzista sarà annullata solo con un close inferiore al supporto dinamico del canale ed inferiore, meglio ancora all’area statica di 103.4: in questo scenario, sarà possibile rivedere le quotazioni in area 101.2 prima e successivamente anche ad un nuovo test sui minimi in area psicologia 100.
Grazie per la vostra attenzione.
Buon Trading,
Francesco Cerulo, team VisionForex
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