Asilo nido gratis nel 2020: per chi e come richiederlo?

Fiammetta Rubini

12/11/2019

Asilo nido gratis dal 1° gennaio 2020 per le famiglie con reddito medio-basso: la conferma del ministro dell’Economia Gualtieri. Info su requisiti e modalità per richiedere il bonus.

È ufficiale: asilo nido gratis dal 2020. Una delle proposte più apprezzate e attese dalle famiglie, già annunciata dal premier Conte nel suo discorso di fiducia alla Camera, è stata confermata e troverà quindi posto nel pacchetto famiglia in Legge di Bilancio 2020.

L’annuncio è arrivato oggi dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sulla Manovra davanti alle commissioni di Camera e Senato. La norma per gli asili nido sarà in vigore a partire dal 1° gennaio e consentirà la gratuità dei nidi per la stragrande maggioranza delle famiglie.

Asili nido gratis 2020: a chi spetta e come fare domanda?

Chiarita la data di avvio della norma, che sarà il 1° gennaio 2020, non si sa ancora quali sono i requisiti richiesti per accedere al nido gratis 2020, né la procedura per fare la domanda.

Stando alle parole del ministro Gualtieri, accederà al bonus la grande maggioranza delle famiglie italiane. Ad oggi, in alcuni Comuni le famiglie con ISEE inferiore ai 20mila euro possono già usufruire della retta del nido gratis per bimbi da 0-3 anni iscritti a strutture pubbliche o private presentando domanda online attraverso il sistema informativo dedicato con la CRS e minute di SPID. Restiamo quindi in attesa di notizie ufficiali.

“Sugli asili nido non possiamo indugiare oltre”, aveva detto Conte. “Questo Governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà con le Regioni per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili nido e micro nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e per ampliare contestualmente l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno”.

Stando ai dati, oggi in Italia solo 1 bimbo su 10 riesce ad accedere al nido pubblico, e al Sud si registra un 6% di bambini ammessi alle strutture pubbliche contro una media europea che si aggira intorno al 33%. Secondo le stime della Cgil, circa 1 milione di bambini da 0 a 3 anni non usufruiscono dell’asilo nido.

Il rafforzamento dell’offerta e della qualità dell’educazione fin dalla culla è, secondo il premier, un investimento “strategico” per il futuro della nostra società, dal momento che è qui che si combattono quelle disuguaglianze sociali che si manifestano “già nei primissimi anni di vita”.

Allo stesso tempo l’asilo nido è un importante strumento per le donne, in quanto garantisce loro una completa integrazione nella comunità di vita sociale e lavorativa.

È quindi assolutamente necessario “contrastare la falsa mitologia per cui la cura della comunità familiare, dei figli e degli anziani possa rappresentare un ostacolo ad una più intensa partecipazione al mercato del lavoro”.

Raggiungere entrambi gli obiettivi - cura della famiglia e occupazione - è possibile ma solo con:

  • adeguate politiche di offerta di servizi alle famiglie;
  • una coerente distribuzione del carico fiscale;
  • una lotta alla discriminazione di genere.

Asili nido gratis per redditi medio bassi, più posti per tutti

Per quanto riguarda gli asili nido il Governo Conte Bis, nato dall’intesa PD-M5S, intende muoversi in due differenti direzioni:

  • da una parte si impegna - specialmente nel Mezzogiorno - ad incrementare l’offerta dei posti disponibili, così da permettere a più famiglie di iscrivere i propri figli agli asili nido pubblici;
  • dall’altra si adopererà - insieme alle Regioni - per individuare una misura di intervento in favore delle famiglie con redditi medio bassi che possa azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili nido e micro nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021.

Due misure necessarie non solo per far sì che le persone possano conciliare gli impegni lavorativi con quelli connessi alla cura delle famiglie, ma anche per sostenere la natalità e contrastare il declino demografico.

Asili nido gratuiti dal 2020-2021: cosa cambia

Ad oggi anche le famiglie meno abbienti pagano l’asilo pubblico: è vero sì che la retta è proporzionale al reddito familiare, ma in ogni caso non si arriva mai a zero euro (solo in alcuni comuni in Italia i redditi più bassi usufruiscono del nido gratis).

Basti vedere quel che accade per il Comune di Roma dove per le famiglie che hanno un reddito che va da 0,00€ a 5.165,00€ annui la retta è pari a:

  • 54,54€ per la fascia oraria 07:00-18:00;
  • 52,07: per la fascia oraria 07:30-18:00;
  • 49,58€ per la fascia oraria 08:00-18:00;
  • 39,67€ per la fascia oraria 09:00-17:00.

Più il reddito sale e più alta sarà la retta: ad esempio, per una famiglia con reddito compreso tra da 9.814,00€ a 10330,00€ il costo per la frequenza al nido- nella fascia oraria 07:00-18:00 - è pari a 114,96€.

Dal 2020-2021, invece, per molte famiglie (i limiti di reddito non sono stati specificati ma Conte ha parlato di fasce medio-basse) la retta per l’asilo nido dovrebbe essere totalmente gratuita.

In realtà già oggi è così: grazie al Bonus Nido (per il quale non è richiesto alcun limite Isee), infatti, le famiglie possono recuperare quanto speso per la frequenza al nido dei propri figli fino ad un massimo di 1.500€ annui.

Fino a 136,36€ mensili, quindi, la retta del nido la paga lo Stato, con il cittadino che qualche mese dopo otterrà il rimborso di quanto speso.

È comunque il genitore a dover anticipare le spese del nido; a tal proposito bisogna considerare che non tutte le famiglie hanno la possibilità economica di anticipare queste spese, ed è per questo che in molti sperano che la promessa fatta di Conte - con la quale l’asilo nido diventerebbe completamente gratuito al di sotto di una determinata (ma non ancora specificata) fascia di reddito - si concretizzi a breve.

Per capire se la gente è d’accordo con la misura contenuta nella legge di Bilancio 2020 e per analizzare quanto pagano gli italiani oggi per portare i propri figli agli asili nido, sul canale youtube di Money.it potete scoprire quali sono state le risposte.

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