Asset Quality Review e Stress test: a ottobre saranno resi noti i risultati dei test europei sulla solidità delle banche. Ecco in cosa consistono le verifiche della Bce e quali sono i rischi per gli istituti italiani.
A novembre la Bce assumerà nuovi compiti riguardo la vigilanza bancaria così come previsto dal Meccanismo unico di vigilanza. In vista del momento in cui Bce assumerà il ruolo di supervisore unico del sistema bancario dell’Unione la Banca centrale europea ha avviato nel novembre del 2013 una serie di verifiche sulla solidità finanziaria delle banche nazionali. Tali valutazione passano per due importanti tappe: la revisione della qualità degli attivi, l’Asset quality review e un test di resistenza, ovvero lo stress test. (Leggi Cos'è lo stress test?)
I test europei
Sono circa 124 le banche europee sottoposte alle verifiche sulla loro solidità, circa l’85% dell’intero sistema bancario dell’Unione. Per quanto riguarda l’Italia sono coinvolti 15 istituti: Carige, Monte dei Paschi di Siena, Piccolo Credito Valtellinese, Banca Popolare di Milano, Intesa San Paolo, Mediobanca, Unicredit, Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, Banca popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Unione Banche Italiane, Veneto Banca.
In vista dei risultati dello stress test che saranno resi noti il 17 ottobre, Mediobanca ha svolto un’indagine sulla salute della banche. Indicando anche quali istituti non avrebbero superato la prova. In Italia la banca più a rischio è certamente Monte dei Paschi di Siena, ma non è l’unico grande istituto a rischio bocciatura. (Leggi: Stress Test e Asset quality review: Ecco le 10 banche che falliranno la verifica europea)
Asset quality review
Con questo termine, che letteralmente significa «revisione della qualità degli attivi», si intende il check-up che la Bce ha deciso di svolgere sulla più grandi banche europee in vista dell’Unione bancaria dell’Ue. L’Asset quality review è un passaggio fondamentale che anticipa lo stress test i cui risultati saranno resi noti tra il 17 e il 24 ottobre prossimo.
L’Asset quality review è un passaggio chiave nella verifica della solidità patrimoniale degli istituti bancari. E persegue tre obiettivi ben precisi: maggior trasparenza dei bilanci delle banche, stimolare i necessari interventi correttivi sui bilanci e ripristinare la fiducia degli investitori.
Il raggiungimento di tali obiettivi impone un esame severo sulla banche in questione. Lo scorso marzo la Bce ha annunciato i requisiti richiesti alle banche per superare la prova: core tier 1 ratio dell’8% alla partenza e almeno il 5,5% nel caso dello scenario più avverso che sarà simulato dagli stress test. Questi ultimi incorporeranno i risultati dell’Asset quality review e seguiranno un’analisi approfondita dei bilanci delle banche esaminate.
In sede di Asset quality review saranno esaminati:
- i crediti deteriorati con le relative coperture,
- i level 3-security, ovvero gli attivi illiquidi e di difficile valutazione,
- valutazione qualitative e quantitive sui pricing model dei derivati,
- i coco bond, ossia COnvertible COntingent Bond,
- debiti sovrani nei portafogli a scadenza,
- gli attivi nei portafogli di titoli disponibili per la vendita o il trading.
Ecco una tabella, offerta da Borsa italiana, che illustra il funzionamento dell’Asset quality review:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti