Il futuro della versione bis di Atlante, creata per farsi carico delle sofferenze delle banche italiane, è legato al referendum del 4 dicembre. Parla Giuseppe Guzzetti, presidente di Cariplo.
Il mondo bancario italiano e, nel complesso, il sistema finanziario internazionale guarda con sempre più apprensione al referendum costituzionale del 4 dicembre.
A detta di quasi tutti gli esperti del settore, una eventuale vittoria del No sortirebbe effetti negativi sull’economia del Paese, mettendo a repentaglio la stabilità del comparto del credito, alle prese con una faticosa quanto necessaria ristrutturazione.
Al coro degli allarmisti si è unita anche la voce di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri (l’associazione che riunisce le fondazioni e le casse di risparmio) e della fondazione Cariplo, principale socio della Quaestio Sgr, la società di gestione presieduta da Alessandro Penati che controlla il fondo Atlante.
Atlante 2 e il referendum: le preoccupazioni di Guzzetti
A margine di un convegno a Milano, Guzzetti ha dichiarato che voterà Sì perché una eventuale vittoria del fronte opposto metterebbe a repentaglio l’economia del Belpaese e il nostro sistema bancario.
Inoltre Guzzetti ha sottolineato che il futuro di Atlante 2 - il fondo creato per farsi carico delle sofferenze degli istituti di credito italiani più in bilico - dipende proprio dall’esito della consultazione referendaria:
“Oggi abbiamo una situazione delicata: le nostre fondazioni hanno messo 536 milioni in Atlante 1 a Atlante 2, c’è questo problema delle grandi banche, delle banche medie e piccole. Perché si dice, e parlo degli investitori stranieri, “fermi tutti aspettiamo dopo il 5 dicembre”? Se fosse indifferente il referendum gli investitori stranieri investirebbero tranquillamente nel Monte Paschi, nelle due banche venete e invece non investono”.
Atlante 2, Guzzetti: investitori attendono l’esito del voto
Il presidente di Cariplo ha ribadito dunque che i futuri investimenti nel comparto bancario sono legati a doppio filo al risultato che uscirà dalle urne la mattina del 5 dicembre:
“Io ho notizie anche di recente di contatti con questi investitori e tutti sono in attesa tutti dicono che bisogna prendere atto serenamente che un esito negativo potrebbe avere grosse conseguenze sul sistema economico, bancario e sociale. Anche per le nostre fondazioni, basta vedere in questi giorni le nostre partecipazioni in alcune banche... sono giorni e giorni che anche una banca solida come Intesa perde, meno degli altri ma perde, io di questo mi preoccupo ed è per questo che io voterò Sì”.
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