La settimana appena iniziata si concluderà con i dati sull’occupazione negli USA: è la prova del nove prima della meeting Fed del 16 dicembre.
La Federal Reserve è sempre più pronta ad aumentare per la prima volta nell’ultimo decennio i tassi di interesse di riferimento negli USA.
Ultimo dato macroeconomico da monitorare in vista dell’ultima riunione dell’anno del board presieduto da Janet Yellen è rappresentato dai dati sul mercato del lavoro USA che verranno resi noti venerdì 4 dicembre alle 14:30.
Non farm payrolls di Novembre: consensus a 200.000 posti di lavoro
Dopo il rialzo stellare di 271.000 posti di lavoro ad ottobre denotato dall’ultimo report, le aspettative dei principali analisti vedono il dato di novembre attestarsi a 200.000 unità.
Una capacità di creazione di nuovi posti di lavoro comunque altissima, se si considera che ad ottobre il tasso di disoccupazione negli USA è sceso al 5,0%.
Se le aspettative verranno confermate dal Dipartimento del Lavoro Statunitense, la Fed potrà avviare il ciclo di stretta monetaria già a dicembre 2015.
Riguardo al tasso di disoccupazione gli analisti prevedono che resti stabile al 5%.
Richard Moody, capo economista presso Regions Financial, ha affermato che:
Che si tratti di 5% o 4,9% non sarà significativo. la situazione del mercato del lavoro negli USA rimarrà comunque ottima.
A frenare le aspettative su un rialzo dei tassi negli USA, secondo gli esperti, potrebbe essere solamente un report che evidenzi una creazione di posti di lavoro inferiore alle 100.000 unità.
L’economia USA non dà segni di debolezza
I settori economici più in difficoltà negli Stati Uniti sono quelli che più risentono del dollaro forte e dell’andamento dei prezzi delle materie prime.
Il settore servizi è però in evidente crescita, sostenuto anche dalle spese governative che stanno aumentando dopo anni di budget limitati.
Tutto questo è evidente analizzando i dati sull’aumento dei salari, per molti economisti il vero indicatore di un economia in crescita.
E’ opinione diffusa infatti che il benessere di una nazione non si percepisca tanto dalla bassa disoccupazione, quanto dall’aumento dei salari medi.
Salari che sono aumentati ad ottobre mediamente dello 0,4% e del 2,5% nel corso degli ultimi 12 mesi.
Altro dato da monitorare in settimana sarà l’Indice non manifatturiero dell’ISM, che gli analisti prevedono ancora in crescita nel mese di novembre dopo l’ottima performance di ottobre.
Gli economisti pertanto ritengono che l’economia USA sia in salute, anche se non ai livelli di crescita storici consueti.
Reputano pertanto molto difficile che il report di venerdì sul mercato del lavoro USA sia così negativo da bloccare la stretta monetaria che la Fed ha in mente di attuare a partire dal prossimo 16 dicembre.
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