La direzione che sta prendendo il settore automobilistico è tutta verso le auto elettriche. Che futuro hanno le alternative?
L’automobile sta vivendo un momento storico di transizione, in cui ai tradizionali combustibili si sono affiancate le alternative a gas, mentre industria e istituzioni spingono per l’adozione delle auto elettriche.
I motori a gasolio sono stati messi al margine della mobilità, con scarse possibilità di ripresa dei modelli più moderni. Nonostante questo, alcune case automobilistiche continuano a puntare sul nuovo-Diesel e sulla versione elettrificata, mentre i motori a benzina sono momentaneamente fuori dal ciclone, ma rischiano di fare la stessa fine dei motori a gasolio nel giro di pochi anni.
Poi ci sono le alimentazioni a gas, sempre in coppia con la benzina, che guadagnano fiducia dei consumatori, mentre le auto elettriche stentano a decollare per assenza di incentivi e mancanza di infrastrutture. Se ad oggi un’auto a gas o, ancora meglio, l’auto ibrida sembrano essere le scelte più opportune per i prossimi anni, vediamo su quale tecnologia investire per l’auto del futuro.
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Le prospettive
Le tecnologie con minori prospettive sono quelle più obsolete e difficilmente rinnovabili, che soltanto con l’elettrificazione potranno avere una durata nel tempo maggiore.
Dopo il Dieselgate del 2015, una delle alimentazioni più apprezzate, utilizzate e di successo degli ultimi tre decenni, è finita in fondo alla lista delle migliori tecnologie. Inquinante più del dovuto, il motore a gasolio è prossimo ad uscire dai programmi di molte case automobilistiche come Porsche, Toyota, Audi, FCA. Le emissioni di NOx sono difficili da contenere, nonostante alcuni colossi come Volkswagen e Mercedes - con la collaborazione di Bosch - vogliano restituire al Diesel una nuova vita con tecnologie più efficienti o aggiungendo un motore elettrico per creare l’ibrido Diesel, già equipaggiato sulle nuove Kia. Nella migliore delle ipotesi, le nuove auto Diesel con i motori più avanzati, hanno davanti al massimo 18 anni di circolazione affatto semplici, con restrizioni nelle maggiori città, via via sempre più ostiche. |
Dopo decenni di competizione con il gasolio, alla fine ha avuto la meglio. Le emissioni di CO2 stanno passando in secondo piano e i motori tradizionali e inquinanti possono aspettare l’uscita di scena del Diesel prima di avere di nuovo gli occhi addosso. Le auto a benzina di ultimissima generazione, conformi a tutti gli standard sulle emissioni, possono avere davanti altri 25 anni di circolazione, di cui almeno la metà saranno inficiati da limitazioni al traffico e spese sempre più elevate. |
Negli ultimi anni il bifuel benzina/gas di petrolio liquefatti si è confermato la terza scelta degli italiani dopo benzina e Diesel, sorridendo anche al portafogli e all’ambiente: un litro di GPL costa meno della metà di un litro di benzina, garantendo una percorrenza leggermente inferiore, costi inferiori e la possibilità di circolare durante le giornate di blocco al traffico grazie alle basse emissioni. Nonostante sia un gas derivato dal petrolio (principalmente costituito da propano e butano), il GPL inquina molto meno di un’auto a benzina, il che rende queste auto una buona alternativa di transizione verso il futuro green. Il carburante deriva comunque da risorse esauribili che, nonostante il basso inquinamento che lo rende ora attualissimo, un domani potrebbe costargli la permanenza sulle strade. Ad oggi, una auto GPL, ha davanti a sé circa 30 anni di circolazione di cui al massimo 10 in cui potrebbe incontrare limitazioni e difficoltà. |
Insieme al GPL, la tecnologia a gas naturale si contende la quarta fetta delle quote di mercato dell’ultimo anno, nonostante il distacco. Le premesse sono quasi le stesse, con la differenza che il metano è completamente naturale, quindi esauribile. Dall’altra parte, però, assicura un quantitativo ancora minore di emissioni, ma anche prestazioni assai inferiori rispetto ai tradizionali motori a benzina. La convenienza è confermata, e nonostante qualche centinaio di euro in più ogni anno, il metano sorride all’ambiente più delle alternative a combustibile. Questo tipo di automobili ha una prospettiva di vita di circa 35 anni di cui una decina in cui potrebbero essere superate dalle nuove tecnologie e messe all’angolo della mobilità per l’utilizzo del gas naturale e della benzina |
Un tradizionale motore a benzina abbinato a un’unità elettrica è la ricetta per garantirsi un’auto che potrà essere di attualità molto a lungo. Le ibride sono il presente e il futuro prossimo dell’automobile perché:
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Questa è l’auto del futuro: in alcuni Paesi è già una realtà affermata, ed è questa la direzione che sta prendendo il settore automobilistico e su cui rimarrà almeno per mezzo secolo, visti gli investimenti e i programmi sulle gamme a zero emissioni di quasi tutte le case automobilistiche. In Italia la transizione sarà più lunga, ma avverrà: finora, zero incentivi statali sull’acquisto di auto elettriche, e poche infrastrutture dedicate, due elementi che facilmente fanno rimanere gli automobilisti affezionati alle auto tradizionali. La scelta delle auto elettriche è molto limitata, per questo motivo nei prossimi 10 anni, l’acquisto di un’auto a batteria - anche se più costoso di un’equivalente a benzina o ibrida - consentirebbe ai consumatori di avere a disposizione un’auto per entrare nel futuro della mobilità. Ad oggi, le auto elettriche hanno almeno 50 anni di circolazione senza restrizioni legate all’inquinamento. L’unica possibilità di vederle tramontare potrebbe essere costituita da nuove tecnologie più pulite o efficienti, una eventualità al momento non contemplata, visto che neanche le auto a idrogeno fuel cell sembrano costituire una vera alternativa a causa di costi elevati e complessità per produrre l’idrogeno come combustibile. |
Le previsioni
I tipi di automobile elencati sono disposti nell’ordine dal più obsoleto (Diesel) al più adatto al futuro (l’elettrico), e il calcolo dell’aspettativa di vita delle tipologie di auto è stata calcolata prendendo in considerazione gli annunciati stop al traffico per le auto Diesel, le inevitabili successive limitazioni a cui andranno incontro nell’ordine le auto a benzina e poi - più in là - quelle a gas.
Addio al Diesel: a Milano, dal 2019 entreranno in vigore gli stop al Diesel che entro il 2024 fermeranno anche gli Euro 6, quando inizieranno a Roma. Ciò significa che anche i più nuovi in uscita nei prossimi anni non andranno troppo oltre il 2030, visto soprattutto che molte case automobilistiche hanno già chiuso la produzione delle auto Diesel e proprio dal 2025 dovrebbero iniziare a sparire dalla maggior parte dei listini.
Con l’uscita di scena del Diesel senza ibridazione e con la crescita delle alimentazioni alternative, diminuiranno anche le auto a benzina pure, in favore delle bifuel a gas e delle ibride. Questo processo, potrebbe accelerare negli anni di addio al Diesel, dando alle auto a benzina circa dieci anni di vita più delle storiche rivali.
In un mercato auto attorno al 2040, in cui le quote di mercato vedranno ibrido ampiamente in testa, seguito dalle auto elettriche, quelle a gas torneranno fanalino di coda. Lo step successivo vedrà le elettriche sempre più abbondanti, seguite dalle auto ibride. I piani delle maggiori case automobilistiche prevedono intere gamme elettriche entro il 2025, il che significherebbe una forte adesione dei consumatori entro i 10 anni successivi, quando anche il prezzo delle batterie - l’elemento più costoso degli EV - inizierà a scendere.
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