Tornano a farsi vive le ipotesi di un’uscita dal capitale di Poste del Tesoro. La Cdp potrebbe prendere il 30-35% della quota, mentre il restante finirebbe sul mercato.
Le azioni di Poste Italiane segnano un cauto rialzo del +0,45% sul Ftse Mib, mentre la stampa torna ad ipotizzare possibili scenari sulla quota detenuta dal Tesoro del 65%.
Secondo rumors, un 35% della quota detenuta dal Tesoro dovrebbe passare in mano alla Cassa Depositi e Prestiti mentre la restante parte dovrebbe finire sul mercato. Lo scopo di tale operazione sarebbe da una parte ricapitalizzare la Cdp mentre la seconda è di collocare un’altra tranche di Poste su Borsa Italiana.
Sull’operazione si è espressa Mediobanca Securities, che ha confermato rating e target price. La casa d’affari ritiene che se si dovesse verificare quanto ipotizzato dalla stampa, potrebbe essere una buona idea effettuare un buyback del 10% delle azioni in circolazione. In questo modo si limiterebbe l’effetto diluitivo sulle azioni di Poste e si permetterebbe alla società postale di diventare sempre più public company.
Azioni Poste Italiane: Cdp potrebbe prendere 30-35% della quota del Tesoro
Le azioni di Poste Italiane registrano un +0,45% sul Ftse Mib in un contesto positivo del listino milanese. Questa mattina sono tornate a farsi vive le ipotesi di stampa riguardo ad una possibile uscita dal capitale di Poste del Tesoro. Stando a queste ipotesi a via XX settembre si starebbe pensando di dare un 30-35% della quota detenuta di Poste alla Cassa Depositi e Prestiti.
Tale operazione avrebbe il duplice obiettivo di ricapitalizzare Cdp e di collocare una nuova tranche di Poste sul mercato. Domani è previsto il cda di Cassa Depositi e Prestiti nel quale si dovrebbe parlare dell’operazione.
Sempre secondo la stampa, il cda di Cassa potrebbe proporre un aumento di capitale riservato al Tesoro, il quale a sua volta lo sottoscriverebbe elargendo il 30-35% della quota detenuta di Poste.
Se l’ipotesi si rivelerà veritiera, si tratterebbe di un’operazione da €2,6-€3 miliardi. Conclusa questa fase, il Tesoro dovrebbe collocare la restante parte della quota detenuta di Poste sul mercato, uscendo così definitivamente dal capitale del gruppo postale. La nomina dei vertici di Poste tuttavia rimarrebbe comunque sempre in mano al ministero.
Azioni Poste Italiane: Mediobanca consiglia buyback sul 10% del capitale
Mediobanca Securities ha commentato tali indiscrezioni, confermando il rating outperform con prezzo obiettivo di €8,5 sulle azioni di Poste. Gli analisti della casa d’affari ritengono che una soluzione ideale, nel caso si verifichi quanto comunicato dalla stampa, potrebbe essere rappresentata da un buyback del gruppo postale per un 10% del capitale.
Il piano di riacquisto potrebbe essere effettuato con la cassa a disposizione presente nel bilancio e avrebbe un duplice obiettivo.Il primo è quello di limitare l’effetto diluitivo di un nuovo placement della quota del Tesoro mentre il secondo è quello di rendere Poste una public company con una migliore liquidità.
Azioni Poste Italiane: analisi tecnica di breve periodo
La tendenza di breve-medio periodo delle azioni di Poste Italiane è positiva. Le medie mobili di periodo sono incrociate a rialzo, lasciando così uno spunto in tal senso per le prossime sedute. In realtà il titolo del gruppo postale sembra essersi incanalato in una formazione rettangolare, trovando per il momento il supporto della media mobile di breve.
I volumi non elevatissimi confermano la formazione del rettangolo, e dalla configurazione di fondo ci si potrebbe attendere una rottura positiva. Rottura che comunque non dovrebbe avvenire nel breve periodo, visto quanto segnalano gli indicatori tecnici. Il RSI si muove sull’area di neutralità senza avere una particolare direzionalità così come il MFI.
Le bande di Bollinger si sono avvicinate molto, il che suggerisce un proseguimento della fase laterale. Per le prossime sedute potremmo attenderci un test della parte alta del rettangolo a quota €6,82 anche se, tuttavia, non ci aspettiamo una rottura di tale livello.
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