Azioni Telecom Italia in ribasso a Piazza Affari nonostante la trimestrale positiva. Torna a crescere il fatturato di gruppo, profitti a 477 milioni.
Il cda di Telecom Italia ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016. Nel terzo trimestre dell’anno il gruppo ha visto salire a 4,8 miliardi di euro i ricavi consolidati (+1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Il dato conferma il trend di miglioramento avviato nel secondo semestre. L’EBITDA di gruppo del trimestre si è attestato a 2,2 miliardi di euro (+8,5%), mentre la Business Unit Domestic ha messo a segno il miglior trimestre dal 2007, con un incremento del fatturato pari all’1% e EBITDA a +7,9%. Dopo 6 trimestri migliora l’EBITDA in Brasile (+0,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno). Nel comunicato diffuso dalla società si legge inoltre che:
- L’utile di spettanza della controllante del terzo trimestre ammonta a 477 milioni di euro (+42,8% rispetto allo stesso periodo del 2015). Nei nove mesi l’utile ha raggiunto 1,5 miliardi di euro (367 milioni nello stesso periodo del 2015).
- L’indebitamento finanziario netto rettificato di gruppo diminuisce di 779 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2016, grazie alla solida generazione di cassa operativa, attestandosi a 26,7 miliardi di euro.
Azioni Telecom Italia in rosso
Nel commentare i risultati del trimestre, l’ad Carlo Cattaneo ha affermato che “si continuano a vedere i frutti del lavoro” e che sono stati già “centrati gli obiettivi di copertura fisso e mobile del 2016”.
Al momento però il mercato sta penalizzando il titolo Telecom Italia con una perdita di circa due punti percentuali e mezzo, a quota 0,75 euro.
Cattaneo a messo in piedi un robusto piano di risparmi da 1,6 miliardi di euro. Oltre ad avviare una sensibile riduzione dei costi, l’amministratore delegato del gruppo ha richiesto una mappa della burocrazia interna di Telecom Italia, dando vita a un “Presidio dei progetti di trasformazione dei processi aziendali strategici”, affidato al suo staff.
Secondo il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, il nuovo piano testimonia la “volontà di riportare Telecom ai fasti che le competono”. In occasione del cda di ottobre Recchi ha sottolineato che:
“con l’amministratore delegato abbiamo creato una squadra affiatata eccellente, che siamo sicuri porterà i risultati del turnaround anche prima delle attese”.
Soddisfatto anche Arnauld de Puyfontaine, manager di Vivendi, società che con una quota pari al 24,4% figura come la prima azionista di Telecom Italia.
Azioni Telecom Italia: il parere di Banca Imi, Kepler ed Equita Sim
Gli analisti, con una sola eccezione, continuano a guardare con ottimismo alle prospettive future del titolo Telecom Italia.
Banca Imi consiglia di inserire il titolo in portafoglio, assegnandogli un prezzo obiettivo a 0,97 euro. Secondo l’istituto bancario d’investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, il colosso italiano delle telecomunicazioni dovrebbe recuperare terreno per quanto riguarda il fatturato del fisso domestico e ottenere benefici dal nuovo piano industriale, che prevede una sforbiciata ai costi e passi avanti nello sviluppo della banda ultralarga.
La francese Kepler Cheuvreux ha confermato il titolo Telecom Italia nella sua large caps selected list Europe, mantenendo il rating buy con fair value a 0,95 euro. Il broker pone l’accento sugli utili che il gruppo conseguirà nel prossimo trimestre e sulla politica del taglio dei costi, che vede vertici e azionisti sulla stessa linea d’onda.
Equita Sim assegna un rating buy a Telecom Italia con target price a 1,21 euro, spiegando che lo scetticismo del mercato potrebbe essere fugato dai progressi messi a segno nel breve periodo dall’azienda delle telecomunicazioni.
Azioni Telecom Italia: le perplessità di Berenberg
L’unica voce fuori dal coro è quella di Berenberg, che ha tagliato il prezzo obiettivo dell’azione ordinaria Telecom Italia a 0,78 euro e della rnc a 0,63 euro mantenendo la raccomandazione hold.
Le perplessità del broker sono motivate da due fattori. Innanzitutto l’ingresso nel mercato italiano di un importante competitor come Iliad potrebbe costare 1,8 miliardi di euro a Telecom Italia, mentre le mosse di Enel Open Fiber e Fastweb nel campo della rete fissa potrebbero avere un impatto negativo di 3 miliardi sul colosso tlc made in Italy.
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