La BEI e il SURE rischiano di essere una trappola per l’Italia che aumenterebbe il suo debito in valuta estera, ostacolando un possibile ritorno alla lira secondo Giancarlo Marcotti.
In seguito al tanto discusso accordo trovato dall’Eurogruppo, in una delle sedute più brevi della storia, Giancarlo Marcotti ha avuto modo di affrontare, nella venticinquesima puntata di MONDO & FINANZA, in onda ogni venerdì alle ore 12:00 sul canale YouTube di Money.it, il tema del SURE e della BEI.
Insieme a Fabio Frabetti, il direttore responsabile di Finanza in Chiaro ha
esposto i suoi timori e le conseguenze che potrebbe avere per il nostro Paese l’adesione alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e alla Cassa Integrazione Europea (SURE).
BEI e SURE, i rischi per l’Italia
L’adesione alle proposte dell’Europa potrebbero costare cara all’Italia e soprattutto alla sua possibilità di un ritorno alla sovranità monetaria con la reintroduzione della lira. Giancarlo Marcotti si dice assolutamente contrario a questi provvedimenti e mette in guardia sui possibili rischi a cui il nostro Paese dovrà poi provvedere:
“SURE e la BEI, attenzione! Io sono contrario, perché se sono strumenti fatti seguendo una legislazione internazionale, ci andiamo a indebitare in valuta estera perché chiaramente prima o poi torneremo alla nostra lira, fortunatamente”.
Attualmente non vi sono altre possibilità di azione per l’Italia: non potendo emettere una moneta propria è costretta ad indebitarsi mediante l’euro, ma l’accortezza da avere in questo momento è quella di “fare un debito pubblico che domani, quando finalmente l’Italia inizierà a rinsavire, potrà essere convertito nella nuova moneta”.
Marcotti argomenta la sua posizione sostenendo che:
“Se ci indebitiamo in valuta estera attenzione perché anche domani, quando torneremo ad avere la nostra lira, avremo sempre dei debiti in euro che ci verrebbero a pesare enormemente, quindi io sono contrario anche a tutte le altre misure”.
La soluzione di Marcotti al debito in euro
L’unica alternativa da attuare per non aggravare ulteriormente la situazione economica è quella di emettere titoli del debito pubblico e farli acquistare dalla Banca Centrale Europea - “li vuole acquistare bene, altrimenti li acquisti la banca centrale italiana e torniamo sovrani a casa nostra”.
Accettare un debito pubblico in euro rischia di ostacolare enormemente, diventando un ulteriore cappio, un possibile ritorno alla lira da parte dell’Italia. Le soluzioni che l’Europa sta portando avanti in questi ultimi mesi sembrano essere solo un escamotage per rubare ulteriori soldi all’Italia e tenerla intrappolata nella tela dell’euro, per il direttore responsabile di Finanza in Chiaro non c’è dubbio:
“È una trappola gigantesca, Per quale motivo dovrebbero darti decine di miliardi di euro? Solo per intrappolarti ulteriormente. Non dobbiamo battere i pugni sul tavolo, non c’è da litigare con l’Europa, ormai è un’accozzaglia di 19 Stati che tirano l’acqua al loro mulino. La Germania ci ha sfruttato fino all’osso, adesso basta farci fregare i soldi”.
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