Nel supplemento «Finanza pubblica, fabbisogno e debito», l’istituto segnala un nuovo record negativo dell’indebitamento dello Stato di 2.184,5 miliardi di euro.
Non c’è pace per il governo italiano.
Intento a trovare la soluzione adatta per rispettare la sentenza della Consulta in merito all’incostituzionalità del blocco delle perequazioni, previsto dalla riforma Fornero, il governo è costretto a far fronte alle tante polemiche in merito alla prossima votazione sulla riforma della scuola 2015.
Ora l’esecutivo si trova a dover fare i conti con i dati resi pubblici oggi dalla Banca D’Italia in merito all’aumento del debito pubblico.
Nel supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, infatti, Bankitalia sottolinea come l’indebitamento dello Stato a marzo sia aumentato di 15,3 miliardi di euro, rispetto al precedente massimo toccato nel mese di febbraio.
Si è passati dunque dai 2.169 miliardi di tre mesi fa, ai 2.184,5 miliardi di oggi.
Nella relazione dell’istituto si legge inoltre che l’incremento del debito è stato inferiore al fabbisogno del mese; questo grazie all’effetto complessivo dell’emissione di titoli sopra la pari, dell’apprezzamento dell’euro e della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione (3,1 miliardi) e alla diminuzione di 0,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine marzo pari a 78,9 miliardi; 61,9 miliardi a fine marzo 2014).
Entrando nello specifico della relazione, si evince un aumento del debito pari a 14,2 miliardi di euro per le Amministrazioni centrali; mentre per le Amministrazioni locali, l’incremento sarebbe pari a 1,1 miliardi di euro.
Un dato positivo riguarda, invece, le entrate tributarie: nel supplemento, infatti, Bankitalia segnala un aumento dello 0,6%, per una cifra pari a 27,7 miliardi.
Il nuovo record negativo riguardante l’aumento del debito pubblico complica indubbiamente i piani di Matteo Renzi; chiamato a fronteggiare la difficile situazione, con gli occhi puntati dell’UE, pronta a vigilare perché sia rispettato il Patto di stabilità.
La rivelazione della Banca D’Italia arriva come una doccia fredda per la maggioranza.
Solo ieri, infatti, una buona dose di ottimismo aveva incoraggiato i mercati, grazie ai dati ISTAT che testimoniavano l’aumento del PIL e la fine della recessione.
Pronto a commentare i dati resi noti da Bankitalia, il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, si esprime così tramite Twitter:
"Povero Matteo Renzi, altra doccia fredda: nuovo record per debito pubblico Italiano. E adesso come la mettiamo?”.
Sulla questione interviene anche il Codacons, il quale segnala come l’aumento del debito pubblico pesi oggi oltre 36.400 euro su ogni cittadino, un livello record mai raggiunto prima.
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