Baratto amministrativo 2015: cos’è e quali sono i requisiti. Ecco come saldare i propri debiti con il Fisco

Francesco Oliva

18/07/2015

Il baratto amministrativo 2015 è già partito nel novarese a inizio luglio. Altri Comuni italiani stanno per varare il relativo regolamento. Ecco modalità e requisiti per fare richiesta al proprio Comune.

Baratto amministrativo 2015: cos’è e quali sono i requisiti. Ecco come saldare i propri debiti con il Fisco

Il decreto sblocca Italia, varato dal Governo Renzi lo scorso anno, ha introdotto il baratto amministrativo.

In cosa consiste? Si tratta della possibilità di non pagare le tasse comunali arretrate (IMU e TARI per esempio) dando in cambio il proprio lavoro.

Quali lavori si possono offrire per ottenere il baratto amministrativo? Tutti quelli che il proprio Comune ritiene necessari per il territorio in un determinato momento: pulizia delle strade, manutenzione del verde pubblico e dei parchi, assistenza alle scolaresche, ecc.

Baratto amministrativo 2015: i requisiti per ottenere lo sconto fiscale

I requisiti per ottenere il baratto amministrativo 2015 devono essere fissati dal proprio Comune di appartenenza previa apposita delibera. Si tratta, in particolare, di verificare quattro condizioni del richiedente:
• Residenza nel Comune presso il quale si inoltra la richiesta;
• Maggiore età del richiedente;
• Avere un ISEE non superiore all’importo che viene ritenuto congruo dal Comune (ci si aspetta razionalmente un importo poco superiore a quello equivalente per l’esonero dalla dichiarazione dei redditi) e un debito fiscale inferiore ad un certo importo;
• La richiesta deve riguardare un debito fiscale comunale.

Chi sono i destinatari del baratto amministrativo 2015?

Destinatari del baratto amministrativo 2015 possono essere tutti i cittadini che possiedono i requisiti previsti dal regolamento comunale che ha introdotto la possibilità dello scambio. Nella pratica si tratta di uno strumento che ben si adatta alle esigenze dei disoccupati o dei lavoratori in mobilità, consentendo loro di impiegare produttivamente il tempo a disposizione per saldare i propri debiti con il Fisco.

Baratto amministrativo 2015: i riferimenti normativi

Il baratto amministrativo 2015 è stato introdotto dall’articolo 24 del decreto sblocca Italia:

i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano

Baratto amministrativo 2015: è già attivo? Ecco le prime esperienze dei Comuni italiani

Il baratto amministrativo 2015 è già operativo. Il primo Comune italiano ad adottarlo è stato Invorio (provincia di Novara) che a inizio luglio ha varato il regolamento comunale.
Esso prevede la possibilità per i cittadini di proporre un progetto di pubblica utilità al Comune con l’obiettivo di essere remunerati attraverso il taglio del debito fiscale verso l’ente medesimo. Altre esperienze in tema di baratto amministrativo sono ai nastri di partenza in alcuni comuni della Sardegna e della Calabria.
Per ottenere informazioni dettagliate sul baratto amministrativo nel proprio Comune di residenza il consiglio è quello di rivolgersi agli uffici comunali tributari preposti.

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