Binance sostiene l’offerta di acquisto di Elon Musk con un investimento da 500 milioni di dollari. Twitter potrebbe diventare una piattaforma di Web3?
Elon Musk è riuscito a raccogliere finanziamenti, per sostenere l’acquisto di Twitter, raggiungendo un totale di 7,14 miliardi di dollari grazie a investitori e amici.
Il dato è stato pubblicato dalla Securities and Exchange Commission, l’ente che controlla la Borsa americana, la quale ha reso noto la lista dei soggetti coinvolti in questo maxi investimento.
Tra le tre principali società pronte a scommettere sul progetto di Musk che riguarda il popolare social network, al primo posto troviamo la Lawrence J. Ellison Revocable Trust del co-fondatore di Oracle Larry Ellison, con una quota di 1 miliardo di dollari. Seguono la compagnia di venture capital Sequoia, con un contributo di 800 milioni di dollari, e Binance per la cifra di 500 milioni di dollari.
Proprio quest’ultima, nonostante non rappresenti la cifra maggiore tra quelle elencate, sta incuriosendo particolarmente gli osservatori internazionali. L’attenzione è dovuta alla possibilità che il sostegno di Binance a Elon Musk possa far diventare Twitter la prima piattaforma social crypto-friendly e a indirizzarsi verso il Web3.
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Binance sostiene Elon Musk con 500 milioni di dollari
Binance rappresenta attualmente il luogo virtuale su cui si registrano i maggiori volumi di scambio di criptovalute in tutto il mondo. In media, al giorno, avvengono operazioni per 70 miliardi di dollari.
Proprio queste cifre hanno permesso al ceo Changpeng Zhao il più ricco al mondo nel settore crypto e occupare l’11° posto nella classifica dei 20 paperoni del pianeta.
Zhao è un forte sostenitore di un nuovo modello di Internet, sempre più decentralizzato e garantito non più da imprese private o autorità pubbliche, ma dalla blockchain.
Modello che si traduce nell’espressione di Web3, il quale rappresenta la terza fase di evoluzione del mondo virtuale.
Twitter verso il Web3?
La partecipazione di Binance nell’avventura di Elon Musk potrebbe rivelarsi l’occasione ideale per spingere Twitter, uno dei servizi più utilizzati a livello globale, dal Web 2.0 al Web 3.0.
Si tratta di un’ipotesi che sembra coincidere esattamente con quella del patron di Tesla, il quale si considera “assolutista del pensiero libero”. Le stesse criptovalute, d’altronde, nascono con l’intento di evitare qualsiasi tipo di censura e favorire una circolazione libera di questi beni.
Grazie all’alleanza tra Musk e Zhao si potrebbe quindi assistere presto a un esempio di Web3, in cui si incrocerebbero le caratteristiche della cultura partecipativa in rete, che hanno caratterizzato gli anni del Web 2.0, e la decentralizzazione della proprietà garantita dalla blockchain.
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