Bitcoin, maggio è il mese peggiore dal 2011: i numeri

Pierandrea Ferrari

28/05/2021

L’ottovolante horror delle ultime settimane ha innescato un pullback del 36,3% da inizio maggio, di fatto la peggior performance del Bitcoin, su base mensile, da settembre 2011. E dopo Musk e la Cina le grane non sono ancora finite.

Bitcoin, maggio è il mese peggiore dal 2011: i numeri

Il Bitcoin si appresta a chiudere il peggior mese dal 2011. A dirlo sono i freddi numeri della matematica, a pochi giorni dalla fine di maggio: fin qui, la regina delle divise digitali ha incassato infatti un -36,3%, passando da 57.858 a 36.842 dollari, in un pullback da record a firma Musk, Pboc, BCE e Tesoro USA.

Ma le grane, per il BTC, non finiscono qui. L’Iran ha stoppato fino al prossimo settembre le mining farm e la Bank of Japan è tornata a tuonare contro il trading “speculativo” e la “volatilità estremamente alta” delle monete digitali. Nel mezzo, a spezzare, una guru dell’azionario USA come Cathie Wood, numero uno del fondo Ark Invest, che ha confermato il suo target price di 500.000 dollari per il lungo periodo. Un appiglio su cui contano i bull della crypto.

Bitcoin, maggio è il mese peggiore dal 2011: i numeri

In ogni caso, il Bitcoin scricchiola, e non è solo la flessione del 36,3% a gettare ombre sulle prospettive della divisa. Il BTC si muove infatti con il passo del gambero da metà aprile, quando arrivò a rompere per la prima volta nella storia la soglia dei 60.000. Da lì, un triplo salto carpiato all’indietro che vale un -42%.

Quotazione del BTC dal 1/5/2021 al 28/5/2021

Per fare un raffronto, prendendo sempre in considerazione il mese di maggio, Ethereum scambia in ribasso del 7,4% dopo aver cavalcato un trend rialzista con nuovi record sopra i 3.000 e poi oltre i 4.000 dollari, mentre Dogecoin è di poco sotto la parità, ma a -57,5% dai massimi di metà mese. Più pesante invece il bilancio mensile della seconda Altcoin per capitalizzazione di mercato, Binance Coin, in caduta libera a -39%.

Il BTC ne esce quindi come l’anello debole del ramo criptovalutario, e la stretta regolatoria cinese unitamente ai tanti dubbi sull’ecosostenibilità dell’intero progetto, con maxi-consumi che in Iran hanno portato persino a blackout e sbalzi di corrente da Tehran a Shiraz, non sembrano ancora aver sortito del tutto i loro effetti.

Insomma, nuovi minimi non sono da escludere, anche perché da giorni la crypto rimbalza per poi scivolare di nuovo, nonostante abbia davanti diversi mesi di effetto-halving, e cioè il taglio alle ricompense dei miners che funge tradizionalmente da propulsore per la quotazione della crypto.

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