Bitcoin raggiunge di nuovo i $62.000. Forte correzione in vista?

Gabriele Stentella

25/10/2021

Dopo esser sceso sotto i 60.000 dollari, Bitcoin ha nuovamente conquistato terreno. È in arrivo un nuovo forte balzo? Ecco cosa dicono gli esperti.

Bitcoin raggiunge di nuovo i $62.000. Forte correzione in vista?

A inizio della scorsa settimana Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico pari a 66.963 dollari. A facilitare la corsa della regina delle criptovalute è stato l’approdo a Wall Street del suo primo Exchanged-Traded Fund (ETF) lanciato dalla società ProShares. La frenesia è durata poco: nella giornata di venerdì la quotazione della criptovaluta è tornata a scendere, proprio mentre a New York si svolgeva il lancio di un secondo ETF su Bitcoin per mano della società Valkyrie Funds.

Negli ultimi sette giorni Bitcoin ha perso quasi l’1,9% del suo valore, arrivando a scendere momentaneamente anche sotto i 60.000 dollari. Cosa si prospetta per Bitcoin nei prossimi giorni? È in arrivo una forte spinta o esistono ancora ragioni per pensare a una nuova discesa?

Le prospettive per il Bitcoin dopo i massimi storici

Al momento il prezzo del Bitcoin è tornato sopra i 62.000 dollari, quasi 5.000 dollari in meno rispetto ai massimi storici toccati la scorsa settimana. Domenica sera la crypto veniva scambiata per meno di 59.900 dollari, valore minimo degli ultimi dieci giorni e soglia d’allarme che ha mandato in fibrillazione chi non si aspettava, così presto, una correzione.

Storicamente il quarto trimestre dell’anno porta con sé diverse opportunità al rialzo per il Bitcoin. Tale precedente sembra alimentare le speranze dei trader che attendono una nuova spinta capace di portare il Bitcoin oltre il massimo storico, in accordo con alcune previsioni che individuerebbero a quota 80.000 dollari il prossimo target raggiungibile nel medio termine.

In quest’ottica, i cali dell’ultima settimana sarebbero solo di natura transitoria. In precedenza molti utenti avevano fatto notare che nel caso in cui si fosse bucato il margine inferiore dei 62.000 dollari si sarebbe potuto assistere a una discesa sui livelli di metà mese. Questa previsione tendeva dunque a individuare nei 58.000 dollari un nuovo potenziale supporto, ma nelle ultime ore quest’ultimo si sarebbe spostato verso i 60.000 dollari.

Guardando al potenziale rialzista, al momento si tende a individuare nei 63.000 dollari la prima grande resistenza da infrangere. In ottica di medio termine, un’altra grande resistenza potrebbe essere rappresentata dai 68.000 dollari. Di questo avviso è Nick Mancini, analista di Trade The Chain, il quale sostiene che la soglia in oggetto potrebbe essere dura da infrangere. Tuttavia se il trend dovesse rimanere rialzista e i volumi degli scambi continuassero ad aumentare, anche questa soglia potrebbe essere infranta.

Il ruolo degli ETF sul prezzo del Bitcoin

Lo scorso venerdì si è verificato sul NASDAQ il lancio del secondo ETF su Bitcoin per mano della società Valkyrie Funds. In occasione del debutto in borsa del primo ETF - quello di ProShares - si era verificato un rally notevole. Si ricorda che l’ETF in questione aveva guadagnato il 4,85% durante la prima giornata di contrattazioni. Nel suo primo giorno di scambi l’ETF di Valkyrie ha raggiunto il prezzo di $24,3, per poi perdere più del 4,25% nel fine settimana.

Mediante i loro ETF, ProShares e Valkyrie Funds danno la possibilità agli investitori USA di eseguire operazioni dirette su contratti futures aventi come sottostante il Bitcoin. Si tratta dunque di un investimento di natura regolamentata, a differenza di quelli eseguibili sul mercato delle criptovalute, non regolamentato.

Se una parte della finanza crede che gli ETF possano sostenere i rialzi della criptovaluta, da JP Morgan arrivano invece pareri contrastanti. Gli analisti della prestigiosa banca d’investimento statunitense sono dell’avviso che dietro al massimo storico toccato da Bitcoin si nascondano timori legati all’aumento dell’inflazione USA più che un solido interesse per lo strumento - sempre più investitori stanno guardando al Bitcoin come un bene rifugio al pari dell’oro o altri metalli.

L’affermazione secondo la quale la propensione degli investitori all’adozione di Bitcoin sia proporzionale all’aumento dei prezzi è ovviamente ancora oggetto di dispute, al pari della correlazione tra il lancio di ETF e l’aumento del prezzo della criptovaluta.

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