Giovedì 14 luglio l’annuncio della Bank of England. Quali novità di politica monetaria dopo la Brexit? Ecco cosa aspettarsi.
Per la prima volta in sette anni gli analisti si aspettano un taglio dei tassi di interesse da parte della Bank of England, banca centrale del Regno Unito, in reazione al risultato inaspettato del referendum sulla Brexit.
Gli investitori terranno gli occhi puntati sul Calendario Economico giovedì 14 luglio alle 13:00 (ora italiana) per conoscere la verità: in che modo la banca centrale modificherà l’impostazione di politica monetaria? Il taglio dei tassi di interesse sarà di soli 25 punti base oppure la Bank of England deciderà di agire in modo più radicale?
Nel tentativo di calmare i mercati finanziari e sostenere la fiducia dopo del SI degli inglesi all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, la maggior parte degli analisti si aspetta che la banca centrale tagli il tasso di interesse di riferimento allo (e dello) 0,25% dal minimo storico attuale allo 0,5%, livello invariato da marzo 2009.
Bank of England e taglio tassi: un disperato bisogno di agire
«La necessità di questa mossa è alta, considerando non da ultimo la crescente evidenza di un brusco rallentamento dell’economia del Regno Unito e i primi indicatori rilasciati la settimana scorsa secondo cui la fiducia di imprese e consumatori è crollata in seguito al voto»,
spiegano gli analisti di Daiwa Capital Markets.
«Infatti, a nostro avviso, la recessione sembra inevitabile».
L’impatto economico della Brexit è stato oggetto di numerosi dibattiti in vista del referendum del 23 giugno: la campagna Remain è stata accusata di allarmismo, mentre il fronte Leave è stato criticato per essere particolarmente astratto rispetto alla realtà. La BoE, nel frattempo, era impegnata a trovare un attento equilibrio per poter affrontare il possibile impatto economico della Brexit, senza schierarsi apertamente con una posizione politica.
Tuttavia, il Parlamento inglese non la pensa così: durante un’audizione parlamentare, il governatore Carney ha dovuto rispondere dell’accusa di aver cospirato con il Cancelliere Osborne per alimentare la paura degli elettori e spingerli a votare contro la Brexit.
BoE contro gli effetti economici della Brexit
Dal risultato del referendum, il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha chiaramente espresso preoccupazione per le prospettive dell’economia inglese. In un discorso del 30 giugno, il numero uno della banca centrale inglese ha detto che le prospettive economiche si sono “deteriorate”, che una maggiore incertezza potrebbe portare ad un rialzo della disoccupazione e che vi è il rischio di “ripercussioni negative per l’economia mondiale”. Ha anche suggerito in modo molto chiaro l’arrivo di un nuovo stimolo di politica monetaria, dicendo che “un nuovo allentamento di politica monetaria sarà probabilmente necessario durante l’estate”.
Bank of England, previsioni: quale e quanto stimolo annuncerà?
La domanda non è più se la commissione decisionale di politica monetaria (MPC) agirà, ma su cosa agirà, quanto e per quanto tempo.
Carney ha già alluso al fatto che la Bank of England dispone di varie opzioni per poter agire, alcune delle quali sono già state utilizzate in precedenza.
Per il momento non risulta possibile anticipare esattamente quale sarà il nuovo assetto delle stimolo di politica monetaria nel Regno Unito a seguito della riunione di giovedì della Bank of England.
Possiamo però affermare che l’opzione dell’Elicopter Money - che prevede l’erogazione di liquidità direttamente ai cittadini e alle imprese - è stata esclusa da varie altre banche centrali, che hanno definito questa scelta “irrealistica”.
Un’altra possibilità è quella di dare il via ad un nuovo piano di quantitative easing, in stallo da luglio 2012, quando è stato aumentato di 50 miliardi di sterline per un totale di 375 miliardi.
Alcuni analisti ritengono che la Bank of England vorrà aspettare la riunione di politica monetaria di agosto, che corrisponde alla pubblicazione del report trimestrale sull’inflazione, per annunciare un ampliamento del QE, mentre altri si aspettano novità già dall’incontro di giovedì.
Se la BoE vorrà stupire il mercato allora opterà per una combinazione di un taglio dei tassi di interesse e un ampliamento del QE.
La Commissione per la stabilità finanziaria della BoE ha già agito in seguito alla Brexit. La scorsa settimana ha tagliato il tasso RRR applicato sulle banche (ovvero la percentuale di liquidità che devono obbligatoriamente detenere all’interno delle proprie casse) dallo 0.5% allo 0%, nel tentativo di rilanciare l’economia e spingere gli istituti di credito ad erogare prestiti a privati e a imprese.
Questa novità dovrebbe liberare circa £150 miliardi di capitali freschi da immettere nell’economia secondo quanto dichiarato dalla banca centrale.
Il risultato del referendum, così inaspettato, ha gettato i mercati finanziari nella tempesta, con la sterlina in calo di oltre il 10% contro il dollaro e l’euro.
I rendimenti del Gilt sono scesi a minimi record e l’indice FTSE 250 ha perso quasi il 7%.
Tuttavia, all’indice inglese di riferimento - il FTSE 100 - è andata molto meglio: data la presenza di molte società al commercio estero, il crollo della sterlina ha potenziato le loro prospettive di guadagno.
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