Il decreto salva Italia ha introdotto l’imposta di bollo sui conti correnti e sui conti deposito bancari e postali. Per quest’ultimi l’aliquota è dello 0,10% nel 2012 e dal 2013 dello 0,15% con un minimo di 34,20 euro. L’imposta è determinata differentemente a seconda della tipologia di buono che può essere cartaceo o de-materializzato.
Buoni cartacei
I buoni cartacei emessi fino al 2009 pagano l’imposta di bollo al momento della scadenza o del rimborso con le aliquote standard: 0,10% per il 2012 e 0,15% dal 2013 applicate sul valore di emissione del buono stesso con un minimo di 1,81 euro annui. Tutti i titoli cartacei sono soggetti all’imposta, non vale più l’esenzione dal bollo per importi inferiori a 5.000 euro. Questa normativa, apparentemente favorevole, penalizza i possessori di buoni di piccolo importo.
Buoni postali dematerializzati
Per i buoni fruttiferi dematerializzati restano valide le vecchie regole. L’imposta, quindi, si calcola sul valore di rimborso di tutti i buoni aventi la medesima intestazione e comprensivi degli interessi maturati. L’aliquota è dello 0,10% per il 2012 e dello 0,15% dal 2013 con minimo 34,20 euro e restano esclusi i buoni il cui valore di rimborso, comprensivo di interessi, è inferiore a 5.000 euro.
Di seguito una breve tabella illustrativa da tenere presente quando si deve decidere come investire i propri risparmi.
Buoni cartacei | Buoni dematerializzati |
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pagano il bollo a prescindere dal loro valore nominale | sono esenti se il controvalore, al momento del rimborso è inferiore a 5.000 euro |
l’imposta è calcolata sul valore nominale di emissione | l’imposta è calcolata sul valore di rimborso |
la tassa si applica su ogni singolo buono | la tassa si applica sulla somma del controvalore dei buoni aventi la medesima intestazione |
il bollo annuo minimo è pari a 1,81 euro | il bollo annuo minimo è pari a 34,20 euro |
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