Le Borse asiatiche chiudono la sessione in sofferenza, soprattutto per quanto riguarda Tokyo. Il motivo? Le prossime riunioni della Fed e della Bank of Japan.
Le borse asiatiche soffrono e in chiusura di sessione Tokyo si dimostra ancora una volta la peggiore. È il momento di investire o no sulle borse asiatiche?
L’attesa e l’attenzione delle borse asiatiche è tutta rivolta verso la prossima riunione della BoJ e verso le prossime decisioni della Fed. A guidare in basso le borse asiatiche è stato il Nikkei che ha chiuso la sessione in calo dell’1,26% a -209,23 punti, il tutto a causa dell’incertezza derivante dalle prossime riunioni in cui le banche di due delle maggiori economie mondiali renderanno note le decisioni in merito ai tassi di interesse. Cosa faranno la Bank of Japan e la Federal Reserve americana? È proprio questo clima di incertezza a causare agitazione sulle borse asiatiche e ad interrogarsi sulla necessità di investire o no.
La mancanza di una chiara direzione da intraprendere genera volatilità sulle borse asiatiche e porta a chiedersi se investire o no su questi mercati. Il clima di incertezza si ripercuote, poi, sui risultati ottenuti in chiusura di sessione. Gli investitori rimangono cauti ed evitano gli acquisti, per ora, in attesa della riunione di politica monetaria della Federal Reserve e in attesa della prossima riunione della Bank of Japan - il 20 e 21 settembre.
Borse asiatiche: Tokyo giù. BoJ taglierà i tassi di interesse?
Come già affermato, Tokyo è stata la peggiore fra le borse asiatiche ed è arrivata a toccare quota 16.405,01 punti. In Giappone, dove gli investitori sono stati delusi da una serie di rimedi deboli messi in atto dalla BoJ e dalla sua mancanza di azione, i funzionari stanno prendendo in considerazione un taglio dei tassi di interesse in territorio negativo. L’attesa nei confronti di questa decisione da parte della BoJ si ripercuote sulle borse asiatiche, mentre gli investitori, nel chiedersi se investire o no, sono sempre più cauti.
Borse asiatiche sotto pressione, pesa la volatilità
Uno degli elementi che pesa più di tutto sulle borse asiatiche è proprio la volatilità. Le prossime riunioni di BoJ e Fed creano agitazione sui mercati asiatici, come si è potuto evincere dalla chiusura dell’ultima sessione. I mercati sono sotto pressione e la volatilità non se ne andrà molto presto a causa delle prossime riunioni delle banche centrali e a causa delle elezioni degli USA 2016, secondo quanto affermato da James Audiss, senior manager di Shaw and Partners.
Borse asiatiche non brillano. Lo yen si rafforza
Lo yen si è apprezzato dello 0,33% circa a contro il dollaro statunitense, soprattutto perché le probabilità che la Fed alzi i tassi di interesse in tempi brevi sono viste come sempre più remote. Anche in questo caso, come ha spiegato Marketwatch, tale nuovo assestamento nel cambio USD/JPY non avrà una direzione precisa nei prossimi giorni, sempre a causa dell’incertezza relativa alle prossime riunione di Fed e BoJ che renderanno note le prossime mosse da compiere sui tassi di interesse.
Borse asiatiche: i risultati della sessione
Le borse asiatiche non hanno registrato una chiusura di sessione brillante. Ecco i principali risultati ottenuti dagli indici dei mercati asiatici:
- Nikkei 225: -1,26%;
- DJ Shanghai: 0,00%, dopo aver rischiato una chiusura in rosso;
- China A50: -0,90%;
- DJ New Zealand: -0,28%;
- S&P/ASX 200: +0,23%;
- Hang Seng: +1,08%, la migliore fra tutte le borse asiatiche.
Intanto il prezzo del petrolio Brent è in rialzo dello 0,61%, mentre il prezzo del petrolio Wti è in rialzo dello 0,32%. Il greggio Wti è scambiato a $43,74 al barile, mentre il Brent si muove intorno a $46,10 al barile.
Insomma, gli occhi delle borse asiatiche sono tutti puntati sulle prossime riunioni della Fed e della BoJ - che sta seriamente meditando di espandere i tassi al ribasso. L’incertezza da questo generata ha portato le borse asiatiche a chiudere senza registrare risultati eccezionali.
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