La Brexit sarà uno shock e aumenterà i rischi e le vulnerabilità dell’economia mondiale: è questo il messaggio dei leader del G20 circa la possibilità che il Regno Unito lasci l’UE.
L’economia mondiale affronterà uno “shock” se il Regno Unito deciderà di abbandonare l’Unione Europea.
È questo il messaggio che i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali hanno deciso di lanciare in sede del G20 a Shanghai, spingendo il primo ministro inglese David Cameron a lottare contro la Brexit.
La Brexit? Uno shock per tutto il mondo - leader G20
La Brexit sarà uno “shock” e aumenterà i fattori di rischio ribassisti e le vulnerabilità dell’economia in tutto il mondo, affermano i partecipanti del G20 dalla metropoli cinese.
«I rischi negativi e le vulnerabilità sono aumentati, sullo sfondo dei flussi di capitale volatili, un forte calo dei prezzi delle materie prime, l’aumento delle tensioni geopolitiche, lo shock di una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione europea e il numero alto e crescente di rifugiati»,
scrivono in un comunicato congiunto al termine della due giorni del G20 a Shanghai nella giornata di sabato.
Il Regno Unito si avvicina al referendum sulla Brexit del 23 giugno, in cui i cittadini inglesi saranno chiamati ad esprimersi sull’adesione del Paese all’Unione Europea. Intanto cresce la preoccupazione del mercato circa l’impatto finanziario della Brexit a livello commerciale, lavorativo e di investimento.
Il cancelliere inglese George Osborne ha descritto lo scenario di una possibile uscita del Regno Unito dall’UE “estremamente serio”.
«I leader della finanza dei paesi più importanti del mondo hanno dato il loro verdetto unanime. Dicono che un’uscita del Regno Unito dall’UE sarebbe uno shock per l’economia mondiale»,
ha detto Osborne alla BBC a Shanghai.
«Se si tratta di uno shock per l’economia mondiale, immaginate cosa potrebbe fare in Gran Bretagna.»
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Il Regno Unito è diviso sulla Brexit
Altri politici inglesi di spicco, tra cui il sindaco di Londra Boris Johnson, sostengono invece la campagna pro Brexit. I sondaggi d’opinione mostrano che gli elettori della seconda economia più grande a livello europeo sono profondamente divisi sulla questione, e molti rimangono indecisi.
Il primo ministro britannico David Cameron sostiene che far parte dell’UE sia un bene per l’economia inglese. Ma i suoi avversari commentano che l’adesione all’UE è costosa, crea una forte burocrazia normativa e permette che il fenomeno dell’immigrazione non abbia limiti.
Anche il segretario statunitense del Tesoro, Jacob Lew, ha enfatizzato la necessità per il paese di evitare la Brexit e rimanere in Europa.
«La nostra opinione è che è una questione di sicurezza nazionale e di sicurezza economica nel Regno Unito, nell’Unione Europea e negli Stati Uniti che il Regno Unito rimanga nell’Unione Europea»,
ha commentato, aggiungendo che evitare una Brexit renderebbe il «mondo più sicuro».
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