Le quotazioni delle materie prime agricole come mais, soia e grano sono cresciute nel 2021. Quali sono le previsioni per il prossimo anno?
I prezzi delle materie prime agricole saliranno anche nel 2022? - Nell’ultimo anno i cereali e i semi oleosi hanno replicato le buone performance del 2020, e in molti casi sono state superate di gran lunga le previsioni iniziali. La riduzione delle scorte a livello mondiale è stata la principale causa dietro l’impennata dei prezzi, alla quale si è sommato l’aumento esponenziale della domanda da parte di alcuni grandi importatori, Cina in primis.
Le previsioni degli analisti sembrano tendere per una flessione del prezzo delle commodity agricole durante la seconda parte dell’anno, poiché dall’analisi dei dati storici emerge un’elevata elasticità della loro offerta ai prezzi: in parole povere, se le quotazioni aumentano, i produttori sono portati a offrirne una maggior quantità sul mercato, con la conseguente contrazione del prezzo. A ogni modo, l’andamento dei cereali e dei semi dipenderà da numerosi altri fattori, quali ad esempio il possibile rallentamento della produzione americana, il deterioramento dei rapporti commerciali tra Washington e Pechino, e l’aumento della richiesta di biocarburanti.
Cereali USA e l’incognita dei fertilizzanti
Nel 2022 la maggior parte degli investitori guarderà l’andamento della produzione di cereali e semi nelle piantagioni statunitensi prima di eseguire operazioni nel mercato di riferimento. I produttori USA hanno intenzione di estendere la superficie coltivabile per sementi quali mais, soia e grano, ma recentemente sono stati diramati alcuni allarmi riguardanti il probabile rialzo dei prezzi dei fertilizzanti agricoli. Se quest’ultimi dovessero aumentare eccessivamente, per molti agricoltori sarebbe più difficile portare avanti i propri obiettivi, e la produzione andrebbe incontro a un rallentamento. Un simile scenario però non mette d’accordo tutti gli analisti: una parte di loro minimizza il danno dell’impennata dei fertilizzanti sulla produzione di cereali e preferisce mantenere inalterate le stime per il 2022.
La Cina continuerà a sostenere l’export americano?
Le previsioni confermano che la Cina manterrà nel corso del 2022 il suo ruolo di principale importatore di soia e grano americani. Le stime evidenziano tuttavia che nel 2021 il Dragone ha importato meno rispetto all’anno precedente. Il principale motivo è da ricercare nel record della produzione di materie prima agricole da parte degli agricoltori cinesi. I tecnici hanno messo in luce il divario esistente tra il prezzo della soia e del mais in Cina e negli Stati Uniti, con il primo dato nettamente superiore al secondo. Se le materie prime agricole degli USA manterranno il loro vantaggio su quelle cinesi, non è da escludere che le importazioni da parte di Pechino possano tornare a crescere. Di contro, le incognite legate al futuro delle relazioni commerciali tra le due potenze sono ancora molte, e non è da escludere che nei prossimi mesi Pechino possa introdurre limitazioni sulle merci importate dagli USA.
Materie prime agricole: il ruolo della transizione energetica
In conclusione, la spinta di molti governi e grandi società verso l’adozione di fonti energetiche rinnovabili può rivelarsi cruciale per i movimenti futuri della commodity agricole. Gli stessi USA hanno avviato investimenti sostanziosi per lo studio e lo sviluppo di biocombustibili, che si ottengono da cereali e semi come mais e soia. Proprio i carburanti a base di soia hanno conosciuto una buona crescita nel corso del 2021, e in estate le loro quotazioni hanno toccato i massimi storici. Secondo una stima della U.S. Energy Information Administration (EIA), entro il 2024 gli impianti statunitensi potrebbero produrre fino a otto volte il quantitativo attuale di carburante rinnovabile. La maggior richiesta di soia per la produzione di biocarburante può spingere in alto i prezzi, ma non è ancora facile stabilire se questo aumento si verificherà già nel 2022, né tanto meno se sarà duraturo.
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