Il gas naturale resta in attesa del rigido inverno. Temperature oltre la media stagionale fanno crollare i prezzi. Perturbazione in arrivo negli Stati Uniti
Inizio settimana in calo per il gas naturale che ritraccia per la seconda settimana di fila. Le temperature oltre la media stagionale non incoraggiano gli investitori. Le perdite della scorsa settimana si aggirano intorno al 5% e siamo già oltre il 10% nel mese corrente. I cali sono dovuti, oltre al clima troppo mite di questo inizio stagione, anche ad un eccesso di offerta. Giovedì verrà pubblicato il dato sullo stoccaggio settimanale negli USA. Un dato incoraggiante, unito alla perturbazione in arrivo sugli Stati Uniti potrebbero stimolare i prezzi a ricercare un nuovo impulso.
Gas naturale: clima e scorte scoraggiano gli investitori
Stando alle previsioni dei meteorologi, la prossima settimana dovrebbe iniziare con una perturbazione in arrivo sulla costa est degli Stati Uniti portando rovesci, nevicate ed abbassamento della temperatura al di sotto delle medie stagionali. Tale evento dovrebbe tornare a stimolare una domanda di gas naturale decisamente sotto le attese che sta spingendo i prezzi sempre più in basso.
Le quotazioni del gas sono fortemente influenzate dalle condizioni meteo. In questo periodo dell’anno, con l’inverno che di anno in anno tarda sempre più ad arrivare, le quotazioni del gas naturale subiscono spesso delle forti vendite per poi risalire con il calo delle temperature e l’aumento nell’utilizzo del combustibile come riscaldamento.
Il problema climatico però va ad aggiungersi al problema dell’incremento delle scorte che la settimana scorsa negli USA ammontavano a 54 miliardi di piedi cubi, 15 miliardi in più dell’anno precedente. Secondo gli analisti, il dato in uscita giovedì, dovrebbe essere compreso tra i 20/30 miliardi di piedi cubi. Le riserve totali di gas naturale al momento, secondo L’EIA, ammonterebbero a 4.017 trilioni di piedi cubi, in aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente e del 4,7% rispetto alla media di cinque anni. Tale dato potrebbe salire a 4.050 trilioni entro la fine di novembre se la domanda di gas tardasse ulteriormente ad arrivare.
Gas naturale: quando cesserà la discesa?
Il gas naturale continua a perdere terreno a causa della domanda che tarda ad arrivare. Altra giornata chiusa in negativo, è la sesta in due settimane. I prezzi, che solo all’inizio di novembre erano oltre i 56$, al momento si aggirano intorno ai 48,7$.
A seguito delle previsioni dei meteorologi, che prevedevano un inverno lungo e rigido, il gas naturale ha iniziato un forte rally nel mese di settembre con partenza dai minimi storici. Tale rialzo si è arrestato ad inizio novembre dopo che le scorte continuavano a crescere e la domanda dei consumatori tardava ad arrivare.
Dall’analisi grafica possiamo osservare che i prezzi si trovano ora ad un fondamentale livello dei prezzi che corrisponde perfettamente al ritracciamento 38,2 di Fibonacci. Se i prezzi dovessero continuare a scendere lo sprint rialzista inizierebbe ad essere compromesso. In caso di rottura di tale livello il prossimo supporto è a quota 47$, nei pressi del 50% di Fibonacci e della media mobile a 50 periodi.
Se il rigido inverno continuasse a tardare e le scorte a salire, con il raggiungimento e rottura ribassista di area 46/47$ si potrebbe definire compromesso il trend rialzista di breve. Al contrario, il rimbalzo nell’attuale livello di prezzo e la creazione di un nuovo massimo di swing al di sopra dei 56$, potrebbe dar fiducia agli investitori su una reale inversione del trend ribassista di lungo periodo.
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