I costi e chi finanzia il concerto del Primo Maggio, da sempre uno degli eventi musicali più attesi in Italia che in questo 2024 si svolgerà per la prima volta al Circo Massimo.
Quanto costa e chi paga per il concerto del Primo Maggio? Una domanda questa che torna puntuale ogni volta che ci si avvicina al Concertone, uno degli appuntamenti musicali - ma non solo - più attesi nel Belpaese.
Dopo essere stato costretto a traslocare nelle edizioni 2020 e 2021 all’Auditorium a causa dell’emergenza Covid, nel 2023 il concerto è tornato nella sua storica cornice di piazza San Giovanni a Roma.
Nel 2024 invece il concerto del Primo Maggio si svolgerà nell’inedita location del Circo Massimo; come hanno spiegato i sindacati la decisione è stata presa a causa dei “lavori di rifacimento che interessano Piazza San Giovanni in Laterano in vista del Giubileo 2025”.
Come da tradizione il via alla musica scatterà alle 13:45, con la conduzione che è stata affidata a Noemi ed Ermal Meta. Sul palco saliranno quasi tutti gli artisti italiani più in voga: da Achille Lauro a Ultimo fino a Mahmood e Coaz, senza dimenticare i sempre in voga Piero Pelù, Piotta e Negramaro.
Vediamo allora quanto costa organizzare il concerto del Primo Maggio e in che modo l’evento viene finanziato.
Il concerto del Primo Maggio
Dal 1990 il “Concertone” è ormai un evento fisso delle celebrazioni del 1 maggio a Roma. Organizzato dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, fin da subito si è imposto come uno degli appuntamenti musicali, oltre che sociali, più importanti del nostro paese.
Grazie anche alla diretta televisiva e al calibro degli artisti presenti, basti pensare che nell’edizione del 1993 oltre ai nostrani De Andrè, Ligabue e Litfiba, salirono sul palco di San Giovanni anche Robert Plant e gli Iron Maiden, la kermesse è cresciuta sempre più.
L’apice senza dubbio si è toccato nel 2006, quando più di un milione di persone assistettero al concerto grazie a ospiti come Pino Daniele, Skin e Ligabue. Folla oceanica anche ogni volta che si è esibito anche Vasco Rossi oppure nel 2002 quando arrivarono a Roma gli Oasis.
La crisi però ha morso le caviglie anche del concerto del Primo Maggio, con le ultime edizioni che non hanno più visto la presenza di nomi altisonanti specie internazionali, ma nell’edizione 2024 sono attese almeno 300.000 persone.
I costi e chi paga
Quando si parla dei costi del concerto del Primo Maggio si deve fare un distinguo tra la storica location di Piazza San Giovanni e quella dell’Auditorium, che ha ospitato due edizioni a causa Covid: nel 2021 vennero ammessi solo 500 spettatori.
Proprio in quell’edizione in aperta polemica con Fedez, Matteo Salvini con un tweet ha scritto che “il ’Concertone’ costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi ’de sinistra’ sarebbero fuori luogo”.
Altri esponenti della Lega hanno invece chiesto se i costi totali alla fine siano stati di 600.000 euro, oltre a chiedere lumi sul rapporto con iCompany, la società che da anni si occupa dell’organizzazione.
Per le edizioni a San Giovani solitamente la spesa complessiva oscilla tra gli 800.000 e i 900.000 euro, con la cifra per il Circo Massimo che dovrebbe essere simile. La domanda quindi sorge spontanea: chi paga per l’organizzazione della kermesse? Come detto prima, l’evento è promosso da Cgil, Cisl e Uil, mentre l’organizzazione è affidata a iCompany.
Buona parte delle spese (sui 500.000 euro) sono coperte dalla RAI che, sia in video su Rai Tre sia sulle frequenze di Radio Due, trasmette in diretta tutto il concerto che in pratica vede la propria scaletta ritagliata in base alle esigenze della rete, con tanto di pausa per il telegiornale.
La cifra mancante viene garantita dagli sponsor. Per questa edizione del 2023, i main sponsor sono Intesa San Paolo, Eni Plenitude e Unipol, ma sono molte altre le aziende che non hanno fatto mancare il loro supporto.
C’è da dire poi che molti artisti accettano di esibirsi praticamente gratis, visto che percepiscono soltanto un rimborso spese. Ci sono però anche tutta un’altra serie di costi che derivano dallo svolgimento dell’evento.
Il Comune di Roma tra spese di trasporto, di pulizia, di soccorso e sicurezza, deve spendere per ogni edizione “tradizionale” come quella di quest’anno quasi 250.000 euro. Sotto l’amministrazione Alemanno nacque una querelle con gli organizzatori, visto che i sindacati alla fine non si facevano carico di questi costi.
La ricerca di sempre maggiori main sponsor alla fine dovrebbe aver risolto questa problematica. In sostanza, si può dire che il concerto del Primo Maggio si finanzia da solo, portando anche grandi benefici economici alla città di Roma vista la gran folla che per ogni edizione si mobilita per l’evento.
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