I consumi tornano a crescere secondo i dati pubblicati da Confcommercio. Nonostante questo, su base annua il dato è negativo. Ecco i motivi.
I consumi tornano a crescere e gli italiani tornano a spendere secondo quanto riportato da Confcommercio nel suo report rilasciato in giornata.
Quali sono i motivi che hanno portato ad una crescita dei consumi? Il dato di luglio sui consumi, che ha evidenziato come gli italiani stiano spendendo di più in alcuni settori, si pone in netta contrapposizione rispetto ai risultati ottenuti nello scorso periodo in cui l’andamento dei consumi si era dimostrato piuttosto stazionario. I dati sui consumi e sulla spesa degli scorsi mesi - riferiti in particolar modo alle vendite al dettaglio - avevano generato un vero e proprio grido d’allarme per tutta una serie di preoccupanti motivi.
Ora, dopo la stazionarietà e le variazioni negative osservate nell’ultimo periodo, i consumi degli italiani sembrano tornare a vivere, secondo i dati Confcommercio relativi al mese di luglio. Il dato rilasciato oggi sui consumi ha interessato soprattutto alcuni settori specifici, tra cui ad esempio quello dei servizi. Ma per quale motivo gli italiani tornano a spendere? E soprattutto in quali settori si è registrato un aumento dei consumi?
L’indicatore dei consumi di Confcommercio, l’ICC, ha registrato a luglio 2016 una crescita dello 0,2% rispetto a giugno, mentre su base annua i consumi hanno registrato una flessione negativa di 0,1 punti percentuali. Il dato congiunturale del mese di luglio ha rappresentato, secondo quanto riportato da Confcommercio, il primo debole segnale di ripresa dopo alcuni mesi di rallentamento della domanda. Vediamo allora qual è il motivo che ha portato ad una ripresa dei consumi e in quali settori questa si è verificata maggiormente.
Consumi crescono: qual è il motivo? I dati sulla spesa
Come già accennato, a luglio l’indice dei Consumi di Confcommercio ha registrato una crescita dello 0,2% rispetto a giugno, miglior risultato da marzo scorso. L’aumento dei consumi è da attribuire ad un forte aumento dello 0,6% della componente relativa ai servizi e da una crescita di 0,1 punti percentuali della domanda di beni.
I consumi hanno registrato dati positivi soprattutto nel settore della spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,7%). Positiva anche la spesa per beni e servizi per la casa (+0,6%), positiva la domanda per gli alberghi e positiva anche la spesa per pasti e consumazioni fuori casa (+0,6%). In aumento - anche se in modo più contenuto - la domanda per i beni e i servizi ricreativi (+0,2%) e per i beni e servizi per la comunicazione (+0,2%) - questi ultimi in rallentamento dopo i risultati positivi di giugno.
Variazione nulla, invece, quella registrata dai beni e servizi per la cura della persona, mentre gli ultimi mesi avevano osservato positivi incrementi. La spesa per i beni e servizi per la mobilità si è invece ridotta dell’1,2% soprattutto per la minor domanda di auto e moto da parte dei privati. In flessione negativa anche la spesa per l’abbigliamento e le calzature che ha perso 0,1 punti percentuali.
Consumi: il confronto su base annuale
Dal punto di vista della dinamica tendenziale l’indice dei consumi di Confcommercio ha registrato una flessione negativa dello 0,1% che ha interrotto il trend positivo inaugurato nel novembre 2014. Ma per quale motivo? La riduzione dei consumi - su base annua - è spiegabile andando a combinare l’incremento della domanda dei servizi (+1,1%) con la riduzione della domanda di bene (-0,6%).
Variazioni positive su base annua si sono invece riscontrate per la domanda di alberghi, per la spesa su pasti e consumazioni fuori casa (+0,7%), per beni e servizi ricreativi (+0,6%) e per alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%). In crescita è risultata anche la spesa su beni e servizi per la cura della persona (+0,6%), una crescita tuttavia più contenuta rispetto ai mesi precedenti. Modesto anche l’aumento della spesa per l’abbigliamento e le calzature che ha guadagnato 0,1 punti percentuali.
Sempre su base annuale, i dati Confcommercio hanno sottolineato come la diminuzione dei consumi abbia interessato sia la domanda di beni e servizi per la casa (-1,6%), su cui ha inciso l’andamento dei consumi di energia elettrica, sia, in modo minore, la domanda di beni e di servizi per la mobilità (-0,8%). Il calo della spesa su beni e i servizi per le comunicazioni è stato dello 0,5%.
Consumi: le prospettive per settembre
Sulla base dei dati economici analizzati, le previsioni per il mese di settembre vedono i consumi diminuire dello 0,2% rispetto ad agosto. Rispetto al mese di settembre 2015, invece, e secondo le stime degli analisti, i consumi dovrebbero aumentare dello 0,1% registrando così la prima variazione positiva dopo 7 mesi.
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