Non solo pneumatici ma anche elettrificazione, automazione e innovazione tecnologica per stare al passo con le grandi sfide del futuro. L’AD di Continental Italia Alessandro De Martino, intervistato in esclusiva da Money.it, dice la sua sulle prossime fasi dell’innovazione tecnologica applicata alla mobilità
Continental ha partecipato alla Milano Design Week nell’ambito del format BluE, un insieme di eventi dedicati ai nuovi scenari che l’elettrificazione sta disegnando nel mondo della mobilità.
In una città fortemente orientata al futuro come Milano, il gruppo si presenta come un partner in grado di illustrare il futuro di una mobilità urbana pulita, sostenibile, connessa e sicura.
Non solo pneumatici quindi, ma soprattutto elettrificazione ed interesse per le nuove tecnologie che saranno sempre più importanti nelle città che puntano a diventare sempre più smart e connesse.
Vision Zero e i dati dell’Osservatorio
Di fondamentale importanza per la società è la sicurezza. La filosofia del gruppo si concretizza in progetti come Vision Zero, che ha un obiettivo ambizioso: raggiungere zero vittime, zero feriti, e zero incidenti sulla strada.
I dati più recenti diffusi da ACI e UE confermano che il numero di morti sulle strade europee non è affatto in diminuzione: si parla infatti di 9 vittime della strada al giorno, mentre sono 27 i feriti ogni ora.
Secondo i dati dell’Osservatorio viene evidenziato il fatto che l’automobile si confermi ancora il mezzo di trasporto più utilizzato (il 78,2% degli intervistati), mentre il 79,5% degli italiani tuttavia non percepisce sé stesso come un pericolo per l’ecosistema strada definendosi «rispettoso delle regole indipendentemente dalla presenza di un controllo», mentre solo l’8,7% dichiara di rispettare le regole solo in presenza di un controllo.
Quando lo sguardo passa al futuro nei veicoli di prossima generazione il 43,5% degli intervistati non ha dubbi e menziona sistemi di sicurezza e di alert in grado di evitare incidenti, solo il 10,5% menziona le auto con guida autonoma e capaci di interazioni tra veicoli e infrastrutture.
Le percezioni cambiano nettamente per gli autisti dei mezzi pesanti, il 65,2% dei quali ritiene che la sicurezza stradale non dipenda solo dall’attenzione di ciascun guidatore, ma che sia determinata anche da altri fattori. In primis la segnaletica stradale, ma anche nuove tecnologie come sensori per identificare lo spazio tra un veicolo e l’altro e nuovi sistemi di frenata automatica.
La risposta di Continental agli obiettivi sulla sicurezza
Il gruppo, oltre a produrre pneumatici premium sicuri e altamente performanti, sviluppa tecnologie e componenti elettroniche che rendono i veicoli puliti e intelligenti e tutte le infrastrutture connesse applicando un approccio olistico per fornire soluzioni sicure di cui tutti gli utenti della strada possano beneficiarne.
Continental, sta finanziando una ricerca volta a individuare un concept di vernice in grado di aumentare il grip della segnaletica orizzontale e delle piste ciclabili, con un indice di resistenza allo scivolamento più elevato del 35% rispetto agli standard utilizzati, soprattutto in caso di pioggia.
Tale vernice, denominata Grip Line, è stata annunciata alla Milano Design Week, contestualmente alla presentazione della partecipazione del gruppo al Giro d’Italia 2019 in qualità di sponsor.
In ottica di sicurezza la Partnership con il Giro d’Italia e l’allestimento nel village BluE hanno rappresentato la piattaforma ideale per aumentare la cultura della sicurezza nel mondo delle biciclette che, secondo l’AD Alessandro De Martino, avranno un ruolo sempre più importante in ottica di sharing mobility.
«La partnership con il Giro rappresenta per Continental un’occasione unica per diffondere la cultura della sicurezza nell’ecosistema strada e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della condivisione della strada partendo proprio dai ciclisti, la categoria più penalizzata all’interno dei contesti urbani. Ecco perché, usando le parole che sintetizzano il claim che abbiamo creato per questa sponsorship, Continental è Safety Partner of Giro, Safety Sponsor of the road», afferma De Martino.
Dott. De Martino che ruolo ha il machine learning e l’intelligenza artificiale in questa fase di innovazione tecnologica?
L’intelligenza artificiale è un tema molto ampio. Per esempio noi stiamo lavorando molto sulla capacità dei veicoli di riconoscere il mondo circostante e di identificare un pedone che che sta per attraversare la strada. Questo significa che la macchina deve capire prima che è un pedone e poi che deve fermare la macchina. Questo è molto complesso e ancora non facile. É un processo che richiede l’elaborazione di moltissimi dati. Il veicolo deve elaborare rapidamente tutte queste informazioni prima di prendere le decisioni. Il machine learning in termini di intelligenza artificiale in senso stretto è un processo che si sta evolvendo. Ci sono però già delle centraline elettroniche in tutta l’informatica del veicolo che ormai elaborano una quantità di dati incredibile. Il numero di centraline in un veicolo è esploso, oggi non c’è più meccanica c’è l’elettronica, tanto è vero che i veicoli si presentano di più ai saloni dell’elettronica che non nei tradizionali saloni dell’automobile. Quindi riteniamo che sia un motore di evoluzione. Tra l’altro l’Europa ha bisogno di ritrovare la forza tecnologica che ha avuto fino a 10 anni fa e che ora stiamo perdendo. Quindi come centro di sviluppo delle tecnologie, che vuol dire ricchezza e lavoro, abbiamo bisogno di fare investimenti importanti. L’Europa ha fatto con Airbus, molti anni fa, una scelta di collaborazione tra pubblico e privato per fare concorrenza agli aeroplani americani e oggi avremo forse bisogno di trovare una dinamica che permetta di portare made in Italy nell’Unione Europea. Ricordiamoci che l’automotive rappresenta più del 10% del PIL.
Dott. De Martino, che ruolo hanno le startup del settore in questa fase di sviluppo tecnologico?
Le startup hanno un grande pregio, sono agili, possono concentrarsi su certe tecnologie ma sicuramente hanno il problema di trovare il funding per poter portare avanti queste ricerche. Inoltre permettono alle grandi case di avere una prima cernita delle tecnologie che possono poi comprare una volta che l’idea funziona. La grande difficoltà di questo momento tecnologico e che si lanciano tante idee ma bisogna capire quali tecnicamente funzionano ma soprattutto quelle che hanno poi mercato. Dal momento che fai un investimento al momento del pay-back passa molto tempo e rischi sono elevati, quindi la finanza ha un ruolo importante.
Dott. De Martino, quali sono le prossime fasi del vostro processo di innovazione?
Intanto un test delle nuove tecnologie, nel senso che bisogna passare dalla fase sperimentale alla fase in cui vengono effettivamente vendute e quindi generare un flusso di ricavi, altrimenti non si sostengono. La seconda fase è quella di infrastrutturare il mondo esterno ai veicoli. Un esempio è quello delle autostrade. Le autostrade si possono infrastrutturare per aiutare i veicoli a capire i pericoli e a frenare quando è il momento ad esempio in condizioni di nebbia o pioggia. Quindi la tecnologia deve lavorare insieme alle autorità e a chi infrastruttura il contesto esterno. Non siamo mai pronti e non c’è mai un punto di fine. È un evoluzione molto rapida e un po’ confusa nella quale bisogna aiutare in consumatori a capire quali sono le cose importanti e quali no. Il futuro dell’auto elettrica al momento dipende dalla Cina e ritengo sia necessaria un’alleanza tra pubblico e privato per vedere una crescita sostenibile nel lungo periodo.
Dott. De Martino, quanto hanno pesato le tensioni tra Usa e Cina nel 2018?
Economicamente, negli ultimi 12 mesi hanno pesato tantissimo. Ci sono tre cose che pesano: tensioni Usa-Cina perché il mercato dell’automobile cinese è importantissimo, la tensione Usa-Europa che dev’essere ancora risolta e poi c’è stato qualche incidente dal punto di vista delle emissioni che ha portato a cambiamenti normativi che ad oggi sono molto impegnativi per le case costruttrici, le quali devono ancora provare a riuscire a raggiungerli. Quindi non solo il WLTP (Worldwide harmonized light vehicles test procedure), ma anche le nuove norme dell’Unione Europea sono sfide tutte da affrontare.
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