I contratti a termine entrano nel decreto Sostegni con la proroga della semplificazione senza causale. La deroga al decreto Dignità arriva fino al 31 dicembre 2021.
Contratti a termine: la proroga senza causale arriva fino al 31 dicembre 2021 con il decreto Sostegni. Vince una delle tre ipotesi delle scorse settimane con la deroga al decreto Dignità per i contratti a tempo determinato che non sarà fino al 30 giugno, ma per tutto l’anno.
L’obiettivo con il decreto Sostegni approvato è quello di facilitare le assunzioni degli stagionali nei prossimi mesi, quando il virus si spera possa darci una tregua.
Le proroghe e i rinnovi dei contratti a termine anche con il decreto Sostegni potranno avvenire senza che il datore di lavoro debba specificare la causale; le ipotesi di proroga alla deroga al decreto Dignità prima dell’approvazione del testo erano tre con uno scontro di posizioni all’interno della maggioranza che si è poi concluso con la decisione della data del 31 dicembre.
La proroga dei contratti a termine senza causale va così oltre la scadenza a oggi prevista del 31 marzo.
Contratti a termine, proroga senza causale fino al 31 dicembre
I contratti a termine sono crollati secondo i dati ISTAT e pertanto la proroga senza causale viene portata al 31 dicembre 2021 con il decreto Sostegni.
A essere penalizzate dal crollo dei contratti a termine sono state soprattutto le donne alle quali principalmente, come gli esperti sostengono, è affidata solitamente questa tipologia contrattuale. Dal 1° aprile le imprese, senza la nuova proroga, si sarebbero trovate a dover applicare sui contratti a termine, anche quelli in somministrazione, le regole previste dal decreto Dignità. È proprio per incentivare le assunzioni che si è voluto procedere con la deroga.
Le ipotesi sul tavolo del governo per i contratti a termine nel decreto Sostegni erano inizialmente tre come abbiamo detto e nel dettaglio:
- superamento della regola delle causali per i rinnovi e proroghe affidandosi ai contratti collettivi di categoria;
- mini-proroga fino al 30 giugno delle deroghe al decreto Dignità per le proroghe e i rinnovi dei contratti a termine e di quelli in somministrazione;
- proroga al 31 dicembre dei contratti a tempo determinato senza causale.
Successivamente, e in ultimo si è avuto lo scontro nella maggioranza, ha vinto la terza con la proroga senza causale dei contratti a termine fino al 31 dicembre. Questa era infatti la posizione di PD, Iv, FI e Lega. I 5Stelle optavano invece per una proroga fino a ottobre.
A oggi e fino al 31 marzo 2021, fino al 31 dicembre con il dl Sostegni, i contratti a termine si possono rinnovare o prorogare senza causale fino a un massimo di 12 mesi senza dover indicare il motivo, con la causale quindi, del perché quel contratto non viene trasformato a tempo indeterminato come previsto dal decreto Dignità. La durata massima complessiva di tutti i contratti a termine del lavoratore non potrà superare i 24 mesi.
La deroga riguarda anche il limite delle quattro proroghe per ogni contratto a termine.
Contratti a termine: il crollo nei dati ISTAT
Per i contratti a termine le elaborazioni ISTAT con il ministero del Lavoro hanno messo in luce il crollo dei contratti a termine nel 2020 a causa della pandemia, ecco perché un intervento in tal senso è necessario.
Lo scorso anno i contratti a termine sono crollati di 393mila unità. I contratti a termine attivati nel 2020 sono stati 1,4 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Molti infatti, con le numerose attività chiuse, sono stati i rapporti di lavoro a termine cessati e non rinnovati.
Il mese in cui si sono registrate più perdite di contratti a termine e di posti di lavoro è stato aprile 2020 con 432mila attivazioni in meno rispetto allo stesso mese 2019. Con una ripresa nei mesi estivi i contratti a termine di nuova attivazione sono crollati poi in autunno fino al -195mila di dicembre.
Ovviamente in questo crollo dei contratti a termine rientra chiaramente il blocco del settore turistico e alberghiero che si serve di questa tipologia di assunzione.
Nel 2020 i contratti di lavoro a termine hanno coinvolto 3,4 milioni di lavoratori e al 2 marzo 2021 poco più del 20% risultano ancora attivi, ma si tratta infatti di contratti che durano molto poco, uno su tre meno di 30 giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA