Se prendi questi 4 giorni di ferie stai in vacanza 10 giorni (non a Pasqua)

Simone Micocci

1 Aprile 2025 - 15:41

Puoi fare 10 giorni di vacanza con soli 4 giorni di ferie, senza contare le festività di Pasqua e Pasquetta. Ecco quando.

Se prendi questi 4 giorni di ferie stai in vacanza 10 giorni (non a Pasqua)

Il calendario 2025 permette ai lavoratori dipendenti di stare in vacanza 10 giorni di fila prendendo solo 4 giorni di ferie.

Scegliendo bene le date di ferie e permessi, infatti, si riesce a sfruttare al meglio il posizionamento dei giorni festivi e assentarsi più a lungo dal lavoro in maniera continuativa. In questo caso, 4 giorni posizionati strategicamente consentono a buona parte dei dipendenti italiani di stare in vacanza per 10 giorni continuativi, da dedicare alle proprie necessità personali, al riposo o a qualsiasi altra attività si preferisca.

Altri lavoratori, invece, dovranno essere disposti a utilizzare 6 giorni di ferie per raggiungere lo stesso risultato, riuscendo comunque nell’impresa e assentarsi dal lavoro per 10 giorni consecutivi. Tutto senza considerare i festivi di Pasqua, vale a dire 20 e 21 aprile 2025. Ecco come fare.

Con 4 giorni di ferie puoi stare in vacanza 10 giorni

Il 25 aprile si celebra la liberazione d’Italia dal nazifascismo, rappresentando una delle più importanti feste nazionali. È un giorno festivo a tutti gli effetti, in cui i cittadini non lavorano oppure hanno diritto a una retribuzione maggiorata, a seconda della contrattazione collettiva e individuale.

Gran parte dei cittadini non lavora il 25 aprile, che per questo 2025 cade di venerdì. Ciò permette a tanti italiani di stare a casa 3 giorni consecutivi, rientrando a lavoro il 28 aprile, per poi assentarsi di nuovo in occasione della Festa dei lavoratori. Il 1° maggio 2025, invece, è un giovedì, pertanto molti lavoratori devono lavorare il giorno successivo prima del fine settimana. È però estremamente facile unire i tre periodi, preferibilmente con 4 giorni di ferie: dal 28 al 30 aprile compresi e poi il 2 maggio.

In questo modo si ha a disposizione tutto il periodo in maniera continuativa, semplicemente esercitando il proprio diritto alle ferie. Ovviamente, gli accorgimenti specifici cambiano a seconda del contratto di riferimento. Se quest’ultimo considera il sabato un giorno lavorativo, ad esempio, potrebbero servire altri 2 giorni di ferie per ottenere lo stesso risultato. Per chi lavora su turnazione, invece, bisogna tenere conto anche dei riposi settimanali, mentre qualche dipendente - soprattutto nei settori pubblici - può ambire al ponte. Molte scuole italiane, per esempio, saranno chiuse anche venerdì 2 maggio. Anche per questo può essere utile capire come organizzarsi al meglio.

Per il personale ospedaliero e sanitario, delle forze dell’ordine, ma anche della ristorazione - tra i vari - ci sono meno probabilità, considerando che è quasi sempre previsto il lavoro nei giorni festivi. Ovviamente, è fondamentale che ai dipendenti sia riconosciuta la retribuzione spettante, insieme a eventuali riposi previsti dalla legge. In ogni caso, le due festività citate offrono spesso occasioni appetibili in tal senso, soprattutto quando prossime al fine settimana come accade quest’anno. Chi non lavora nei weekend, invece, può sempre godere di 4 giorni di vacanza uniti con Pasqua e Pasquetta, che cadono inevitabilmente di domenica e lunedì.

Meglio ferie o permessi?

Finora abbiamo consigliato un totale di 4 giorni di ferie non perché siano genericamente preferibili rispetto ai permessi retribuiti, quanto piuttosto perché di norma i permessi ordinari sono richiedibili per un massimo di 2 giorni consecutivi.

In questo caso, servirebbero invece ben 3 giorni consecutivi - dal 28 al 30 aprile - per cui la maggior parte dei lavoratori deve attingere alle ferie.

Resta sempre consigliabile consultare la contrattazione collettiva e individuale di riferimento, come pure di tenere conto dei giorni di ferie e permessi ancora da fruire. Si potrebbe anche pensare di limitare l’uso dei permessi, spesso subordinati a un monte ore nettamente inferiore rispetto alle ferie, a venerdì 2 maggio. Si precisa che la scelta deve essere effettuata in base alla propria situazione personale, non essendoci alcuna differenza retributiva tra i due istituti. Difatti, i giorni di ferie e i giorni di permesso sono pagati allo stesso modo, in base al compenso che il dipendente avrebbe percepito per lo svolgimento della prestazione lavorativa con orario ordinario.

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