L’attuale quadro COVID-19 della Campania, potrebbe far passare la Regione di De Luca dalla zona gialla alla zona arancione: ecco perchè.
Erano in molti a pensare che la Campania, con un numero di casi positivi da COVID-19 tra i più alti in Italia, potesse essere inserita nella zona arancione, se non in quella rossa. Invece, il DPCM del 3 novembre 2020 ha stabilito che la regione governata da Vincenzo De Luca rientrasse nella fascia gialla, in base ai ventuno indicatori presi in considerazione.
Coronavirus: Campania da zona gialla ad arancione?
La situazione attuale, però, sembra essere destinata a cambiare irrimediabilmente. Come riportato dall’agenzia ANSA, il coordinatore dell’Unità di Crisi della Campania, Italo Giulivo, ha affermato che dal nuovo report coronavirus sulla regione partenopea, si evince che il quadro complessivo è peggiorato, rispetto ai dati su cui ci si è basati che indicavano la situazione COVID-19 al 25 ottobre 2020.
Italo Giulivo sostiene che in seguito all’analisi dei nuovi dati coronavirus in Campania, la regione del Presidente De Luca potrebbe passare dalla zona gialla a quella arancione. Tutto ciò, dovrebbe avvenire quando tutte le Regioni saranno sottoposte a una nuova analisi. Il Capo dell’Unità di Crisi campana, ha aggiunto che rimarrebbe perplesso, nel caso in cui la Campania dovesse essere confermata nella zona gialla.
L’appello ai medici di base e ai cittadini campani
Giulivo ha affrontato anche la questione dei medici di base, asserendo che il loro ruolo è importantissimo e che purtroppo non sempre c’è stato l’intervento previsto dal protocollo dell’ISS. Proprio per questo motivo, Vincenzo De Luca incontrerà le associazioni dei medici. A quanto pare, sono giunte diverse proteste da parte di cittadini che non hanno avuto risposta telefonica dal proprio medico di base e anche dalle ASL, probabilmente perchè sommersi da richieste.
La mancata interlocuzione crea un grande problema, ovvero i cittadini spaventati si vedono costretti a recarsi autonomamente al pronto soccorso, peggiorando la situazione di quest’ultimo. Giulivo chiarisce che da contratto, il medico di base non è obbligato a rispondere nel fine settimana alle telefonate dei pazienti, ma che sarebbe giunto il momento di fornire il proprio contributo in un quadro eccezionale come quello pandemico.
Il coordinatore dell’Unità di Crisi della Regione Campania, lancia un appello anche alla popolazione, ovvero evitare situazioni dove ci si espone a raffreddori, tosse e magari febbre, in modo da non rischiare di andare al pronto soccorso per qualcosa che non è inerente al COVID-19. “Coprirsi meglio o stare a casa sono segni di responsabilità e autoprotezione”.
COVID-19 Campania: il bollettino del 7 novembre 2020
I casi positivi al coronavirus registrati oggi in Campania sono stati 4.309, di cui 4.010 asintomatici, su 22.696 tamponi effettuati. I decessi sono stati 15, per un totale di 811 dall’inizio della pandemia. 984 i guariti per un totale di 16.001. Le terapie intensive occupate sono 179 su 590 disponibili. 1.756 i posti letto occupati su 3.160.
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