Coronavirus, i ricercatori: rischio sviluppo patologia grave per gli under 21

Carmine Orlando

26/10/2020

Uno studio su soggetti COVID-19 di età inferiore ai 21 anni, ha evidenziato che alcuni di loro hanno sviluppato una grave sindrome.

Coronavirus, i ricercatori: rischio sviluppo patologia grave per gli under 21

La categoria dei bambini è sicuramente la meno colpita dalla pandemia mondiale COVID-19, tuttavia, come sottolineato dal sito nationalgeographic, negli Stati Uniti il numero di essi colpiti dal coronavirus è superiore a 600.000, anche se molti non hanno avuto sintomi o comunque hanno contratto una forma lieve dell’infezione.

Lo studio

Un gruppo di pazienti positivi al COVID-19 di età inferiore ai 21 anni, è stato oggetto di studio dei CDC, che ha evidenziato come qualcuno di loro abbia sviluppato una grave patologia denominata Sindrome infiammatoria multisistemica o MIS-C.

Diverse ricerche, con riferimento alla suddetta infiammazione, sono arrivate alla conclusione che la MIS-C si manifesta con dei sintomi caratteristici, quali febbre, diarrea, vomito, eruzioni cutanee, dolore addominale. Si tratta di una rara patologia che quando viene contratta può portare al ricovero in terapia intensiva e alcuni casi estremi alla morte.

Un rapporto dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli USA, ha analizzato le morti provocate dal COVID-19 nei pazienti di età inferiore ai 21 anni, da cui ha dedotto che la maggior parte di essi è deceduta a causa dello sviluppo della MIS-C.

Il 70% dei soggetti suddetti colpiti dalla Sindrome infiammatoria multisistemica deve essere ricoverato in terapia intensiva, è quanto sostiene lo scienziato e medico Alvaro Moreira, che di recente ha pubblicato su EClinicalMedicine un’analisi dei risultati di più articoli scientifici basati su 662 casi di MIS-C.

La Sindrome infiammatoria multisistemica si manifesta spesso dopo qualche settimana dai sintomi più comuni da coronavirus che si presentano nei bambini (tosse, raffreddore, dolori muscolari). Purtroppo, la grave patologia si può manifestare anche in un soggetto positivo asintomatico, ed è proprio quest’ultimo caso a preoccupare Moreira.

Le conseguenze della MIS-C

Le conseguenze a lungo termine sono allo studio, al momento, pare che anche quando il coronavirus ha lasciato le vie respiratorie, può insinuarsi nell’apparato digerente, soprattutto nei bambini. Il virus può essere presente nelle feci fino a un mese, lo afferma la direttrice associata del Centro per la ricerca sul microbiota intestinale dell’Università di Hong Kong.

La MIS-C non è confondere con la patologia di Kawasaki, lo afferma Moshe Arditi, professore di scienze pediatriche e biomediche del centro medico Cedars-Sinai di Los Angeles. Tra l’altro, l’età media dei bambini colpiti dalla malattia di Kawasaki è di due anni, dalla patologia MIS-C è di nove anni, questo nella gran parte dei casi.

Una delle ricerche effettuate, evidenzia che i casi gravi di coronavirus SARS CoV-2, derivano anche da una reazione eccessiva del sistema immunitario, con conseguenze infiammatorie sul paziente. Un recente studio dei CDC, dimostra che anche gli adulti possono sviluppare una grave malattia, simile alla MIS-C, con pazienti che hanno evidenziato sintomi cardiovascolari, gastrointestinali, dermatologici e neurologici, ma senza grave patologia respiratoria.

Sintomi da MIS-C ritardati

MIS-C e MIS-A (A sta per adulti), hanno come peculiarità i sintomi gastrointestinali, ma essi possono manifestarsi diverse settimane dopo aver contratto l’infezione, ed è possibile che tamponi e test, restituiscano un esito negativo.

Ulteriore conferma giunge da una ricerca pubblicata sulla rivista medica Gut, da cui si evince che il virus persiste nel tratto digestivo per lungo tempo, anche dopo essere scomparso da naso, bocca e polmoni.

Molti dei pazienti colpiti da MIS-C guarisce con la ricezione delle cure adeguate, spesso con un ricovero dalla durata media di circa una settimana. Sono da approfondire quali possano essere le conseguenze a lungo termine di questa malattia.

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