Cosa sono i Btp€i? Quali sono le differenze rispetto al Btp Italia? Tutto quello che c’è da sapere sui Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea.
I BTP indicizzati all’inflazione limitano l’erosione del valore reale di cedole e capitale causata dall’aumento dei prezzi. Lo Stato italiano ne emette di diverse tipologie che si differenziano in base all’indice di inflazione utilizzato per la rivalutazione ma anche in funzione del meccanismo di recupero dell’inflazione stessa.
Vediamo nel dettaglio cosa sono e come funzionano i Btp€i (Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione) e quali sono le differenze rispetto al Btp Italia.
Cosa sono i Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione (Btp€i)
Cosa sono i BTP€i?
I BTp€i sono Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione della Zona Euro, espressa con l’Indice armonizzato dei prezzi al consumo con esclusione del Tabacco, calcolato mensilmente da Eurostat.
Caratteristiche dei BTP€i
Introdotti nel settembre 2003 i BTp€i sono titoli a medio-lungo termine emessi con scadenze a 5, 10 e 30 anni. Dal settembre del 2004 sono collocati tramite asta marginale con decisione discrezionale sul prezzo di aggiudicazione e sull’importo nominale emesso. Per l’acquisto di questi titoli il prezzo di sottoscrizione è ottenuto moltiplicando il prezzo di aggiudicazione d’asta, ovvero il prezzo marginale espresso in termini reali (al netto della componente di indicizzazione), per il coefficiente di indicizzazione, riferito alla data di regolamento d’asta.
Il capitale prestato viene rimborsato a scadenza in una soluzione unica calcolata moltiplicando il valore nominale per il coefficiente di indicizzazione rilevato il giorno della scadenza. Questo coefficiente tiene conto della variazione dei prezzi realizzatasi durante tutta la vita del titolo. Nel caso in cui il valore del coefficiente di indicizzazione sia inferiore all’unità, l’importo del capitale da rimborsare sarà pari al valore nominale; in sostanza, il capitale rimborsato non può mai essere inferiore al valore nominale del titolo.
Gli interessi semestrali lordi sono costituiti da cedole variabili posticipate, calcolati moltiplicando il tasso cedolare per l’importo minimo sottoscrivibile del prestito e per il coefficiente di indicizzazione rilevato il giorno del pagamento della cedola.
Se il BTp€i viene negoziato all’interno dell’intervallo compreso tra le date di pagamento delle cedole, l’acquirente dovrà corrispondere al venditore l’ammontare degli interessi maturati dalla data di pagamento dell’ultima cedola al giorno di regolamento dell’operazione.
Coupon-stripping
Anche per i BTp€i è consentita l’operazione di coupon-stripping, ma l’importo minimo della richiesta di separazione è di 1.000 euro. L’ammontare massimo oggetto di questa operazione invece non può superare il 75% del capitale nominale circolante dei buoni stessi.
Ricordiamo che il coupon-stripping è un’operazione che permette di separare le cedole dal valore di rimborso di un titolo, al fine di negoziare separatamente le due componenti.
Questi titoli obbligazionari sono negoziati sul mercato MTS dagli investitoti istituzionali per operazioni di almeno 2,5 milioni di euro, ma anche sul MOT dove i privati cittadini possono effettuare transazioni sui titoli con un taglio minimo di 1.000 euro.
Differenze tra BTP€i, Btp e Btp Italia
I BTp€i differiscono dai normali BTp in quanto sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole semestrali sono rivalutate sulla base dell’inflazione dell’area euro, tramite l’indice Eurostat.
Differiscono anche dai Btp Italia, che sono invece indicizzati al tasso di inflazione FOI dell’Istat.
Inoltre i BTp€i presentano un meccanismo di recupero dell’inflazione diverso dai Btp Italia:
le cedole semestrali del BTp€i sono rivalutate al tasso di inflazione Eurostat che intercorre tra la data di godimento del titolo e quella di pagamento della cedola;
le cedole del BTp Italia sono invece rivalutate semestralmente per l’aumento dell’indice dei prezzi FOI rispetto al semestre precedente.
Infine, per il BTp€i la quota di rivalutazione del capitale avviene a scadenza, mentre per il Btp Italia la rivalutazione del capitale sulla base dell’inflazione semestrale viene accreditata ogni sei mesi. Una differenza non da poco che può impattare sul rendimento finale dell’investimento.
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