Ecco guida completa e dettagliata su questo strumento derivato: cosa sono, come funzionano e perché investire in futures.
Gli appassionati di investimenti in Borsa sicuramente conoscono i futures. Chiunque voglia avvicinarsi al mondo finanziario e cominciare a investire deve sapere cosa sono e come funzionano questi strumenti.
I futures, con la loro natura versatile e le loro applicazioni molteplici, rappresentano una delle forme di derivati più affascinanti e seguite da chi opera sui mercati.
Imbattersi in termini come futures su indice, futures sul petrolio, mini-futures è infatti molto comune quando si investe o si seguono le contrattazioni finanziarie.
Cosa sono, quindi, i futures? Dove vengono scambiati e come funzionano? Quanti e quali tipi esistono?
Di seguito tutto quello che c’è da sapere con una spiegazione semplice del loro significato e definizione, passando per le varie tipologie di contratti futures disponibili e arrivando fino al funzionamento pratico e agli esempi nel mercato dei futures, compreso l’investimento.
Cosa sono i futures: significato e definizione
I contratti futures sono accordi legali negoziati su mercati regolamentati, dove due parti si impegnano a scambiare un’attività, che può essere finanziaria o reale, a un prezzo prestabilito e con liquidazione in una data futura.
Per offrire una semplice difinizione, si può affermare che:
I futures sono strumenti finanziari derivati, ovvero contratti standardizzati in cui due parti si impegnano a scambiarsi un’attività sottostante (come materie prime, valute, indici di borsa, azioni o tassi di interesse) a un prezzo prestabilito e in una data futura.
Questi contratti sono strumenti derivati che permettono agli operatori di assumere posizioni lunghe (long) o corte (short), a seconda se si impegnano a comprare o vendere il sottostante alla scadenza.
Il future è un contratto standardizzato che obbliga le parti a una prestazione simmetrica: l’acquirente si impegna ad acquistare e il venditore a vendere l’attività sottostante alla scadenza del contratto.
L’attività sottostante di un future può variare da azioni, obbligazioni, tassi di interesse, valute, indici azionari fino a merci (commodities).
La dimensione del contratto, definita nel mercato, stabilisce l’ammontare che il venditore deve consegnare al compratore per ogni contratto stipulato.
A cosa servono i futures?
I futures nascono, inizialmente, con il fine di copertura di una posizione. Le grandi banche, così come i fondi di investimento e le aziende, utilizzano questo strumento per coprire una posizione su un bene, appunto una materia prima con la quale lavorano.
Per esempio, si pensi a una compagnia petrolifera che ha acquistato X barili di petrolio. L’azienda, per coprirsi dal ribasso delle quotazioni, può vendere X contratti futures della commodity in oggetto (petrolio) in modo da tutelarsi su eventuali ribassi del prezzo del greggio.
In sintesi, i futures svolgono queste funzioni principali
- copertura del rischio (hedging): gli investitori e le aziende li usano per proteggersi dalle variazioni di prezzo (ad esempio, un agricoltore che fissa il prezzo del grano per il futuro);
- speculazione: i trader cercano di guadagnare dalle variazioni di prezzo senza avere un reale interesse nel sottostante;
- arbitraggio: si sfruttano le differenze di prezzo tra il mercato dei futures e quello spot
I futures non sono tutti uguali: ecco le tipologie da conoscere
I contratti futures possono essere classificati in diverse categorie a seconda dell’asset sottostante.
Per questo ne esistono di tipologie differenti, quali:
- Futures finanziari: tali contratti sono legati a titoli finanziari come indici di borsa (es. S&P 500, NASDAQ) e obbligazioni. Permettono agli investitori di speculare sulle future variazioni di prezzo degli asset finanziari.
- Futures su valute: si occupano dell’acquisto o della vendita di valute a un tasso prefissato, consentendo agli investitori di coprire i rischi di fluttuazione dei tassi di cambio.
- Futures sull’energia: includono contratti per prodotti energetici come il petrolio greggio e il gas naturale, offrendo agli operatori la possibilità di gestire l’esposizione ai prezzi dell’energia.
- Futures sui metalli: questi contratti danno accesso al trading di metalli preziosi come oro, argento, platino e palladio.
- Futures sul grano e altri cereali: tali contratti permettono la compravendita di prodotti agricoli come mais, soia e grano sul Chicago Mercantile Exchange.
- Futures sul bestiame: comprendono contratti per bovini e suini, scambiati anch’essi sul Chicago Mercantile Exchange, utili per gli operatori nel settore agroalimentare.
- Futures su alimenti e fibre: includono prodotti come cacao, caffè, cotone, succo d’arancia e zucchero, facilitando la gestione del rischio di prezzo in questi mercati.
In Italia, i futures sono prevalentemente negoziati sul mercato Euronext Derivatives Milan e sul mercato IDEM.
Questi strumenti offrono agli investitori numerose opportunità per diversificare le proprie strategie di investimento e gestire efficacemente i rischi associati.
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Come funzionano i futures e come si regolano
I futures sono, come detto, contratti standardizzati negoziati su mercati regolamentati che permettono a compratore e venditore di scambiarsi un’attività a un prezzo prefissato in una data futura.
In sostanza, chi compra futures si impegna ad acquistare l’asset sottostante alla data di scadenza, mentre chi vende si impegna a vendere l’asset a quel prezzo. Per la compravendita è necessario un intermediario, come una banca. Il compratore e il venditore, quindi, si incontrano nella clearing house, stanza di compensazione, che ha proprio il compito di fungere da venditore nei confronti del compratore e di acquirente nei confronti del venditore.
La cosiddetta clearing house in Italia è Euronext Clearing.
I futures sono contratti che prevedono l’uso di leva finanziaria. Questo significa che non è necessario pagare l’intero valore dell’asset, ma solo una parte (chiamata «margine iniziale»), che consente di controllare una posizione più grande con una somma inferiore.
Ogni giorno il valore del contratto viene aggiornato in base alle variazioni di prezzo. I guadagni o le perdite vengono regolati ogni giorno, e le posizioni aperte sono soggette a margin calls se il saldo del conto scende al di sotto di un certo livello.
Da specificare che il margine iniziale è la somma che il trader deve depositare per aprire una posizione in un contratto future. Questo margine è una frazione del valore totale del contratto. Il margine di mantenimento è l’importo minimo che deve essere mantenuto nel conto per evitare di essere obbligati a chiudere la posizione. Se il saldo scende sotto questo livello, il trader riceverà una margin call, che lo obbliga a versare fondi per mantenere aperta la posizione.
Per capire come funziona esattamente la compravendita dei futures è importante sottolineare anche che alla scadenza del contratto:
- in alcuni casi, i futures possono comportare la consegna effettiva dell’asset sottostante (ad esempio, una partita di petrolio o grano);
- molti contratti futures sono regolati in contante, quindi alla scadenza il contratto viene liquidato in denaro invece di scambiarsi fisicamente l’asset
Ogni contratto future ha una data di scadenza, che è la data entro la quale deve essere regolato. Se il contratto non viene chiuso o rinnovato prima della scadenza, il trader potrebbe dover fare la consegna dell’asset o accettare la liquidazione in contante, a seconda delle condizioni del contratto.
Un trader può chiudere una posizione in futures prima della scadenza vendendo il contratto, o comprando un altro contratto (se la posizione originale era una vendita), senza necessità di effettuare una consegna fisica.
Come fare trading sui futures
Fare trading sui futures significa acquistare o vendere contratti futures per trarre profitto dalle fluttuazioni dei prezzi di un asset sottostante (come materie prime, valute, indici azionari, o tassi di interesse).
Come proseguire?
- Scegli un broker di futures;
- Verifica le commissioni e i costi: ogni broker ha tariffe diverse, quindi assicurati di conoscere i costi associati al trading (ad esempio, le commissioni di transazione, i costi di margine, ecc.);
- Deposita il margine iniziale;
- Individua il mercato e il contratto giusto: i futures possono essere negoziati su vari asset sottostanti, come materie prime (ad esempio petrolio, oro, grano), indici azionari (come il S&P 500 o il Nasdaq), tassi di interesse, e valute. La selezione del contratto dipende dal tuo interesse e dalla tua strategia di trading;
- Scegli la scadenza: i contratti futures hanno scadenze specifiche, che vanno da settimane a mesi. Puoi scegliere il contratto con la scadenza che ritieni più adatta alla tua strategia. Ad esempio, se vuoi speculare sul prezzo del petrolio nei prossimi 3 mesi, sceglierai un contratto che scade in quel periodo
Dopo aver deciso su quale contratto futures vuoi fare trading, devi piazzare l’ordine attraverso la piattaforma di trading del tuo broker. Ci sono vari tipi di ordini che puoi usare:
- Ordine al mercato: Acquisti un contratto al miglior prezzo disponibile in quel momento;
- Ordine limite: Imposti un prezzo specifico al quale vuoi acquistare il contratto. L’ordine sarà eseguito solo se il mercato raggiunge il tuo prezzo limite;
- Ordine stop: Imposti un prezzo a cui il tuo ordine di acquisto o vendita viene attivato una volta che il prezzo raggiunge o supera un determinato livello. È utile per proteggerti dalle perdite o prendere profitti
Prima della scadenza del contratto, puoi chiudere la tua posizione vendendo il contratto che hai acquistato. Questo ti consente di realizzare i guadagni o le perdite derivanti dalla variazione del prezzo del futures.
Se hai comprato un contratto futures e il prezzo è aumentato, puoi vendere il contratto per realizzare un guadagno. Se il prezzo è sceso, vendendo il contratto realizzerai una perdita.
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Esempio di trading sui futures
Il trader acquista un contratto futures per 1.000 barili di petrolio. Ogni contratto futures di petrolio rappresenta 1.000 barili.
Il prezzo di acquisto del contratto futures è di $50 per barile. Quindi, il valore totale del contratto sarà $50.000. Per aprire la posizione, il broker richiede un margine iniziale, che potrebbe essere una percentuale del valore totale del contratto. Supponiamo che il margine richiesto sia del 5%. Quindi, il trader dovrà depositare $2.500
Dopo aver acquistato il contratto, il prezzo del petrolio inizia a salire, come previsto dal trader. Nei giorni successivi, il prezzo sale da $50 per barile a $55 per barile.
Il trader decide di chiudere la posizione quando il prezzo raggiunge $55 per barile, realizzando un guadagno.
I rischi concreti dei futures
I contratti futures, pur essendo strumenti finanziari versatili, comportano rischi significativi.
La leva finanziaria, sebbene possa amplificare i rendimenti, intensifica anche le perdite potenziali. Questo aspetto può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, soprattutto in mercati volatili dove i prezzi possono fluttuare rapidamente.
Inoltre, la necessità di mantenere margini adeguati può portare a richieste di capitale aggiuntivo, potenzialmente causando tensioni finanziarie o, nei casi più gravi, la liquidazione delle posizioni.
I trader devono anche navigare una curva di apprendimento ripida per comprendere pienamente i requisiti di margine e le specifiche del contratto. Infine, il rischio di controparte e operativo, come l’inadempimento o errori nel processo di trading, aggiunge ulteriori complicazioni.
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