Diciassette scienziati firmano una lettera per chiedere nuove indagini sull’origine del Covid-19. “La ricerca delle origini del virus è essenziale per prevenire le future pandemie”, scrivono gli esperti e si rivolgono alla comunità scientifica per una maggiore collaborazione.
Il Covid-19 si è diffuso in maniera naturale o per colpa di un incidente di laboratorio?
Persiste il dubbio e fino a quando non ci saranno un’indagine trasparente o la totale collaborazione dei laboratori cinesi non si può escludere l’ipotesi della fuga dal laboratorio. Con queste parole si chiude la lettera di 17 esperti sulla rivista scientifica Science.
Lo aveva detto lo stesso direttore generale dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus dopo le indagini a Wuhan: tutte le possibilità restano sul tavolo.
Bollata da molti come teoria del complotto, l’idea che il SARS-CoV-2 possa essere sfuggito da un laboratorio cinese di Wuhan non ha mai smesso di essere una possibilità.
Le origini del Covid: dopo un anno di studi
Dopo oltre un anno dalla comparsa dei primi casi non sappiamo ancora quale sia l’origine del coronavirus che ci ha colpiti. Lo conosciamo meglio, sappiamo come rallentare la diffusione con l’utilizzo di sistemi di prevenzione (mascherine e tamponi), abbiamo creato diversi vaccini funzionanti, ma non sappiamo da dove provenga.
Chiarire le origini del SARS-CoV-2 non serve per accusare la Cina o un’altra nazione. I dati sul coronavirus sono fondamentali per studiare le origini delle “future” e “sicure” pandemie che si diffonderanno sul globo terrestre.
All’inizio di questo anno è stato mandato un team di esperti per indagare le origini del virus a Wuhan, nei luoghi interessati dalla prima fase dalla diffusione: laboratorio di alta sicurezza, ospedali e il tanto discusso mercato.
“Dati mai visti prima” avevano dichiarato gli esperti da Wuhan dopo un’indagine di circa tre ore e mezza. L’ipotesi della fuga dal laboratorio era stata accantonata, dopo una lunga discussione tra gli esperti, come “estremamente improbabile”.
Ma poche ore prima di pubblicare i risultati della ricerca sulla rivista Science, su Twitter vennero pubblicati tre studi dell’istituto di virologia di Wuhan (condotti tra il 2014 e il 2019) che contenevano dati diversi rispetto a quelli che l’istituto cinese aveva fornito all’inizio della pandemia.
Fuga da laboratorio: l’ipotesi non è da scartare, 17 scienziati firmano la lettera
Estremamente improbabile non vuol dire “impossibile” devono aver pensato gli scienziati che hanno firmato la lettera pubblicata ieri su Science. Un gruppo di esperti di virus, tra cui Ralph Baric considerato tra i più grandi specialisti del coronavirus a livello mondiale, hanno scritto una lettera rivolta alla comunità scientifica e all’OMS.
Nella lettera si legge che, in accordo con il direttore dell’OMS, è necessaria una nuova indagine accurata. Critico delle indagini svolte all’inizio del 2021 era stato infatti lo stesso Tedros Ghebreyesus.
Due ipotesi non sono state prese in considerazione o sono state trattate con superficialità: la manomissione dei dati da parte degli scienziati cinesi e la possibilità della fuga dal laboratorio (solo quattro delle 313 pagine delle indagini affronta l’ipotesi dell’incidente di laboratorio).
I 17 esperti chiedono una maggiore chiarezza sulle origini della pandemia e un’indagine adeguata, che dovrebbe essere “trasparente, obiettiva, basata su dati, comprensiva di un’ampia esperienza, soggetta a supervisione indipendente (e non della polizia cinese) e gestita in modo responsabile” tenendo conto del conflitto d’interesse.
Gli scienziati concludono la lettera facendo riferimento alla sentimento anti-asiatico che in questo periodo è emerso in molti Paesi, in particolare negli Stati Uniti e di come questo non debba oscurare la ricerca della verità sull’origine del SARS-CoV-2.
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