Decreto Sicurezza: vantaggi e svantaggi per le Forze dell’Ordine

Simone Micocci

10 Dicembre 2018 - 13:10

Il Decreto Sicurezza introduce diverse novità per le Forze dell’Ordine. C’è chi si lamenta però per il sovraccarico di lavoro al quale non corrisponde un’adeguata - e necessaria - valorizzazione economica.

Decreto Sicurezza: vantaggi e svantaggi per le Forze dell’Ordine

Il Decreto Sicurezza introduce diverse novità anche per le Forze dell’Ordine; tuttavia, non tutti ritengono che la nuova legge preveda esclusivamente dei vantaggi per il personale in divisa.

A tal proposito il sindacato italiano SIAP per gli appartenenti alle Forze di Polizia crede che nonostante gli indiscutibili vantaggi previsti per il comparto Difesa e Sicurezza ci siano comunque degli svantaggi per il personale in divisa per il quale c’è un sovraccarico di lavoro e responsabilità al quale però non segue un’adeguata valorizzazione economica. Insomma: più lavoro per le Forze dell’Ordine ma a parità di stipendio.

Prima di analizzare gli aspetti “negativi” del decreto, vediamo quali sono le novità accolte con un plauso dalla maggior parte dei sindacati e cosa cambierà nel prossimo futuro del personale in divisa.

Decreto Sicurezza: i vantaggi per il personale in divisa

Per quanto riguarda i vantaggi del Decreto Sicurezza i sindacati hanno applaudito il Ministro dell’Interno Matteo Salvini per aver esteso l’utilizzo del Taser anche alla Polizia Locale che d’ora in avanti avrà a disposizione un importante strumento anti-aggressione.

Uno strumento che lo stesso SIAP definisce come “utile ed efficiente” ed è anche per questo motivo che invita il Ministro Salvini ad incrementare la dotazione delle pistole elettriche per le Forze di Polizia.

C’è chi ha accolto con soddisfazione anche lo stanziamento di 5 milioni di euro per l’approvazione di correttivi e integrazioni per l’ultimo riordino delle carriere; queste risorse si vanno ad aggiungere alle attuali disponibilità, ossia 30 milioni di euro per il 2017 e 15 milioni di euro per il 2018, più ad altri 70 milioni per il 2019 e 90 milioni per il 2020 che verranno stanziati con la manovra finanziaria. Soddisfazione che però - come vedremo meglio di seguito - non è condivisa dal sindacato SIAP.

Giudizio positivo anche per l’impegno che il Governo si è preso sul tema della lotta alle mafie con l’appoggio dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata. Per quanto riguarda la confisca dei beni, però, il SIAP spera che le procedure vengano al più presto snellite, così che si possano ridurre i tempi per un contrasto alla mafia che sia sempre più efficiente.

Decreto Sicurezza: più competenze per il personale in divisa

Parimenti, però, molti sindacati si lamentano per il fatto che il Decreto Sicurezza abbia previsto solamente un incremento di lavoro per le Forze dell’Ordine a fronte di nessun riconoscimento economico.

Secondo il SIAP, infatti, le aspettative del personale in divisa sono state deluse e neppure quanto fatto in merito ai correttivi del riordino delle carriere è abbastanza.

Secondo Tiani, segretario generale del SIAP, infatti, il fondo a disposizione per il nuovo riordino rappresenta “un’elemosina” visto che per attuare un decreto correttivo efficiente ci sarebbe bisogno di molte più risorse rispetto ai 70 milioni di euro postati in finanziaria e ai 5 milioni del Decreto Sicurezza (non meno di 100 milioni secondo quanto preventivato dal sindacato).

70 milioni di euro per un comparto che conta 450.000 operatori, infatti, sono insufficienti per “restituire la dignità funzionale delle Forze dell’Ordine”; ecco perché - secondo il SIAP - è inutile fare proclami in tal senso.

Nessuna valorizzazione quindi, ma allo stesso tempo ci sarà un aumento delle mansioni visto che spetta al personale in divisa a farsi carico dei nuovi compiti previsti dal Decreto Sicurezza.

Aumentano infatti i controlli negli stadi e nei luoghi pubblici, così come l’azione capillare sul territorio e la gestione del flusso migratorio; secondo Tiani, quindi, le aspettative del personale in divisa sono state deluse, visto che il Governo non ha fatto quello “sforzo normativo” che ci si attendeva per valorizzare il lavoro delle Forze dell’Ordine e pagarlo in maniera adeguata. Aspettative deluse anche per quanto riguarda lo scarso finanziamento per il rinnovo contrattuale.

Tiani sottolinea che la mancanza di risorse si ripercuote anche sui cittadini: non bisogna dimenticare, infatti, che il rinnovo del contratto interviene sì sullo stipendio fisso, ma anche su alcune indennità accessorie come straordinari, missioni, turni di notte e pagamenti per la gestione dell’ordine pubblico. Se mancano i soldi per pagare queste indennità, quindi, “per strada non ci saranno agenti che possano vigilare sulla gente”.

Infine il SIAP pone anche dei dubbi sugli interventi in tema di migrazione. Tiani, infatti, pur essendo d’accordo sul fatto che l’Italia non possa “subire un flusso migratorio che non è in grado di reggere” ritiene che il Governo non abbia fatto abbastanza per quanto riguarda l’integrazione sociale dell’immigrato. Come ricorda Tiani, infatti, un immigrato non integrato favorisce la “ghettizzazione del diverso”, alimentando di conseguenza il “mercato dell’illecito”.

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