Dollaro-yen: +5.000 pip in 4 giorni. JPY abbandona il ruolo di bene rifugio?

Matteo Bienna

14/07/2016

Il cambio dollaro-yen arriva ad oltre 5.000 pip di rialzo durante questa settimana: raggiunti e abbattuti i livelli del pre-Brexit. È finita l’era dello yen come bene rifugio?

Dollaro-yen: +5.000 pip in 4 giorni. JPY abbandona il ruolo di bene rifugio?

Il cambio dollaro-yen interrompe il ritracciamento della giornata di ieri e torna a compiere un altro importante rialzo: da quota 104,0 su fino al nuovo massimo a 105,7, livello al quale gravitava nella prima metà di giugno.

Questo terzo sprint settimanale è avvenuto in poche ore e senza nessun particolare market mover, nonostante ci sia grande attesa per il probabile taglio dei tassi di interesse da parte della Bank of England durante la giornata di oggi.

Neanche le buone notizie portate dal Beige Book di ieri sembrano bastare a giustificare un rialzo di questo genere di USD/JPY, con la valuta giapponese che si è deprezzata non solo nei confronti del dollaro americano.

Sembra in atto un cambiamento strutturale nello yen e nella sua fama, che ricopre ormai da circa un anno, di bene rifugio.
Vediamo di capire se bisogna davvero cominciare a riconsiderare il ruolo di dollaro-yen e della valuta nipponica all’interno dei mercati.

Forex: dollaro-yen e un rialzo che rischia di cambiare le prospettive

La Brexit ha aumentato il grado di incertezza presente nei mercati e con la sua realizzazione ha costretto ad un nuovo pesante apprezzamento lo yen, per mesi ritenuto la valuta rifugio per eccellenza.

Da circa un anno lo yen vive un continuo rialzo, fattore che ha portato proprio il cambio dollaro-yen a ricoprire il ruolo di cross più performante nel primo semestre del 2016.

Tuttavia l’intero crollo causato dalla Brexit è stato riassorbito nelle ultime 5 sessioni di mercato, un rialzo totale di oltre 5.000 pip che ha riportato il cambio ai livelli ai quali veniva tradato prima che ci fosse il referendum britannico, passando dalle soglie di quota 100 su fino al massimo segnato oggi a 105,7.

Lo sprint è di quelli che non accadono tutti i mesi ed è bene capire se, proprio in questi giorni, è in atto un cambiamento strutturale nella concezione dello yen come bene rifugio, se davvero è il caso di riconsiderare il suo ruolo nei mercati.

Il punto di svolta è avvenuto durante lo scorso weekend, con la conferma e il rafforzamento del primo ministro giapponese Shinzo Abe, il cui programma Abenomics ha come obiettivo quello di tirare fuori il Giappone dalla stagnazione economica che vive da anni.

Se i cambiamenti proprosti dal primo ministro dovessero realizzarsi, cosa alla quale sembra credere il mercato, sarà concreta la possibilità che anche lo yen cambi rotta nel medio/lungo periodo.

La grande novità che sembra nelle mani del governo giapponese è quella di offrire un inedito mix di stimoli monetari e fiscali, con il secondo che dovrebbe ammontare a $190 miliardi, circa il 4% del PIL nipponico.

Il coordinamento che sembrano mettere in piedi governo e Bank of Japan, offrendo un intervento misto fiscale e monetario, sembra davvero avere le carte in regola per funzionare, nonostante la complicata situazione nella quale versa il Giappone.

“Stiamo per assistere alla nascita di un nuovo tipo di stimolo che vede un’azione combinata a livello monetario e fiscale. Rischia di essere un intervento esplosivo (in negativo) per lo yen se dovesse davvero riuscire.”

Queste le parole di Gareth Berry, analista del Forex presso Macquarie.

Le misure dovrebbero realizzarsi entro la fine di questo mese. Sarà davvero la fine dello yen come valuta rifugio?

Forex, dollaro-yen vola: prossimo target a 106,4

Il cambio dollaro-yen he percorso in sole cinque giornate tutta l’area ricoperta dalle Bande di Bollinger, da estremo ad estremo:

Un movimento di questa portata e concentrato in un orizzonte temporale così breve non ha precedenti nella storia recente del cambio e, dati i possibili interventi strutturali che ne sono alla base, è possibile credere che non sia solo un rush destinato al riassorbimento.

Il taglio al rialzo della trendline negativa e l’abbattimento della media mobile a 20 periodi sono solo due dei segnali positivi leggibili dal grafico.

Il MACD sembra infatti indirizzarsi verso valori al di sopra dello zero, cosa che è accaduta solo in due brevi parentesi negli ultimi 8 mesi.

I prossimi target per USD/JPY sembrano essere la media mobile a 60 periodi, in blu, che gira attorno a quota 106,4 e la successiva media mobile a 100 periodi, tratteggiata in bianco.

Quest’ultima ha sempre rappresentato nell’ultimo anno una barriera invalicabile per dollaro-yen e proprio il suo eventuale test chiarirà se siamo di fronte o meno ad un punto di svolta per la valuta nipponica.

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