Un’altra conferma da Mario Draghi davanti al Parlamento UE: il presidente della BCE ripete che la banca esaminerà l’aumento dello stimolo alla politica monetaria a dicembre.
Mario Draghi torna a suggerire una possibile rielaborazione della politica monetaria della Banca Centrale Europea. Il presidente della BCE non ha esitato a sottolineare come la ripresa dell’Eurozona stia rallentando e conferma: la Commissione riesaminerà lo stimolo alla politica monetaria durante la riunione di dicembre.
Durante l’intervento di Mario Draghi al Parlamento Europeo a Bruxelles presso l’audizione trimestrale prima della riunione della Commissione degli affari economici e monetari, il presidente della BCE è tornato a ribattere sulla porta di un aumento del Quantitative Easing, ovvero dello stimolo previsto dalla politica monetaria, durante la riunione di Dicembre.
Stando alle parole di Draghi, la BCE continua a monitorare i rischi derivanti dall’inflazione dei prezzi e se loro stabilità nell’Eurozona sarà a rischio, la BCE userà tutti gli strumenti a disposizione per contrastare gli eventi.
Nonostante gli ultimi dati macroeconomici abbiano segnalato una certa resilienza ai fattori esterni una crescita moderata, i rischi economici continuano ad esercitare una forte pressione al ribasso sull’Eurozona.
Tutto questo, commenta Draghi, richiedere un lavoro ulteriore sull’unione politica e monetaria.
Ma è la debolezza dell’inflazione a preoccupare di più il presidente della BCE: Mario Draghi notato pubblicamente come i segnali di ripresa dell’inflazione core si siano “un po’ indeboliti”.
Gli effetti sul cambio euro-dollaro
Il cambio euro-dollaro ha segnato i minimi di sessione a 1.0691 dopo che il presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato che la banca centrale riesaminerà lo stimolo alla politica monetaria durante il mese di dicembre.
Euro-dollaro: focus a 1.07
La moneta unica è scesa velocemente sotto quota 1.07 sui commenti di Draghi.
Il presidente ha parlato di “un’inversione di tendenza dell’inflazione core si è un po’ indebolita", il che aggiunto ulteriore pressione ribassista sull’Euro (EUR).
Finora, i commenti sono più o meno in linea con le dichiarazioni di ottobre. Di conseguenza, la pressione di vendita sull’euro sembra essere in fase di stallo intorno a quota 1,0710.
Cambio euro-dollaro: livelli tecnici
Dopo la rottura del supporto a 1.07, il prossimo è visto sul minimo del 10 novembre a 1.0674, la cui rottura potrebbe aprire le porte ad una ripida discesa verso quota 1.06 . Sul fronte rialzista, invece, la media mobile a 50 periodi a quota 1.0736 fa da resistenza, sopra la quale il cambio euro dollaro potrebbe ritornare ai massimi giornalieri a 1.0780.
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