Molte criptovalute alternative, considerate ormai morte, stanno facendo registrare invece un aumento importante del loro valore grazie (anche) al coronavirus.
Nel variegato mondo delle criptovalute convivono insieme monete digitali d’interesse planetario come il Bitcoin e moltissime criptovalute “zombie” che, considerate come morte dalla maggior parte degli investitori, sono nella pratica risorte sul mercato arrivando addirittura a raddoppiare di valore rispetto allo scorso dicembre.
Un fenomeno interessante che potrebbe portare un guadagno sensibile ai più coraggiosi.
Criptovalute zombie crescono grazie all’incertezza economica
Non tutte le criptovalute considerate ormai senza vita sono protagoniste di un rally che batte addirittura il Bitcoin per la sua velocità, ma un buon numero di esse sta attirando nuovamente l’attenzione di chi opera nel settore, aiutate in modo sostanziale dai rischi che gli investitori hanno deciso di correre in questo periodo. Un momento nel quale, a causa dell’incertezza globale causata dal Coronavirus e altre criticità geopolitiche, le criptovalute sono diventate per molti il bene rifugio sul quale operare.
Esse sono conosciute anche sotto il nome di alt coin (alternative coin) e riescono a rimanere a galla e a crescere proprio per via di chi ha deciso di tradare e capitalizzare sui rischi che il mercato presenta: non è un caso, se ci si pensa attentamente, che un exchange come Binance stia aggiungendo nuove valute alla sua rete operativa. Per quanto il mercato delle ICO sia davvero una frazione minuscola di quello che era nel 2018, risulta essere ancora attivo e in grado di offrire guadagno a chi vi opera.
Un’occorrenza resa possibile dal fatto che, come spiegano gli analisti, la maggior parte delle cosiddette criptovalute zombie non fallisce immediatamente ma crolla del 90% salvo poi rimanere in uno stato di limbo per molto tempo prima di sparire.
Coronavirus spinge il valore delle criptovalute zombie
Le criptovalute zombie attualmente attive sono circa 5.100: vive e vegete nel mercato delle monete digitali, hanno raddoppiato il loro valore rispetto al gennaio del 2019. Alcune di esse sono collegate a hedge fund e venture capitalist che tra il 2017 e il 2018 hanno investito nel periodo d’oro delle ICO.
Quel che appare evidente dall’andamento di queste criptomonete alternative è che diversi investitori abbiano interesse a farle salire di prezzo per ottenerne un cospicuo guadagno. E come ha sottolineato Sid Shekhar, cofondatore del market tracker londinese TokenAnalyst, in questo processo di rialzo sono sicuramente coinvolti anche “alcuni player istituzionali selezionati che stanno spingendo effettivamente sui prezzi”.
L’attuale emergenza legata all’epidemia di Coronavirus in Cina, tra le altre cose, starebbe aiutando gli investitori a optare per il rischio di puntare sulle criptovalute zombie piuttosto che dedicarsi agli acquisti dei tradizionali beni di rifugio: questo perché la quarantena, tenendo milioni di persone isolate, ha obbligato i commercianti in asset digitali e gli investitori stessi a rimanere a casa e a lavorare con i propri mezzi, spingendo anche quelli orientati su un’economia più tradizionale a diversificare il proprio portfolio onde evitare la continua pressione al ribasso dei mercati.
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