Edison ha archiviato i primi 9 mesi dell’anno con ricavi per 8 mld di euro e perdite nette per 107 mln, in calo rispetto al rosso di 231 mln dello scorso anno.
Edison ha archiviato i primi 9 mesi dell’anno con ricavi per 8 miliardi di euro e con 107 milioni di perdite nette, in calo rispetto al rosso di 231 milioni registrato nell’analogo periodo del 2015. E’ quanto comunica il consiglio di amministrazione della società, riunitosi ieri per esaminare il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016.
Nel dettaglio, i ricavi di vendita si sono attestati a 7,97 miliardi di euro da 8,309 dei primi nove mesi dello scorso anno. Il risultato operativo (EBIT) di Edison è stato negativo per 10 milioni di euro, a fronte dei -157 milioni dello stesso periodo 2015.
Grosso balzo dell’EBITDA, passato a 489 milioni di euro da 272 milioni di euro dei primi nove mesi dell’anno scorso “grazie soprattutto al recupero di una ragionevole redditività nell’attività di compravendita di gas”.
L’indebitamento finanziario netto di Edison al 30 settembre 2016 è aumentato a 1,206 miliardi di euro, da 1,147 miliardi rilevati alla fine dello scorso anno.
Alla luce delle attuali condizioni di mercato e dei risultati conseguiti nei primi 9 mesi dell’anno, Edison conferma la previsione di EBITDA 2016 a circa 650 milioni di euro.
Al momento in Borsa il titolo Edison si muove in territorio negativo a -1,10% a quota 0,72 centesimi per azione.
Edison: il commento del cda al resoconto
In una nota, la società controllata dalla francese EDF sottolinea:
“La revisione del costo di acquisto del gas, unitamente all’aumento dei volumi di gas venduti, ha spinto il risultato della filiera idrocarburi permettendo di compensare l’andamento dell’E&P e della filiera energia elettrica che hanno sofferto la flessione dei prezzi.
A parità di perimetro i costi operativi dei primi 9 mesi del 2016 hanno registrato un’ulteriore contrazione di 40 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alle azioni messe in campo dalla società che, nel corso dell’intero 2015, avevano già permesso una riduzione dei costi di 100 milioni di euro. Il risultato netto, negativo per 107 milioni di euro (-231 milioni di euro nello stesso periodo del 2015), risente della volatilità legata all’attività di copertura su commodity e cambi”.
Sempre nel comunicato si legge che i risultati del periodo tengono conto
“del nuovo perimetro societario che comprende Fenice (società specializzata in efficienza energetica e servizi ambientali consolidata dal primo aprile), Cellina Energy (frutto dello scambio tra le partecipazioni di Edison in Hydros e SelEdison e la partecipazione di Alperia in Cellina Energy, la società cui fa capo il nucleo idroelettrico sul fiume Cellina che è consolidata integralmente dall’1 giugno) e le attività, sempre nel settore idroelettrico, di IDREG (rilevate a fine maggio).
A livello di EBITDA la variazione di perimetro, escludendo l’impatto non ricorrente dello swap con Alperia, è positiva per 15 milioni di euro”.
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