L’esperto in gestione dell’energia è una figura interdisciplinare, attuale e molto rilevante per gli interessi e gli obiettivi di un’azienda. Le informazioni utili per ambire a questo ruolo.
Oggi la sostenibilità ambientale, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse energetiche e la lotta agli sprechi rappresentano temi sempre più sentiti dai singoli cittadini e dalle aziende. In particolare, per quanto riguarda la miglior gestione energetica degli impianti, occorre individuare persone debitamente formate e con una adeguata esperienza maturata sul campo: ci riferiamo a coloro che hanno ottenuto la qualifica come esperto in gestione dell’energia, maggiormente conosciuto con la sigla Ege.
In considerazione della rilevanza e della delicatezza che hanno oggi temi quali il risparmio delle risorse e il caro energia che mette a rischio le attività delle imprese italiane, appare opportuno vedere da vicino la figura professionale dell’esperto in gestione dell’energia, chiarendo qual è il suo profilo, le mansioni tipiche, la formazione e accennando anche agli aspetti retributivi, che pur interesseranno a tutti coloro che intendono lavorare nel settore energetico. Ecco i dettagli.
Esperto in gestione dell’energia (Ege): il profilo
Come accennato, è nel quadro delle professioni legate alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico, che si colloca l’attività dell’esperto in gestione dell’energia (Ege). Siamo innanzi ad una figura professionale al passo con i tempi odierni, avente caratteristica di multidisciplinarietà e versatilità.
In estrema sintesi, l’esperto in gestione dell’energia può essere definito come colui che si occupa giornalmente della gestione dell’utilizzo dell’energia che un’azienda fa nel proprio ciclo di vita. Egli dunque svolge le proprie mansioni applicando criteri di efficienza e di lotta agli sprechi in ambito energetico.
L’Ege svolge le sue funzioni nel contesto del nuovo mercato europeo dell’energia, fondato su elementi come la liberalizzazione dei mercati, le misure energetiche e ambientali ad hoc, un insieme armonizzato di norme specifiche e un sistema di qualifiche basato sulle competenze. Si tratta di un professionista che deve interpretare al meglio i cambiamenti che hanno riguardato il settore negli ultimi anni, avendo ben chiaro il quadro degli interessi di consumatori, fornitori di energia, gestori di rete ed energy service company e fornendo una utile mediazione degli appena citati interessi.
Quali sono le mansioni tipiche dell’Ege?
Onde contribuire a fare chiarezza rispetto al quadro delle funzioni caratteristiche di un esperto in gestione dell’energia, di seguito riportiamo quelli che sono i suoi principali compiti:
- ricerca delle tecnologie più moderne al fine di migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i costi dell’approvvigionamento dell’energia, nonché le emissioni nocive per l’ambiente e per l’uomo;
- indicazione di programmi e linee d’azione per ricorrere, ove possibile, alle cd. F.E.R. (Fonti Energetiche Rinnovabili);
- effettuazione di diagnosi energetiche e di analisi tecnico-economiche di interventi energetici;
- ottimizzazione degli impianti e gestione dei sistemi energetici;
- valutazione dei risparmi ottenuti grazie all’attività svolta;
- studio e aggiornamento in merito alle norme vigenti in materia di energia.
Inoltre, l’esercizio delle funzioni dell’Ege avviene con la piena consapevolezza delle regole del mercato dell’energia elettrica e del gas, degli attori coinvolti nel mercato in oggetto, della tipologia dell’offerta fornita, delle forme contrattuali, delle tariffe e prezzi applicati.
La formazione per diventare esperto in gestione dell’energia: la rilevanza della laurea e dei corsi ad hoc
Non vi sono dubbi sul fatto che l’esperto in gestione dell’energia sia una figura caratterizzata da conoscenze in diversi campi del sapere. Egli infatti associa alle competenze strettamente tecniche delle effettive conoscenze in settori quali: l’ambiente, l’economia, la comunicazione e la gestione aziendale.
In particolare, l’Ege si presta al ruolo di responsabile del sistema gestione energia nel quadro della norma ISO 50001. Ricordiamo che quest’ultima indica i requisiti per implementare e migliorare un sistema di gestione dell’energia, a beneficio di un’azienda o organizzazione.
Alla luce delle regole vigenti in materia, non vi sono dubbi sul fatto che le capacità di un esperto in gestione dell’energia non sono frutto soltanto della partecipazione a lezioni e corsi, bensì si ricollegano ad una esperienza sul campo ad hoc. In altre parole, non basta un percorso formativo adeguato: se consideriamo il noto provvedimento che ha ad oggetto l’EGE, ossia la norma UNI-CEI 11339 pubblicata a fine dicembre 2009, possiamo notare il requisito essenziale dell’esperienza specifica per la certificazione da conseguire.
Tuttavia, sul piano formativo, colui che intende svolgere le mansioni di esperto in gestione dell’energia farà bene a svolgere un percorso scolastico in ambito tecnico-scientifico, per poi iscriversi all’università presso una facoltà del campo ingegneristico (preferibilmente ingegneria con indirizzi energetici). Molto utili sono anche i master dedicati all’efficienza energetica ed alle fonti rinnovabili e i corsi di formazione specialistici.
In buona sostanza, i requisiti per diventare esperto in gestione dell’energia si dividono in due fattispecie: il titolo di studio, e l’esperienza lavorativa ottenuta. In base al lavoro che si è svolto in precedenza, è possibile richiedere la certificazione per un determinato settore di competenza.
I settori di specializzazione dell’Ege e l’esame di certificazione
Rimarchiamo che la norma che disciplina la certificazione Ege è la UNI CEI 11339 e che possono ambire a svolgere la funzione in oggetto specialmente gli ingegneri che hanno seguito indirizzi di studio energetici, e tutti quei professionisti che sono entrati in contatto con le tematiche tipiche del lavoro di Ege, nell’ambito di corsi o master dedicati alle fonti energetiche rinnovabili e durante la loro esperienza di lavoro.
In particolare, la norma UNI-CEI 11339 indica due settori di specializzazione e perciò due profili di riferimento. Infatti, sulla scorta dell’esperienza lavorativa, l’Ege può essere certificato in accordo a due settori di competenza:
- EGE settore industriale (attività nei processi e nei sistemi produttivi, distribuzione e produzione di energia, acqua, gas, sistemi di trasporto);
- EGE settore civile (attività correlate a logistica, impianti, sistemi di servizi, infrastrutture e commercio nelle applicazioni civili, nell’edilizia pubblica e privata).
Sul piano formativo, ricordiamo altresì che l’iter di certificazione dei candidati al ruolo implica la verifica del possesso dei requisiti di istruzione ed esperienza professionale richiesti dallo schema EGE. Ma soprattutto gli interessati debbono svolgere un esame di certificazione, in forma scritta ed orale, avente ad oggetto le materie tipiche del lavoro dell’esperto gestione energia.
In caso di positivo esito della procedura, sarà compito dell’ente accreditato rilasciare il documento che attesta la certificazione Ege ottenuta. Quest’ultima ha una validità pari a 5 anni, con tacito rinnovo.
Infine, accenniamo alle prospettive di guadagno per un Ege.
Essendo una professione nuova, negli ultimi tempi le opportunità lavorative stanno aumentando in maniera consistente, anche in considerazione delle necessità delle aziende. Non sono molti in Italia gli Ege certificati, perciò sul piano retributivo le figure professionali in oggetto sono molto ricercate e conseguentemente ben pagate.
Anzi si può stimare che un professionista del settore può ambire a guadagnare non meno di 30mila euro annui. Ma ovviamente, come accade per la generalità delle professioni, gli anni di esperienza e il prestigio acquisito grazie ai benefici apportati al contesto per cui si lavora, potranno costituire elementi idonei ad accrescere il guadagno annuo dell’esperto in gestione dell’energia.
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