Il CdA di PartnerRe approva il piano di fusione con Exor, un affare da 6,9 miliardi di dollari per la holding guidata da John Elkann. Ecco i dettagli e cosa cambierà per la società torinese
Exor, la nota holding della famiglia Agnelli, ha finalmente ottenuto il via libera per l’acquisizione del colosso americano delle compagnie riassicurative PartnerRe con un’operazione che sfiora il valore di 7 miliardi di dollari.
L’assemblea straordinaria degli azionisti di PartnerRe, appena conclusasi nella sua sede di Pembroke nelle Bermuda, ha finalmente approvato l’accordo con Exor per la fusione della società. L’intesa era già stata firmata il 2 agosto e, se i lavori procederanno secondo i piani, si concluderà durante il primo trimestre dell’anno prossimo.
Chi è PartnerRe? Operazione da 6,9 miliardi di dollari
PartnerRe è un vero gigante delle riassicurazioni e tra le compagnie del settore il suo nome compare nella top 10 mondiale. Il suo giro d’affari si sviluppa in oltre 150 Paesi con più di 2000 clienti e 14 uffici dislocati nel mondo. L’affare appena avviato con Exor è quindi imponente e si calcola che questa maxi-operazione avrà un valore pari a 6,9 miliardi di dollari: è previsto infatti l’acquisto di tutte le azioni ordinarie al prezzo di 137,50 $ ciascuna con l’aggiunta di un dividendo straordinario.
Dividendo straordinario per gli azionisti PartnerRe
Il CdA di PartnerRe ha così dato il suo nulla hosta all’operazione dietro il pagamento di 3 dollari ad azione sotto forma di un dividendo straordinario subordinato all’acquisizione da parte di Exor. Le autorizzazioni necessarie da parte dell’antitrust sono già arrivate e adesso si attendono solo le omologazioni da parte delle autorità di regolamentazione assicurative.
Cosa cambierà per Exor?
La holding torinese cambierà profondamente il suo profilo dopo l’operazione con PartnerRe, la compagnia di riassirurazione avrà il peso maggiore nella holding mentre Fiat Chrysler Automobiles si limita a rappresentare circa un terzo delle attività. FCA e CNH Industrial rimarranno le sole attività industriali detenute da Exor, almeno fino a quando la holding guidata dal presidente John Elkann e il vice-presidente Sergio Marchionne non assumerà il controllo diretto di Ferrari dopo la sua separazione da FCA.
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