La compagnia si oppone alle nuove policy di Apple sul fronte privacy e passa già alle contromisure
Tra i colossi tech guidati da Mark Zuckerberg e Tim Cook non corre certo buon sangue. Ne è un’efficace testimonianza l’attuale duro scontro sul fronte privacy, che proprio nelle ultime ore ha innescato alcune contromosse decisive stabilite da Facebook.
La piattaforma inviterà infatti alcuni dei suoi utenti ad accettare di essere “monitorati” da parte della compagnia, al fine di “ottenere una migliore esperienza pubblicitaria”.
A cosa serve una mossa del genere? A tutelarsi, almeno parzialmente, dall’aggiornamento della privacy di Apple, che informerà gli utenti in relazione a questo tipo di tracciamento e chiederà loro se vogliono o meno consentirlo.
Questo significa che, qualora ci fosse un rifiuto, fare simili attività per Facebook e le aziende in generale sarebbe molto più difficile.
Facebook contro le modifiche privacy di Apple
Tra le due società i conflitti vanno avanti almeno da un decennio, ma forse quelli sulla scia delle modifiche Apple sul fronte privacy sono i più accesi.
Al punto che la scorsa settimana Mark Zuckerberg ha definito Apple uno dei suoi maggiori concorrenti, e ha affermato che le recenti modifiche dell’azienda “danneggeranno la crescita di milioni di aziende in tutto il mondo”.
La risposta del CEO di Apple Tim Cook non si è certo fatta attendere. Quest’ultimo ha neanche troppo velatamente criticato le politiche di Facebook:
“Se un’azienda si impegna a fuorviare i propri utenti, a sfruttarne i dati e a fare scelte che non possono affatto definirsi scelte, non merita le nostra lodi, merita disprezzo.”
La battaglia si concentra su quello che tecnicamente può essere definito un identificatore di dispositivo univoco che c’è su ogni iPhone e iPad, chiamato IDFA. Le aziende che vendono annunci per dispositivi mobili, inclusa Facebook, utilizzano questo ID per indirizzare le ads e stimarne l’efficacia.
Ma con l’imminente passaggio all’ultima più aggiornata versione, ogni app che desidera utilizzare questi identificatori chiederà agli utenti di scegliere se attivare o meno il monitoraggio.
Se gli utenti rinunciano, le pubblicità saranno molto meno efficaci, con ripercussioni che - ammonisce Zuckerberg - potrebbero danneggiare l’attività pubblicitaria di milioni di aziende.
In risposta a una simile minaccia, la compagnia inizierà a mostrare ad alcuni utenti le proprie policy a partire da oggi, spiegando perché desidera monitorare le loro attività e chiedendogli di aderire, in una forma simile:
“Consenti a Facebook di utilizzare la tua app e l’attività sul sito web? Utilizziamo queste informazioni per fornirti una migliore esperienza pubblicitaria”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA