Aumentano le probabilità per un rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve nel mese di settembre dopo i risultati dei Non-Farm payrolls di luglio. Focus sul ritmo dell’aumento.
La crescita solida dei nuovi posti di lavoro nel mese di luglio, anche se al di sotto delle aspettative, dà pochi motivi alla Federal Reserve per non rialzare i tassi di interesse entro la fine dell’anno.
Subito dopo la pubblicazione dei NFP, le probabilità per un rialzo dei tassi di interesse a settembre sono aumentate al 55%, come riferisce la RBS, il salita dal 47% precedentemente al rilascio dei dati.
I risultati sul Calendario Economico dei Non-Farm payrolls lasciano continuare a far pensare che sia possibile un aumento dei tassi Fed nel mese di settembre.
Il fattore più importante all’interno della vicina fase di normalizzazione della politica monetaria degli Stati Uniti sarà il ritmo con cui la Federal Reserve deciderà di mettere fine ad un’era di tassi ultra-bassi durata quasi 10 anni.
Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che sono stati215.000 i nuovi posti di lavoro aggiunti all’economia nel mese di luglio, al di sotto della previsione massima per un +222.000 ma all’interno del range sul consensus tra 215.000 e 223.000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5.3%, e il salario medio orario è registrato unavariazione al rialzo dello 0.2%; entrambe le componenti del report sul mercato del lavoro statunitense si sono mostrate fedeli alle aspettative.
Austan Goolsbee, ex presidente del Consiglio dei consulenti economici di Obama, ha riferito di aspettarsi che la Fed rialzerà i tassi il prossimo mese. E se lo farà, i membri della banca centrale dovranno prestare molta attenzione a mantenere bassa la traiettoria della curva di rialzo.
«Spero solo che la Fed non rialzi i tassi troppo rapidamente o che non lasci pensare al mercato di avere intenzione di aumentare i tassi troppo rapidamente»
ha detto Goolsbee, professore presso l’Università di Chicago.
Ormai sembra non ci siano più scuse per la Fed per non rialzare i tassi di interesse.
L’evento tanto atteso ormai è vicino, e sono in molti a pensare che non ci sia un momento migliore per rialzare i tassi nell’economia statunitense.
Come già sappiamo, è animato il dibattito all’interno dei mercati statunitensi (ma non solo) sulla decisione della Fed di rialzare i tassi di interesse successivamente alla riunione di settembre o a quella di dicembre; entrambi gli eventi prevedono la pubblicazione delle previsioni della banca centrale sulla crescita del Paese e una conferenza stampa con protagonista Janet Yellen, presidente della Fed.
Meno di due settimane prima della riunione di 2 giorni a metà settembre, sul Calendario Economico è un programma la pubblicazione di un altro report sul lavoro (il 4 settembre).
Il mercato del lavoro si è ripreso più velocemente rispetto all’economia in sé, mentre l’inflazione è rimasta al di sotto del target della banca centrale al 2%.
La lettura preliminare sul PIL del secondo trimestre, pubblicata la scorsa settimana, ha mostrato un tasso di crescita leggermente più lento del previsto al 2,%. Il PIL del primo trimestre è stato invece rivisto leggermente al rialzo rispetto alla contrazione registrata precedentemente.
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