Se il Governo è stato chiaro sulle norme anti-Covid per feste conseguenti a cerimonie civili o religiose, lo stesso non si può dire per feste private come i compleanni: il green pass è obbligatorio?
Con tutta l’Italia in zona bianca e il green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro sembra che ci si avvicini alla normalità tanto sperata e agognata da un anno e mezzo a questa parte. Eppure anche nel voler organizzare una festa di compleanno, che rispetti le norme vigenti, la situazione si complica irrimediabilmente.
Infatti se è certo che il green pass è obbligatorio per accedere a cerimonie e feste, come matrimoni e battesimi, e che sarà controllato dal personale del locale, davanti a una festa privata sono molti gli interrogativi che sorgono: come ci si deve comportare? Cosa cambia se si festeggia a casa o in una sala affittata? Chi deve controllare il green pass?
Trovare risposte a queste domande è essenziale per poter non solo festeggiare in serenità, ma anche rispettare le norme anti-Covid in modo che nessuno debba pagarne le conseguenze.
Feste di compleanno: il green pass è obbligatorio?
Che il green pass sia necessario per cerimonie, come matrimoni, comunioni, cresime, battesimi, è certo, come è altrettanto sicuro che sia obbligatorio per accedere alle feste che solitamente seguono le cerimonie civili e religiose, ma vale lo stesso anche per feste private come i compleanni?
A seguito del passaggio alla zona bianca di tutta Italia, tra le attività riaperte e consentite rientrano le feste private ed è obbligatorio che tutti i partecipanti siano in possesso di una delle certificazioni verdi Covid-19. Nel caso in cui qualcuno desideri organizzare una festa di compleanno ai propri figli, amici o parenti deve sapere però che non esiste una disposizione normativa per le feste di compleanno private. L’unico testo a cui si potrebbe far riferimento è il protocollo “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” del 28 maggio 2021, dove nella scheda Ristorazione e Cerimonie è stabilito che queste linee possano essere applicate ai banchetti di “cerimonie ed eventi analoghi”. Dunque anche se una festa di compleanno non può essere equiparata a una festa per un matrimonio, può rientrare tra questi “eventi analoghi”, seguendo quindi le stesse norme. Sarà poi compito della struttura controllare i green pass degli invitati.
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Feste: green pass obbligatorio se si affitta una sala?
Ovviamente la situazione può cambiare se si decide di festeggiare in casa o affittando una sala. Se per le feste in casa non dovrebbero esserci obblighi, se non l’invito a fare attenzioni al distanziamento sociale, i dubbi si presentano nel caso in cui si voglia affittare una sala. Infatti sono molte le strutture che ospitano eventi, come i compleanni, a richiedere che tutti gli invitati siano muniti di green pass, escludendo ovviamente chi non può ottenerlo, come gli under 12, o le persone esentate per motivi di salute. Il problema si presenta sopratutto al momento del controllo del green pass. Chi ha quindi l’obbligo di controllare il green pass degli invitati?
A differenza di quanto si potrebbe pensare, l’organizzatore non deve controllare i certificati, ma è la struttura che deve controllare i green pass.
Feste di compleanno senza green pass: chi rischia?
Multe salate per chi trasgredisce le regole, anche nel caso di feste private. Gli eventi in generale, come le feste non possono ospitare invitati senza green pass. Per le strutture che ospitano una festa valgono le stesse regole della ristorazione: sanzioni ai proprietari e ai singoli clienti.
È infatti prevista una multa tra i 400 e i 1.000 euro, sia per la struttura che per gli invitati, anche in caso di mancato controllo all’ingresso. Se la violazione avviene per tre volte in tre giorni diversi il locale può chiudere fino a 10 giorni.
Compleanni e animatori: chi controlla il pass?
A questo punto rimane un unico dubbio da risolvere: nel caso si voglia chiamare animatori, babysitter o maghi chi dovrà controllare i loro certificati? In questo caso la linea dovrebbe essere la stessa di quella di chi chiama l’idraulico a casa. Il vademecum rilasciato da Palazzo Chigi chiarisce che chi riceve a casa un idraulico, un elettricista, o un qualsiasi altro tecnico, non deve controllare il certificato verde. Questo perché chi chiama un idraulico, o un animatore, non ne diventa il datore di lavoro, ma un cliente che sta acquistando un servizio, perciò non è obbligato a controllare il green pass, fermo restando che rimane nelle proprie facoltà richiederne l’esibizione.
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