I grandi investimenti per la nuova banda ultra-larga messa in cantiere da Enel attirano l’interesse di Vodafone e Wind. Telecom Italia non sta a guardare, Patuano: “nulla in contrario a diventare acquirenti”
Telecom Italia non vuole perdere il treno della fibra ottica e si è dichiarata disposta a cooperare con Enel per lo sviluppo della nuova rete in fibra ottica nelle cosiddette aree a fallimento del mercato, dove manca cioè il vantaggio di grandi investimenti economici.
Il programma di Enel punta a coprire il 100% del territorio italiano con una connessione a banda larga e l’85% delle abitazioni con la nuova banda ultra-larga in grado di offrire una connessione a 100 megabyte al secondo. Telecom Italia non vuole rimanere tagliata fuori e prepara la sua strategia.
Il programma di Enel
Il Consiglio di Amministrazione di Enel ha conferito all’AD Francesco Starace la delega per la costituzione di una newco per realizzare la nuova rete a banda ultra-larga nel territorio italiano, una nuova SpA aperta a tutti gli operatori delle telecomunicazioni presenti in Italia. A disposizione ci sarebbero circa 12 miliardi di euro, di cui 2,2 già resi disponibili dal Governo ad agosto ed altri 2,8 garantiti, mentre altri 7 miliardi di euro dovrebbero provenire invece da fonti private.
La creazione della newco ha già attirato l’interesse di Vodafone e Wind, (vedi Enel, possibile accordo con Wind e Vodafone per la nuova banda larga), mentre Telecom Italia non ha ancora espresso il suo interesse di partecipare alla nuova SpA. Tuttavia la maggiore compagnia telefonica italiana potrebbe non rimanere fuori dai giochi e cercare di salvaguardare importanti quote di mercato.
Telecom Italia, la decisione razionale secondo Patuano
Grazie alla maggiore capillarità sul territorio della rete elettrica, Enel riuscirà a raggiungere le aree più difficili con costi enormemente minori rispetto a Telecom Italia e questo l’amministratore delegato di T.I. lo sa bene:
“Se venisse confermato che Enel può costruire la rete a banda ultra-larga a prezzi inferiori ai nostri, la decisione razionale è quella di andare a comprare, non di ostinarsi a fare qualcosa di diverso. [...] Cooperare non significa per forza fare una combinazione societaria, laddove Enel andasse a costruire non abbiamo nulla in contrario a diventare acquirenti”.
Così l’AD Marco Patuano ha motivato la posizione di Telecom Italia nel corso dell’audizione alla Commissione Industria del Senato, sostenendo che nelle aree a fallimento del mercato due reti diverse “non si reggerebbero in piedi”. Al contrario, nelle aree del Paese in cui c’è già copertura con la fibra ottica, Telecom Italia non avrà bisogno di partnership con altre aziende.
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