Film che hanno raccontato la grande crisi finanziaria

L’industria americana del cinema ci ha sempre abituato a storie di fantascienza, effetti speciali e trame impossibili, ma spesso ci ha anche raccontato storie di vita reale. Negli anni successivi alla crisi finanziaria del 2008 che ha colpito gli Stati Uniti trascinandosi dietro il mondo intero si sono inevitabilmente moltiplicati i film che hanno trattato il tema dell’alta finanza.

Grandi registi ed attori premi Oscar ci hanno catapultato a Wall Street mostrandoci il punto di vista di chi ha preso le decisioni finanziarie che hanno cambiato la vita di milioni di persone in tutto il mondo puntando il dito sui responsabili del più grande tsunami economico dal dopoguerra.

Abbiamo selezionato alcuni film e documentari finanziari girati a Wall Street che meglio hanno descritto le vicende della crisi.

Film sulla crisi finanziaria ambientati a Wall Street

Il “Lupo” in questione è Jordan Belfort, da cui il film prende spunto dopo l’uscita del suo libro autobiografico. Il protagonista, interpretato da Leonardo Di Caprio, è in grado di guadagnare migliaia di dollari in poche ore e con la stessa velocità sperperarli in sostanze stupefacenti e vizi di ogni tipo. 180 minuti intensi di linguaggio estremo, trasgressione, guadagni milionari, droga e sesso.

23 anni dopo l’uscita del primo Wall Street del 1987, che raccontava la crisi di quegli anni, Oliver Stone ci propone il proseguimento della vecchia trama che vede protagonista Gordon Gekko, interpretato da Micheal Douglas e che racconta tutto il marcio di Wall Street. Celebre il discorso sull’“avidità”, grazie alla quale il mondo va avanti.

L’ultimo uscito in ordine di tempo tra i titoli menzionati nel nostro elenco. Qualche anno prima del crollo finanziario del 2008, un gruppo di investitori di Wall Street intuisce che il mercato delle banche, dopo una pericolosa crescita a cui si stava vivendo, avrebbe portato ad un imminente collasso dell’intero sistema. Tra gli attori del cast, Christian Bale, Brad Pitt, Ryan Gosling e Steve Carrell.

Film che si concentra sul dramma personale di Bobby Walker, interpretato da Ben Affleck, che insieme ad altri colleghi di una grande multinazionale, subisce le conseguenze della recessione: da ex manager di successo si trovano da un giorno all’altro sul lastrico.

È il film più “leggero” tra quelli citati, ma ci piace premiarlo per la prontezza del regista Reitman nel raccontare prima di altri, ad un solo anno dal fallimento della Lehman Brothers, la drammaticità con cui alcune aziende siano state costrette ad ingaggiare un tagliatore di teste, in questo caso interpretato da George Clooney, per licenziare il personale in eccesso.

Documentario che riporta le riflessioni di illustri economisti ed operatori del mercato immobiliare, esaminando le motivazioni e le cause alle origini della crisi economica. Sington ci riporta indietro fino agli anni ottanta, periodo in cui la classe media della popolazione americana ha iniziato ad indebitarsi per salire la scala sociale. La tesi di fondo del documentario è nel titolo stesso, Flaw, “Difetto”, inteso come sistema che non funziona e che è destinato ciclicamente a crollare anche in futuro.

La trama si svolge all’interno di una grande banca di investimenti con 134 anni di storia nel corso della notte prima del fatidico giorno in cui crollerà tutto. Pur non menzionandola mai, è un chiaro riferimento alle vicende di Lehman Brothers. I vertici della società dovranno decidere come dovranno sbarazzarsi in poche ore delle tonnellate di titoli spazzatura che hanno accumulato negli anni.

Tra i film e documentari citati, questo è probabilmente il più difficile per un pubblico non addetto ai lavori, ma allo stesso tempo il più ricco di dettagli che si concentrano nei tre mesi di agosto, settembre e ottobre 2008, descrivendo minuziosamente la fase antecedente il fallimento di Lehman Brothers.

Vincitore del premio Oscar come miglior documentario nel 2011. Suddiviso in cinque capitoli, Ferguson analizza la grande crisi economica del 2008 attraverso interviste e dichiarazioni di economisti, giornalisti, docenti ed esponenti politici fino ad arrivare agli anni ottanta quando individua nella deregolamentazione finanziaria, voluta dall’amministrazione di Ronald Reagan, l’origine dei mali alla base di tutto.