Forex: dollaro australiano e neozelandese recuperano terreno alla luce dei dati positivi sull’economia e della ripresa del prezzo del petrolio. Vediamo le prospettive di AUD e NZD.
Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese sono strettamente correlati e seguono un andamento simile nei confronti dollaro USA.
Il recente taglio dei tassi di interesse ad opera della banca centrale australiana ha svalutato AUD, provocando una reazione del tutto simile anche nella valuta neozelandese.
Le decisioni della RBA, unite al calo vissuto ad inizio settimana dal prezzo del petrolio, sono le ragioni alla base della forte correzione al ribasso dei cambi AUD/USD e NZD/USD.
Durante la giornata di oggi, tuttavia, i cambi sembrano in ripresa, agevolati dal rimbalzo del prezzo del petrolio e dai dati economici pubblicati sulle due economie tra ieri e oggi.
Vediamo più nel dettaglio la situazione e le prospettive dei cambi AUD/USD e NZD/USD.
Forex, AUD/USD: la RBA taglia i tassi ma il cambio reagisce
Lo scorso martedì la banca centrale australiana ha deciso di intervenire nel suo incontro programmato di politica monetaria.
L’intervento si è concretizzato nel taglio dei tassi di interesse, scensi al +1,75% dopo oltre un anno che erano fermi al +2,00%.
La decisione è stata presa sulla base degli ultimi dati sull’inflazione, inaspettatamente in calo, e da sempre primo parametro di intervento per la RBA.
Il dollaro australiano ha reagito con una forte correzione al ribasso, passando da 0,767 fino ad un minimo di 0,744, toccato durante la giornata di ieri.
Nella nottata, tuttavia, l’economia dell’Australia ha ricevuto notizie incoraggianti, nonostante il recente scetticismo della sua banca centrale.
Sono arrivate infatte buone notizie dalle vendite al dettaglio di marzo, salite dal +0,1% al +0,4% e sopra le aspettative degli analisti, accompagnate poi da un aumento nella vendita di nuove abitazioni e un calo nel deficit della bilancia commerciale.
I dati economici positivi si sono poi accompagnati al rimbalzo del prezzo del petrolio che, dopo aver minacciato il muro dei $43 a barile si è riportato al di sopra dei $45 durante la giornata di oggi.
Le economie australi, così come quella canadese, sono fortemente dipendenti dall’andamento del prezzo del petrolio, motivo per il quale oggi il cambio AUD/USD è in rialzo:
Dal grafico giornaliero è possibile osservare il crollo post-abbassamento dei tassi e il conseguente taglio delle medie mobili a 20 e a 60 periodi, cosa che non accadeva da oltre due mesi.
Il cambio ha tuttavia testato con successo la trendline positiva di medio periodo e rimbalzato su un importante livello di supporto, con una frenata nel calo dell’RSI e la prospettiva di poter ritracciare parte del suo calo.
Le prospettive, tuttavia, rimangono ribassiste. L’oscillatore MACD è entrato in territorio negativo e AUD/USD potrebbe avere come ostacolo nella sua strada al rialzo proprio la media mobile a 60 periodi che ha appena tagliato.
Il dollaro USA, con i dati sull’economia americana, e l’andamento del prezzo del petrolio saranno le determinanti in queste ultime due sessioni di settimana per stabilire l’attitudine e l’eventuale forza rialzista del cambio.
Forex, NZD/USD: inizio di un nuovo swing al rialzo?
Il dollaro neozelandese è strettamente legato alle sorti di quello australiano, tanto da aver subito un crollo del tutto analogo dopo la decisione della RBA.
Anche l’economia della Nuova Zelanda, tuttavia, ha ricevuto dati incoraggianti: nel primo trimestre del 2016 è stato rilevato un aumento nel livello di occupazione, passato dal +0,9% al +1,2% e sopra le attese degli analisti, accompagnato da notizie positive sulla manodopera e sul tasso di partecipazione.
Le notizie sui dati economici, unite anche in questo caso al rimbalzo del prezzo del petrolio, hanno riportato ad una frenata nella discesa del cambio NZD/USD, che vive una situazione analoga a quella del suo gemello:
Stessa trendline positiva confermata e stesso attraversamento della media mobile a 20 periodi.
Nel caso di NZD/USD, tuttavia, non c’è stato anche un taglio della media mobile a 60 periodi e l’ultimo calo non è stato accompagnato dai volumi, come osservabile dall’andamento dell’indicatore OBV.
La correzione al ribasso è importante, come segnalato anche in questo caso dall’oscillatore MACD, ma la reiterata struttura di swing rialzisti di NZD/USD, all’interno della quale potrebbe iscriversi anche l’ultimo mini-crollo, potrebbe giocare a favore della ripresa del cambio, più di AUD/USD.
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