Forex, Euro: sfide e rischi per BCE, QE e economia nel 2016

Flavia Provenzani

28 Dicembre 2015 - 08:37

Cosa aspettarsi nel 2016 dall’Euro, la politica monetaria della BCE e l’economia dell’Eurozona?

Forex, Euro: sfide e rischi per BCE, QE e economia nel 2016

Sei anni dalla crisi finanziaria e la Banca Centrale Europea sta ancora lottando per risollevare l’economia. L’ultimo disperato tentativo di rilanciare la crescita e guidare al rialzo l’inflazione è avvenuto nel mese di dicembre, quando il presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato una proroga della fine del QE di sei mesi.

Questo è solo uno dei segnali di quando sia profondamente radicato il rallentamento dell’economia. Nel terzo trimestre, l’economia dell’Eurozona è cresciuta di un mero 0,3%.
Durante lo stesso periodo, l’economia statunitense è cresciuta invece del 2%.

L’inflazione è bassa in tutto il mondo, ma la svalutazione sul cambio euro-dollaro di circa il 10%, insieme al QE della BCE lanciato nei primi mesi del 2015, avrebbe dovuto essere più efficace nel sostenere l’inflazione, che è aumentata di un annualizzato 0,2% nel mese di novembre - ben al di sotto del target della banca centrale al 2%.

Euro: le nuove sfide della BCE nel 2016

E il 2016 porterà sfide ancor più grandi per l’Eurozona. Nonostante la BCE possa anche essere soddisfatta dell’attuale orientamento della politica monetaria, avrà bisogno di estendere ancora il piano di acquisto titoli oltre settembre 2016.
È improbabile che a settembre la crescita o l’inflazione saranno migliorate abbastanza da giustificare una riduzione dello stimolo.

Inoltre, se l’inflazione e la crescita non fanno progressi significativi, la BCE potrebbe avere bisogno di espandere il QE nel 2016. La decisione della BCE di fornire altro stimolo a dicembre ha mostrato un senso di urgenza e una preoccupazione generale per l’economia.

Gli sforzi della BCE stanno dando frutto; ci sono stati segnali di ripresa in Germania, ma altri rischi importanti rimangono ad aspettare l’Eurozona dietro l’angolo.
La prospettiva di altra debolezza dei mercati emergenti, in particolare in Cina, le situazioni geopolitiche instabili in Medio Oriente e Russia, l’alta disoccupazione, i salari stagnanti, sono solo alcuni dei problemi che presentano rischi al ribasso per l’Eurozona nel 2016.

I paesi della regione beneficeranno dal nuovo round del QE, di un euro più debole e dei prezzi del petrolio bassi, ma i vantaggi saranno molto lenti ad arrivare.

La Francia e l’Italia non hanno fatto molti progressi in termini di crescita e mentre la Spagna, che sta facendo bene, è solo la quarta più grande economia della regione.

Anche la posizione fiscale della maggior parte dei Paesi dell’area Euro è molto debole, in pochi sono riusciti a produrre un surplus di bilancio negli ultimi 3 anni. Il settore più grande, quello finanziario, soffre dei tassi di deposito negativi. Il livello di indebitamento è alto.

Euro: i rischi per l’Eurozona nel 2016

I rischi più grandi per l’Eurozona nel 2016 sono politici. La Grecia tornerà di nuovo sulle prime pagine, mentre il governo Tsipras si sforza di mettere in atto le riforme e soddisfare le richieste del piano di salvataggio. Secondo S&P’s, il paese è ancora a rischio default.

Allo stesso tempo, la crisi immigrazione sarà ancora un argomento delicato per l’Europa nel 2016. Nell’anno che sta per concludersi, le nazioni europee hanno accolto milioni di profughi siriani, ma gli attacchi di Parigi hanno trasformato l’atteggiamento dell’Europa, che ora chiede controlli alle frontiere più stretti.

I flussi migratori si intensificheranno rapidamente se l’ISIS porterà avanti nuovi attacchi in altri paesi. Nel 2015 l’occupazione della Russia in Ucraina ha mandato in frantumi l’illusione dell’Europa che il conflitto in quella parte del mondo fosse ormai finito.
L’UE è stata costretta ad emanare sanzioni, mettendo a rischio relazioni con la Russia e, a metà 2016, dovrà decidere se le sanzioni con scadenza a luglio dovranno essere eliminate o estese.

Così tra la crescita lenta, la profonda crisi dei rifugiati, il terrorismo dell’ISIS aggressività e le tensioni in Russia, il 2016 sarà pieno di sfide per l’Europa.

Forex: cosa aspettarsi dall’Euro nel 2016?

Riguardo gli effetti sull’euro (EUR) il messaggio è chiaro: dimenticatevi della parità. Nel 2015, molti analisti avevano previsto la parità, ma l’euro non ha mai raggiunto quel livello. Nel 2016 grandi nomi come Goldman Sachs, Deutsche Bank e BNP Paribas vedono ancora possibile il raggiungibile il target.

La prospettiva di tassi ancora più alti negli Stati Uniti e della continuazione dello stimolo della BCE manterranno l’euro sotto pressione, ma la parità non è altro che un obiettivo debole. Gli operatori esperti sanno che questi obiettivi così al limite sono difficili da raggiungere.

Nel 2016 il cambio euro-dollaro si muoverà verso il basso anche fino quota 1.05, ma le valute più deboli rafforzano le economia e a 1,05 l’Eurozona si trovaerà a beneficiare in maniera significativa dalla combinazione tra il QE della BCE e l’euro più basso.

Quando i benefici inizieranno a farsi sentire attraverso dei miglioramenti consistenti sui dati dell’Eurozona, la BCE si sentirà più ottimista e sarà meno sotto pressione affinché aumenti lo stimolo, il che sarà un segnale di svolta per l’euro.

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